Nei tempi antichi, in Russia non venivano costruite delle vere e proprie carceri: per la detenzione dei prigionieri si scavavano semplicemente delle grosse buche nel terreno. Più tardi furono i cunicoli sotterranei sotto le mura delle fortezze a essere usati come luogo di reclusione, e celle apposite potevano essere adibite a galera anche nei monasteri.
La più antica prigione della Russia ad essere costruita unicamente con quello scopo venne edificata a Cheboksary, 675 chilometri a est di Mosca, oggi capitale della Repubblica Ciuvascia e a quell’epoca periferia orientale dello Stato, tra Nizhnij Novgorod e la tatara Kazan, conquistata dai russi solo nel 1552.
1 / Prigione di Cheboksary
Questa prigione è considerata la più antica della Russia. Fu costruita per la prima volta in legno per ordine di Ivan il Terribile, contemporaneamente al Cremlino di legno di Cheboksary (fondato nel 1555). La fortezza fu costruita lì per facilitare la presenza del Granducato di Mosca in queste terre, per sottomettere le tribù tatare locali e costringerle al pagamento dei tributi. A finire tra le mura del carcere furono tanto i capi in rivolta della popolazione locale, quanto i criminali comuni russi.
Nel 1646 il carcere fu ricostruito in pietra, con muri spessi 82 centimetri. Nel 1871 fu chiamato “Tjurémnyj zàmok”; “Castello carcerario”. Ora è la più antica prigione funzionante in Russia, e si trova nella sua posizione iniziale, nel centro della città. Nessuno è mai evaso dalla prigione di Cheboksary nei secoli.
Detenuti famosi: c’è una leggenda secondo cui Stepan “Stenka” Razin (1630-1671), leader della rivolta contadina del 1670-1671, sia stato trattenuto per un breve periodo nella prigione di Cheboksary durante il trasferimento verso Mosca per l’esecuzione.
2 / Prigione della Butyrka
All’inizio degli anni Settanta del Settecento, il luogo dove ora si trova la Butyrka era alla periferia di Mosca. Nel 1771 vi fu costruita una fortezza di legno per i prigionieri. Nel 1775, Emeljàn Pugachjóv, leader di un’altra rivolta contadina, fu imprigionato qui, nel seminterrato di una torre di legno. Era un criminale così famoso che la torre dove era detenuto prese il suo nome e la gabbia verticale in cui fu costretto a stare in piedi per giorni rimase nel cortile interno della prigione per cento anni insieme alle sue catene, pesanti dieci chili.
Nel 1784, la prigione fu ricostruita come castello carcerario in pietra con quattro torri e mura perimetrali. Divenne una prigione di transito, con circa 30.000 detenuti ogni anno che passavano di qui.
La Butyrka ha conservato la sua funzione in epoca sovietica. Ma prima delle Olimpiadi di Mosca del 1980, le autorità decisero di nasconderla agli occhi degli ospiti della città; quindi fu costruito un gigantesco condominio per coprirne la vista.
Detenuti famosi: Emeljan Pugachjov, Feliks Dzerzhinskij, Osip Mandelshtam, Aleksandr Solzhenitsyn
3 / Prigione “Matrósskaja Tishinà”
Il nome di questa prigione di Mosca ha una storia interessante. La strada in cui si trova porta il nome di “Matrosskaja Tishina”, che significa “Il silenzio dei marinai”. Sin dai tempi di Pietro il Grande, i marinai si stabilirono sulle rive del fiume Jauza e, nel 1771, lì fu organizzato un ospizio per i veterani della flotta russa. Nelle vicinanze si trovava anche un ospedale psichiatrico e quindi la strada era solitamente ricoperta di fieno, in modo che i cavalli e le carrozze non facessero troppo rumore disturbando i veterani e i malati di mente.
La prigione, fondata nel 1775, inizialmente era uno “Smiritelnyj dom”, cioè un istituto dove venivano tenute persone che commettevano crimini a causa di malattie mentali, insieme a debosciati, ubriaconi, ecc. Nel 1870, fu trasformata in una normale prigione.
Nel 1918-1945, fu utilizzata come carcere minorile, e nel 1946 tornò a essere una normale prigione. Nel 1949-1953, parti dell’edificio furono utilizzate per la detenzione dei criminali nazisti catturati durante la Seconda guerra mondiale. Attualmente è usata per la custodia cautelare in carcere, e ospita fino a 1.700 detenuti.
Detenuti famosi: Aleksandr Solonik, Sergej Mavrodi
4 / Prigione Centrale di Vladimir
Questa prigione fu fondata a Vladimir nel 1783, durante il regno di Caterina la Grande (il regno di Caterina fu segnato da un considerevole inasprimento della servitù della gleba in Russia, il che generò una grande quantità di crimini e, successivamente, di condannati). Inizialmente fu costruita come Istituto di lavoro per piccoli criminali, ma nel 1906 divenne una prigione vera e propria, con una struttura di detenzione appositamente sorvegliata e fortificata e prese il nome di “tsentral” (centrale).
Dal 1921, “Vladimìrskij Tsentràl”, come è chiamata in russo, fu utilizzata dai sovietici per detenere i prigionieri politici e, nel 1929-1953, fu controllata direttamente dagli organi di sicurezza dello Stato (Nkvd e poi Kgb). Qui venivano trattenuti i condannati più pericolosi e importanti e, durante la storia del carcere, non si sono mai registrati casi di evasione.
Attualmente, la Prigione centrale di Vladimir è una prigione di massima sicurezza. È anche famosa nel folklore criminale, e in generale in Russia, per via della celeberrima canzone che porta il suo nome, dell’interprete della chanson russa Mikhail Krug (1962-2002). Il carcere è anche al centro di una canzone in inglese, “Vladimir Central”, del gruppo rock italiano “Spiritual Front”.
Detenuti famosi: Vasilij Stalin, Francis Gary Powers (il pilota dell’aereo spia U-2)
5 / Prigione “Krestý”
Gli edifici di questa famosa prigione di San Pietroburgo hanno la forma di croci, da cui il nome “Krestý”, ossia “Croci” in russo. Dal 2017 il carcere di Kresty non è più in funzione, con i prigionieri che sono stati trasferiti in un altro centro di detenzione, a Kólpino, nell’hinterland di San Pietroburgo. Tuttavia, “Kresty” è molto famoso nella cultura e nella storia.
La prigione fu fondata nel 1868. La leggenda narra che gli edifici furono costruiti dai detenuti che furono poi rinchiusi al suo interno. Inizialmente, venne progettata per 1.150 detenuti. Dopo la Rivoluzione del 1905, la prigione fu utilizzata principalmente per i prigionieri politici. Vi furono rinchiusi famosi futuri bolscevichi, come Lev Trotskij, Anatolij Lunacharskij e Lev Kamenev.
Tra le dure regole del carcere “Kresty” c’era il fatto che il letto doveva essere alzato all’inizio della giornata e abbassato solo di notte, in modo che i prigionieri non potessero mai dormire durante il giorno.
Un’altra dura condizione era il costante sovraffollamento, in particolare durante il periodo sovietico: celle di 8 metri quadrati potevano ospitare fino a 18 detenuti. Per dormire durante la notte i reclusi dovevano darsi il cambio. Proprio per questo e per le cattive condizioni degli edifici, la prigione è stata trasferita. Al momento ci sono ancora circa 200 detenuti che si occupano della manutenzione e della riparazione dell’edificio.
Detenuti famosi: Daniil Kharms, Vladimir Nabokov, Lev Gumiljov
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