Cosa si festeggia in Russia il 4 novembre?

Vitalij Timkiv/Sputnik
Il 4 novembre è festa nazionale: una ricorrenza introdotta appena quindici anni fa per ragioni storiche e sociali ben precise

Tra le feste preferite dai russi ce n’è una piuttosto recente: quella del Giorno dell’Unità Nazionale: si celebra il 4 novembre e spesso, come accade quest’anno, il riposo viene esteso con un lungo ponte fino al week end. 

Si tratta di una pausa particolarmente attesa in vista del gelido inverno. Per l’occasione, qualcuno ne approfitta per fare un viaggio verso i paesi caldi; altri si godono il tepore delle loro case, staccando completamente la spina dagli impegni e dal lavoro quotidiano. Ma cosa si festeggia esattamente in questa data?

Il Giorno dell'Unità Nazionale è stato introdotto ufficialmente nel 2005. E ancora oggi molti russi non sanno di preciso che cosa si festeggia. Tuttavia, questa data ha radici molto profonde nella storia del paese: risale all’inizio del XVII secolo, quando il popolo russo fece fronte comune per salvare la propria terra dall'occupazione straniera. 

I falsi Dmitrij

Nel 1584 lo zar Ivan il Terribile morì, lasciando come suo unico erede Fjodor Ioannovich, dalla salute piuttosto cagionevole. E siccome Fjodor non aveva avuto figli, dopo la sua morte, avvenuta nel 1598, la dinastia Rjurik, che aveva governato la Russia dal IX secolo, scomparve.

I nobili russi (conosciuti come boiardi) elessero un nuovo zar: Boris Godunov, il fratello della moglie del defunto Fjodor Ioannovich, che aveva avuto una grande influenza sullo zar. Ma a pochi anni dalla sua salita al trono apparve sulla scena un impostore, che sosteneva di essere Dmitrij, il figlio minore di Ivan il Terribile e per questo legittimo erede al trono. Dmitrij invase la Russia con un esercito polacco. In realtà, il vero Dmitrij era morto da bambino, nel 1591, in circostanze poco chiare.

Mikhail Nesterov. il principe Dmitrij, 1899

Si diffuse la voce che fosse stato assassinato per ordine di Godunov, in modo da liberarsi di un potenziale rivale. Una teoria che fu ripresa e utilizzata dall’aspirante al trono (e da altri due falsi Dmitrij che si presentarono dopo di lui).

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Questa storia entrò a far parte della cultura popolare grazie all’opera lirica “Boris Godunov” del compositore Modest Musorgskij, basata sul dramma omonimo di Aleksandr Pushkin.

Il falso Dmitrij I (così come è stato ricordato dalla Storia) fu riconosciuto come l'erede al trono russo dalla Confederazione polacco-lituana, il potente vicino occidentale della Russia. Egli infatti aveva promesso ai polacchi che, se avessero sostenuto militarmente la sua rivendicazione, li avrebbe ricompensati con le terre della Russia occidentale.

Il Periodo dei Torbidi

L'inizio del XVII secolo fu testimone di uno dei periodi più turbolenti della storia russa, il cosiddetto Periodo dei Torbidi. Dopo la morte di Boris Godunov, nel 1605, nacque una lotta tra i boiardi per la spartizione del potere. Questo vuoto permise al falso Dmitrij I, insieme ai polacchi, di invadere la Russia, prendere Mosca e occupare il Cremlino. Si sposò perfino con una nobildonna polacca, Marina Mniszech, e la incoronò zarina.

Successivamente i boiardi si riunirono, si riorganizzarono e condannarono l'impostore a una morte ingloriosa. Sul trono salì quindi il boiardo Vasilij Shuiskij, che fu incoronato zar.

Konstantin Makovskij, L'assassinio del falso Dmitrij, 1906

Ma, non appena venne eliminato il primo falso Dmitrij, ne spuntò subito un altro, che sosteneva di essere sopravvissuto al presunto tentativo di assassinio del 1591. Persino Marina Mniszech lo riconobbe, e i polacchi radunarono un altro grande esercito a suo sostegno, impadronendosi delle città russe, una ad una. Nel 1608, il secondo falso Dmitrij si stabilì vicino a Mosca, a Tushino. Non aveva ancora preso la capitale, ma vaste zone della Russia erano effettivamente sotto il suo dominio. Anche molti russi passarono dalla sua parte, credendo sinceramente che fosse il figlio di Ivan il Terribile.

Quando Vasilij Shuiskij si rivolse agli svedesi chiedendo il loro aiuto, il re polacco Sigismondo III, infuriato, dichiarò apertamente guerra a Shuiskij. Il falso Dmitrij II iniziò ad architettare alcune mosse dietro le quinte: cercò di attirare i tartari e i turchi dalla sua parte, mentre alcuni dei suoi sostenitori giurarono fedeltà al re polacco. Questo portò, nel 1610, alla cattura e all'esecuzione dell'impostore. Nel frattempo, i polacchi avevano nuovamente occupato Mosca e il Cremlino. Shuiskij fu esiliato in un monastero e il consiglio dei boiardi, il Semboyarshchyna (“regola dei sette boiardi”), prese formalmente il comando. I boiardi firmarono un trattato con i polacchi, riconoscendo Vladislav Vaz, il figlio del re polacco Sigismondo III, come loro zar.

Minin e Pozharskij

Mikhail Peskov. L'appello di Minin al popolo di Nizhnij Novgorod nel 1611, 1861

Durante la guerra russo-polacca, il popolo russo formò per la prima volta una milizia popolare per liberare il paese dagli invasori stranieri. Tuttavia, la prima campagna del 1611 per riprendere Mosca si concluse con un fallimento e un massacro.

La seconda campagna (1612) fu guidata dal principe Dmitrij Pozharskij e dal mercante Kuzma Minin, il cui monumento di bronzo svetta ora sulla Piazza Rossa di Mosca. Minin, originario di Nizhnij Novgorod, raccolse un gruppo di volontari, mentre Pozharskij guidò l'unità militare. Per la prima volta nella storia russa, la gente comune combatté fianco a fianco con i nobili contro una minaccia esterna.

Ernst Lissner. I polacchi cedono il Cremlino di Mosca al principe Pozharskij nel 1612, 1938

Dopo aver respinto diversi attacchi delle truppe polacche, la milizia raggiunse Mosca e pose l'assedio nel centro della città, tra Kitaj-Gorod e il Cremlino. Durante il lungo assedio, molti dell'esercito polacco morirono di fame, i restanti si arresero. I russi liberarono il Cremlino dagli occupanti, risparmiandone un numero significativo. 

La necessità di una nuova festa

Nel 1613, dopo il Periodo dei Torbidi, sul trono russo salì la dinastia Romanov, che avrebbe governato il paese per i 300 anni successivi. Nel 1649, il secondo zar Romanov, Aleksej Mikhailovich, stabilì che il 22 ottobre sarebbe stato un giorno di commemorazione della liberazione di Mosca e della Russia dall’invasione polacca del 1612. Secondo il calendario gregoriano, che la Russia avrebbe adottato più avanti, questa data corrisponde al 4 novembre, oggi Giorno dell'Unità Nazionale.

Festeggiamenti a Mosca per il Giorno dell'Unità Nazionale, 2014

Ma c’è anche un’altra ragione che ha spinto il paese a celebrare il Giorno dell’Unità Nazionale a novembre: tra il 1918 e il 1991, ogni 7 novembre l’Unione Sovietica ricordava l'anniversario della Rivoluzione d'ottobre del 1917 (secondo il calendario giuliano, questa data corrispondeva al 25 ottobre). La festa è diventata obsoleta dopo la caduta dell'URSS, ma il popolo si era ormai abituato ad avere qualche giorno di pausa a novembre. E così si è trovata questa alternativa per compiacere le masse.

“[La nuova festa] è apparsa per una serie di ragioni comprensibili: in primo luogo, in un paese dove si parlano più di 160 lingue, dove decine di gruppi etnici professano tutte le religioni del mondo, l'idea di unità è un prerequisito per la coesistenza pacifica e lo sviluppo dello Stato - ha scritto l'ex ministro della Cultura russo Mikhail Shvydkoy -. In secondo luogo, la creazione di una nuova nazione russa, non sovietica, ha richiesto nuovi simboli: per questo si è sentita la necessità di trovare un evento vicino al 7 novembre per dare continuità alla tradizione sovietica”. 

“Prima la Russia non aveva feste associate al periodo pre-rivoluzionario. Questo è diventato essenzialmente il giorno del nazionalismo russo”, ha detto uno degli ideologi della festa, l'ex vice primo ministro Vladislav Surkov.

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