Quali gioielli dei Romanov sono conservati nel Fondo dei Diamanti del Cremlino?

Maria Pavlovna con gli orecchini ciliegia e il diadema con diamante rosa. Ora entrambi questi oggetti sono conservati nel Fondo dei Diamanti di Mosca; la corona nuziale invece è stata venduta all'estero

Maria Pavlovna con gli orecchini ciliegia e il diadema con diamante rosa. Ora entrambi questi oggetti sono conservati nel Fondo dei Diamanti di Mosca; la corona nuziale invece è stata venduta all'estero

Legion Media; Valerij Gende-Rote/TASS
Molti tesori imperiali furono venduti all’estero dopo la Rivoluzione per fare cassa, ma alcuni pezzi dal valore inestimabile sono rimasti in Russia e sono visibili a Mosca

Non ci sono dati precisi su quanto fosse ricco il “portagioie” della famiglia Romanov, e si conosce solo una parte dei gioielli che caddero nelle mani dei bolscevichi dopo la Rivoluzione del 1917. Ciò, peraltro, non avvenne subito dopo l’Ottobre che cambiò la storia russa e mondiale. In tempi normali, i tesori reali erano conservati nella stanza dei diamanti del Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo, ma, a causa della Prima guerra mondiale, i gioielli della corona dei Romanov erano stati inviati all’Armeria del Cremlino per essere custoditi in un luogo più sicuro. Rimasero lì fino al 1922, ammucchiati tra altre scatole, finché i bolscevichi non li trovarono.

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Il giovane Paese aveva bisogno di soldi, quindi si decise di vendere i gioielli all’estero, lasciando solo i più preziosi in Russia e ricavandone esposizioni museali. Tra questi gioielli, si possono vedere graziose spille dell’epoca di Caterina II, un insolito diamante con “ritratto” molto raro e un diadema dei Romanov assolutamente unico.

Spilla e orecchini di Elisabetta di Russia “Fontana”

La fontana “aigrette” (ossia “pennacchio”) indossata da Elizaveta Petrovna e dai suoi discendenti

Elizaveta Petrovna (1709-1762), figlia di Pietro il Grande, adorava le spille, e ne commissionò varie, di tipi e stili molto diversi. Questa a forma di fontana di zaffiri con gocce di diamanti è chiamata, dal francese, “aigrette”, ossia “pennacchio”. Si indossa su un cappello o come fermaglio per i capelli. La parure completa comprendeva anche enormi orecchini, detti “fontane”. Le “fontane” erano particolarmente impressionanti quando si muovevano.

Spille “Bouquet grande” e “Bouquet piccolo”

Questi gioielli venivano invece indossati da Elizaveta Petrovna sull’abito da cerimonia. A quel tempo, nell’arte della gioielleria era d’uso porre una lamina colorata sotto le pietre preziose per dare la sfumatura desiderata. E qui l’idea del maestro di corte Jeremiah Pozier è chiaramente visibile! Diamanti brasiliani e smeraldi colombiani formano preziosi fiori di iris, narcisi e nontiscordardime. Al centro del “bouquet grande” c’è un raro diamante lilla da 15,5 carati.

Il “bouquet piccolo”, di dimensioni più ridotte, è composto da fiori brillanti e foglie d’oro e smalto verde scuro.

Fermaglio “agrafe” di diamanti

L’agrafe è un fermaglio a forma di spilla, popolare nel XVII secolo. Elizaveta Petrovna indossava questa enorme fibbia di diamanti a forma di arco sul suo mantello di ermellino. Le dimensioni sono impressionanti: la sua lunghezza è di 25 cm, la larghezza di 11 cm. L’agrafe è decorato con 805 diamanti di varie forme e tagli. Questo fermaglio fu poi indossato da quasi tutte le discendenti di Elisabetta di Russia.

Ciondolo di Caterina la Grande “Rubino di Cesare”

Questa grande pietra cremisi si chiama rubellite. È una rara varietà di tormalina rosso purpurea, che per molto tempo fu erroneamente considerata un rubino (l’analisi scientifica venne effettuata solo in epoca sovietica). La pietra fu donata a Caterina la Grande (1729-1796) nel 1777 dal re Gustavo III di Svezia in onore del 15° anniversario del suo regno, raccontandole la leggenda che Cleopatra l’aveva donata a Cesare. Successivamente si è saputo che la pietra finì in Europa dalla Birmania nel XVI secolo, e a quel tempo era considerata il più grande rubino d’Europa. Caterina non voleva rovinarlo con un taglio, così i gioiellieri di corte semplicemente lo lucidarono e lo decorarono con foglie di smalto. Il risultato fu un ciondolo semplicemente fantastico.

Collier d’esclavage in diamanti e orecchini a girandola di Caterina II

L’esclavage era un gioiello indossato su un ampio pizzo o nastro di velluto, come collana. Questo venne realizzato per Caterina la Grande seguendo l’ultima moda di quegli anni. È decorato con diamanti e spinelli, minerali rari dalle sfumature rosse e rosa. Si abbinava a enormi orecchini a girandola (così venivano detti gli orecchini a forma di candelabro). Le pietre appaiono molto luminose grazie alla stessa tecnica con le lamine di cui abbiamo parlato sopra. In effetti, il loro colore naturale è molto più morbido. Sul retro dell’esclavage c’è un’incisione del gioielliere: “Pfisterer 10 apr. 1764”, mentre gli orecchini sono datati 27 maggio dello stesso anno. L’ultimo proprietario di questo set fu l’imperatrice Maria Fjodorovna (Dagmar di Danimarca; 1847-1928), moglie di Alessandro III. I gioielli sono stati trovati nelle sue stanze nel palazzo Anichkov di San Pietroburgo (lei lasciò la Russia dopo la Rivoluzione).

Diadema nuziale dei Romanov

La granduchessa Elisabetta Mavrikievna con la tiara indossata durante il suo matrimonio, 1884

Questo diadema incredibilmente bello dell’imperatrice Maria Fjodorovna (Sofia Dorotea di Württemberg; 1759-1828), moglie di Paolo I, fu realizzato all’inizio del XIX secolo a forma di kokoshnik, con un enorme diamante rosa. A quel tempo, i diademi-kokoshnik erano incredibilmente popolari, non solo in Russia, ma anche all’estero (dove lo sono ancora).

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In totale, la tiara è decorata con 175 grandi diamanti indiani e oltre 1.200 piccoli diamanti a taglio rotondo. Questo ornamento era tradizionalmente parte dell’abito da sposa delle spose della famiglia regnante. E questo è l’unico diadema originale dei Romanov rimasto in Russia: i critici d’arte considerano il diamante rosa inestimabile.

Orecchini ciliegia

Maria Pavlovna con gli orecchini a ciliegia nel giorno del suo matrimonio

Questi orecchini di diamanti, creati per Caterina la Grande, insieme alla tiara di Maria Fjodorovna costituivano i gioielli da sposa delle ragazze della famiglia imperiale. “Gli orecchini mi tiravano le orecchie così forte che nel mezzo del banchetto me li sono tolti e, divertendo l’imperatore, li ho appesi sul bordo del bicchiere d’acqua che mi stava di fronte”, ricordò Maria Pavlovna (1890-1958) parlando del giorno del suo matrimonio.

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Spilla con smeraldo “Regina verde”

La granduchessa Aleksandra Iosifovna e la spilla con smeraldo “Regina verde”

Lo smeraldo da 136 carati chiamato “Zeljonaja koroleva” (“Regina verde”) è considerato uno degli elementi più preziosi della collezione del Fondo dei Diamanti russo. Secondo le ipotesi degli esperti, è stato ritrovato nel XVI secolo in Colombia e incastonato in una cornice di diamanti piccoli e grandi di varie forme a metà del XIX secolo. La proprietaria di questo gioiello era la granduchessa Aleksandra Iosifovna (1830-1911), moglie del Granduca Konstantin Nikolaevich (fratello minore dell’imperatore Alessandro II).

Spilla con zaffiro di Ceylon

L’imperatrice Maria Aleksandrovna (1824-1880), moglie di Alessandro II, aveva gioielli splendidi. Uno di loro è conservato in Russia. Questa spilla presenta un unico zaffiro di Ceylon ovale da 260,37 carati circondato da una manciata di diamanti. Alessandro II acquistò questa pietra in una mostra a Londra e la regalò a sua moglie, e successivamente i gioiellieri la inserirono in una spilla.

Bracciale con un “diamante-ritratto”

L'imperatrice Maria Aleksandrovna posa per una foto in abito popolare russo, indossando un bracciale con un “diamante-ritratto”

Il Fondo dei Diamanti ha nella sua collezione un insolito bracciale in oro del XIX secolo con un diamante indiano molto raro, il più grande tra tutti quelli conosciuti. Tali diamanti sono chiamati “diamanti-ritratto”, poiché delle miniature colorate erano solitamente collocate sotto di loro. In questo caso c’è il ritratto dell’imperatore Alessandro I (1777-1825).


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