I futuri mariti delle giovani donne della famiglia imperiale venivano scelti fin dalla loro tenerà età fra i principi e i granduchi, in Russia e all’estero: i matrimoni, infatti, erano una questione di importanza statale. Ogni elemento della cerimonia veniva studiato nei minimi dettagli, e l'aspetto della sposa era una delle caratteristiche più importanti della giornata.
Il matrimonio della granduchessa Maria Pavlovna, nipote di Alessandro II, con il Principe Guglielmo, Duca di Södermanland, principe svedese e norvegese, 1908
gov.cap.ruI requisiti erano ancor più severi quando si trattava di spose che potevano aspirare al trono: nella cerimonia tutto doveva essere perfetto! Ogni intoppo poteva essere interpretato come un cattivo presagio.
La granduchessa Elisabetta Mavrikievna, nipote di Nicola I, in abito da sposa, 1884
Dominio pubblicoIl “dress code” per l'abito da sposa fu stabilito dall'imperatore Nicola I nel 1834, e si applicava non solo agli sposi, ma anche agli invitati. Il disegno degli abiti da sposa era lo stesso, ma erano consentiti alcuni aggiustamenti di stile, ricami e decorazioni, secondo la moda e il gusto della sposa.
Una foto di matrimonio del principe georgiano Konstantine Bagration di Mukhrani e della principessa Tatiana Konstantinovna
Dominio pubblicoGli abiti da sposa erano realizzati in broccato d'argento e decorati con pietre preziose e ricami. Fra gli accessori obbligatori vi erano lo strascico lungo e la mantellina in ermellino: un abito impossibile da indossare senza l'aiuto delle dame di compagnia.
La principessa Elisabetta in abito da sposa e con la corona sul capo, 1884
Dominio pubblico; THE NEW YORK PUBLIC LIBRARYDurante la cerimonia in chiesa, la sposa doveva indossare una corona nuziale e un diadema di diamanti. Erano previsti anche degli orecchini da cerimonia e una collana da abbinare.
La corona imperiale della Russia
hillwoodmuseumIl Fondo dei Diamanti di Mosca ha nella sua collezione l'unico diadema nuziale dei Romanov rimasto oggi in Russia. Fu indossato dall'imperatrice Maria Feodorovna, moglie di Paolo I, al suo matrimonio, e poi da altre spose della famiglia imperiale.
Il diadema con la rosa di diamanti
Diamond FundIl diadema ha la forma di un kokoshnik, con un enorme diamante rosa al centro. In totale, il diadema contiene 175 grandi diamanti indiani e più di 1.200 piccoli diamanti a taglio rotondo. La fila centrale è decorata con grandi diamanti liberi a forma di gocce.
Tsarskoye Selo: la granduchessa Elena Vladimirovna di Russia e il Principe Nicola di Grecia e Danimarca nel giorno del loro matrimonio nella Sala dei Ritratti del Palazzo di Caterina
Dominio pubblicoI gioielli delle spose possono provenire da cimeli di famiglia o essere realizzati appositamente per l'occasione. Ad esempio, per il suo matrimonio con il principe Nicola di Grecia, la granduchessa Elena Vladimirovna, nipote dell'imperatore Alessandro II e cugina di Nicola II, indossava un copricapo di diamanti Cartier e un corpetto decorato con diamanti.
Il matrimonio di Nicola II e Aleksandra Feodorovna
Museo ErmitageIn totale, un abito da sposa reale pesava 25-30 kg. Stare in piedi tutto il giorno non era un compito facile, figuriamoci muoversi! A volte la sposa arrivava alla fine della giornata talmente esausta che doveva essere portata in braccio.
Aleksandra Feodorovna in abito da sposa
Museo Ermitage; Dominio pubblicoSecondo la tradizione, le spose della famiglia Romanov donavano i loro abiti da sposa alla chiesa per beneficenza. Tuttavia, Aleksandra Feodorovna, ultima imperatrice di Russia, moglie di Nicola II, decise di tenere il suo. Per questo il suo abito da sposa è sopravvissuto fino a noi e lo si può ammirare ancora oggi all'Ermitage di San Pietroburgo. Molti a corte non approvarono la sua decisione, convinti che il rifiuto di una tradizione secolare avrebbe portato sfortuna alla famiglia.
LEGGI ANCHE:
Nozze imperiali: i matrimoni più maestosi della storia russa
Cinque tesori dei Romanov perduti e ritrovati
Festeggiamenti da zar: così Nicola II sperperò le ricchezze del paese
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email