La data di nascita del cinema russo può essere considerata il 28 ottobre 1908. Quel giorno, al teatro “Akvarium” di San Pietroburgo, fu proiettato il primo film a soggetto girato nell’Impero russo.
La pellicola era “Ponizóvaja vólnitsa” (“I fuggiaschi del basso fiume”), altrimenti nota come “Stenka Razin”. Dura appena 7 minuti e si tratta della versione cinematografica di un episodio dell’omonima pièce teatrale di Vasilij Goncharov, ispirata dalla canzone con parole di Dmitrij Sadovnikov, nota con il titolo “Iz-za ostrova na strezhen” (“Da dietro l’isola alla rapida”), dedicata all’atamano cosacco Stepan (Stenka) Razin, protagonista di una grande rivolta contro lo zar nel 1667-1671.
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Il “produttore” del film fu Aleksandr Drankov, uno dei pionieri del cinema russo, che già aveva un suo studio cinefotografico ed era conosciuto nel paese grazie al documentario in cui aveva filmato lo scrittore Lev Tolstoj.
Il primo film a soggetto russo rievoca la storia dell’atamano dei cosacchi del Don, Stepan Razin, che torna a casa dopo una campagna d’oltremare, con una principessa persiana. All’inizio del film si vedono le barche dei cosacchi che navigano lungo il Volga, mentre Razin è seduto sulla prua di una delle barche, e abbraccia e bacia con passione la sua prigioniera. I cosacchi brindano per festeggiare il successo della campagna e il ricco bottino.
A un certo punto però, questi cominciano a dimostrare la loro inquietudine: gli strelizzi dello zar, dai quali sono perseguitati, gli sono alle calcagna, mentre il loro capo sembra aver dimenticato tutto per divertirsi con la bellezza persiana, di cui pare perdutamente innamorato. Ecco che allora i cosacchi inventano uno stratagemma: creano ad arte una lettera, scritta da un presunto fidanzato della principessa, che dimostrerebbe l’infedeltà di lei, e la fanno leggere a Razin, già parecchio ubriaco. Il film finisce con una scena drammatica in cui il furibondo capo dei cosacchi butta la principessa nel fiume, facendola annegare…
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