E adesso pubblicità! Venti poster sovietici che reclamizzavano prodotti alimentari (FOTO)

Foto d'archivio
Tutti conoscono i manifesti di propaganda politica russi, ma in Urss ce n’erano anche di “commerciali”, simili per certi versi a quelli occidentali, che mostravano alle casalinghe quanto fosse buona quella marca di pomodori in scatola o quel dado da brodo. Eccone una panoramica

Il più reclamizzato tra i cibi sovietici era quello in scatola. Ad esempio, ecco quanti piatti, secondo questo poster, una casalinga poteva cucinare con gli spratti (un pesce nordico simile alla sardina) in scatola!.

La conservazione permetteva alle persone di assaggiare prelibatezze da gourmet come i granchi.

Ora i granchi sono terribilmente costosi, ma nell’Urss persino il caviale nero era uno spuntino economico.

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Oltre al pesce, c’erano molti altri cibi in scatola, ad esempio il mais (sul poster c’era anche una breve ricetta per una zuppa veloce)

Ora in qualsiasi negozio di alimentari si possono acquistare pomodori tutto l’anno, ma in Urss in inverno si usavano pomodori in scatola o sotto forma di concentrato di pomodoro. Quest’ultimo veniva aggiunto anche al borsch!

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Le salsicce senza grasso e i salami “doktorskaja (“del dottore”) erano economici e popolari. Tuttavia, c’erano molte battute sul fatto che contenessero pochissima carne.

La situazione con la carne nel Paese era difficile, quindi si spingeva a cucinare il brodo di dado.

I sovietici adoravano il tè, anche se era quasi impossibile trovare quello vero. Abbondavano invece gli infusi vari suoi surrogati.

E insieme al  tè, ovviamente, erano necessari i cioccolatini, e preferibilmente del marchio “Krasnyj oktjabr” (“Ottobre Rosso”).

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Vino, vodka, distillati, infusi liquorosi, conserve, pesce, dolciumi, fiammiferi, papirosy, sale, zucchero… potevano essere acquistati nei negozi delle Cooperative di Consumo (“Potrebkooperatsii”). Così lo Stato cercava di sostenere le cooperative che acquistavano generi alimentari dai kolkhoz, le fattorie collettive.

“Rosglavpivo” insegnava alle persone a lottare per i propri diritti: e chiedere di versare la birra fino alla linea di 0,5 e non un grammo in meno!

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Glavpivo pubblicizzava anche altre bevande sovietiche: la birra porter (scura, progenitrice della stout), o, ad esempio, una soda dolce detta “krem-soda”

C’era persino un dipartimento speciale sotto il Ministero dell’Industria Alimentare: la Direzione principale degli oli e dei grassi vegetali. In Urss, la margarina economica era molto comune, e si proponeva di aggiungerla ai prodotti da forno al posto del burro.

Molte casalinghe sovietiche cucinavano i pelmeni da sole, ma era anche possibile acquistarne di congelati. Il poster suggerisce di servirli con aceto e smetana, una delle combinazioni preferite dai russi.

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Inizia con l’Urss la storia della “dipendenza” dei russi dalla maionese, che ben si sposa con carne e pesce, e rende gustoso qualsiasi piatto… Secondo la migliore tradizione eco-friendly, i vuoti si potevano restituire.

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La bevanda principale del Capodanno era lo Champagne sovietico, l’unico vino frizzante al mondo, oltre allo Champagne stesso, che si chiama champagne; “shampanskoe” per la precisione.

Sapevate che anche l’Urss aveva il suo gin? Glavlikervodka lo pubblicizzava, così come il liquore amaro Zubrovka e la vodka di segale Starku ad alta gradazione.

La cosa dolce preferita dai bambini sovietici era la marmellata di mele molto omogeneizzata (“povìdlo”). Si può spalmare sul pane, mangiare con un cucchiaio con un sorso di tè, e con essa si sfornavano torte per tutta la ristorazione pubblica.

Non c’erano pinguini in Urss… ma c’era il gelato portato dai pinguini!

Ed ecco un delizioso prodotto a base di latte fermentato ancora popolare in Russia: la “rjazhenka” (“latte cotto fermentato”).


Com’era il food porn ai tempi dell’Unione Sovietica? 

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