Anna Rodnishcheva: vi presentiamo la ragazza che ha attraversato tutta la Russia in bicicletta!

Turismo
SOFIJA POLJAKOVA
Ha pedalato per oltre undicimila chilometri, dal Mar del Giappone al Mar Nero, ha dormito in tenda e nelle fermate degli autobus, ha incontrato moltissime persone e ha superato innumerevoli difficoltà. E ora la sua vita non potrà mai più essere come prima

“È un’esperienza che ti cambia nel profondo. Prima non pensavo di poter fare una cosa del genere; credevo che soltanto certe persone potessero imbarcarsi in avventure simili. Tuttavia, già il primo viaggio ha ampliato notevolmente la sicurezza nei miei mezzi. E ora ho capito che se sono riuscita a percorrere in bicicletta tutta la Russia, posso fare anche molte altre cose, al di là dei viaggi”.

Un giorno ha deciso di partire

A 25 anni, Anna Rodnishcheva non aveva mai praticato sport, e qualche giro in bici lo faceva soltanto nel parco vicino a casa sua. A un certo punto, però, si è stufata della routine della grande città (lavorava a Mosca come fotografa) e si è decisa a fare una follia. Con i soldi che aveva risparmiato, è partita per una lunga avventura in bicicletta. Il primo viaggio, da Mosca a Sochi (2.947 km), l’ha fatto nel 2022. Un anno dopo, si è decisa a intraprendere il viaggio più importante della sua vita: quello da Vladivostok a Sochi. Stavolta i chilometri da percorrere erano 11.601!

“Ho deciso di partire da Vladivostok, dove sono arrivata in treno. Ho scelto il treno non per risparmiare, ma perché è una vera avventura. In 7 giorni sul treno riesci a ripensare a tutta la tua vita. È una sorta di terapia. Quando sono partita, non ne potevo più del mio lavoro, ma alla fine del viaggio sentivo la mancanza della mia macchina fotografica”, ricorda Anna.

Da Vladivostok, la ragazza si andata al faro Tokarevskij, dove ha attivato sul suo smartphone l’app contachilometri.

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Le tigri e i pernottamenti nei campi

Al momento della sua partenza da Vladivostok, Anna ancora non sapeva dove si sarebbe diretta. Si era prefissata 4 obiettivi, la destinazione finale non era molto importante: “Primo, percorrere tutta la Russia da mare a mare. Secondo, vedere se ero capace di resistere così a lungo. Terzo, restare a tu per tu con me stessa e riflettere a tante cose. Quarto, vedere le grandi città durante il viaggio!”.

Chi intraprende un viaggio del genere, deve essere pronto a tutte le situazioni. Durante il suo viaggio, Anna ha dormito soprattutto nei campi, in tenda, ma una volta ha dovuto pernottare ad una fermata dell’autobus. Portava con sé un intero arsenale per scacciare gli animali. “Nell’Estremo Oriente, tutti ti spaventano con storie su orsi e tigri, pertanto ho portato uno spray al peperoncino, un kit di segnali di soccorso per cacciatori e alcuni bengala. Per fortuna, non è servito nulla di tutto questo. Quello che avevo dimenticato, invece, era un rimedio contro i cani, che spesso attaccano i ciclisti. Fortunatamente, non sono stata morsa, ma quando una bestia enorme sta per saltarti addosso, cominci ad aver paura. E poi, ovviamente, avevo con me una tenda, un materassino in schiuma, alcuni ricambi per la bicicletta e altra roba del genere”. 

Incontri di viaggio

A un certo punto, Anna ha capito che non si era allenata abbastanza: “Normalmente facevo 100 km al giorno, ma per attraversare la Russia ciò è troppo poco. Spesso, percorrendo 100 km, non arrivi da nessuna parte, ti sposti semplicemente da un villaggio ad altro”. Durante il viaggio non tutto è filato liscio, ma Anna ha imparato ad affrontare le difficoltà senza panico. “Ho avuto dei problemi con la bicicletta. Alcune cose le facevo da sola, ma talvolta ho dovuto cercare un biciclettaio. Una volta, la bicicletta si è rotta, quando ero a metà della tappa. Ho dovuto fermare una macchina che mi ha dato il passaggio fino al un’officina. Sono stata aiutata diverse volte”, ricorda la ragazza.

Pedalando attraverso la Russia, Anna ha incontrato persone di tutti i tipi: “In generale, ho incontrato tre generi di persone. Il primo tipo erano quelli che erano in viaggio anche loro (per esempio, i venditori di automobili che portavano le macchine al cliente da una città all’altra). Mi vedevano in una località, e poi le incontravo in un’altra per sentirmi dire: “È la terza macchina che stiamo portando e tu stai ancora pedalando?”. Mi offrivano dell’acqua, delle cose da mangiare. Anche le persone del secondo tipo erano dei viaggiatori; ma non per business: chi viaggiava in bicicletta, chi in autostop. Tra di loro c’era anche l’unico straniero che ho incontrato, un iraniano che voleva arrivare da Mosca a Magadan, ma il suo visto scadeva e ha dovuto interrompere il suo viaggio. Infine, il terzo tipo, erano gli abitanti locali. Questi mi invitavano a dormire in casa loro, mi facevano da guida nella loro città. Ricordo queste persone con grande affetto. Tuttavia, conviene sempre essere prudenti. Talvolta, mi sono capitate delle persone che sarebbe stato meglio evitare. Personalmente, consiglio a tutti di essere molto attenti con i venditori lungo le strade e con i camionisti”.

Anna, come voleva, ha attraversato moltissime grandi città, comprese Chita, Ulan-Ude, Cheljabinsk, Saratov, Volgograd, Stavropol… In alcune di queste ha dormito nei campeggi gestiti dai locali club di motociclisti. A Irkutsk si è fermata per un paio di giorni per festeggiare il suo compleanno: ha persino una foto con la torta di compleanno, scattata sulla riva del lago Bajkal.

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Consigli a chi vorrebbe fare altrettanto

Il 10 ottobre, Anna è arrivata nel punto finale del suo viaggio, la città di Sochi, e tra pochi giorni sarà a casa a Mosca. Ne è molto felice e in questo momento ha un’idea diversa della vita nella capitale: “Sembrerà strano, ma sono parecchio stanca. Sempre in viaggio, sempre a incontrare persone nuove; dopo cinque mesi la cosa ti stanca. Adesso tornerò a casa, andrò a trovare i miei genitori. Poi riprenderò il mio lavoro. Per ora, niente altri viaggi”.

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Ecco alcuni consigli della viaggiatrice a chi vorrebbe ripetere la sua esperienza: “Innanzitutto, tutto è possibile! Volendo, come ho dimostrato io, un viaggio simile lo può fare qualsiasi persona in salute, anche se non allenata. Spero soprattutto che le ragazze, vedendo la mia storia, capiscano che possono viaggiare anche da sole. In secondo luogo, c’è da dire che questa esperienza ti cambia nel profondo. Prima non pensavo di poter fare una cosa del genere; credevo che soltanto certe persone potessero imbarcarsi in avventure simili. Tuttavia, già il primo viaggio ha ampliato notevolmente la sicurezza nei miei mezzi. E ora ho capito che se sono riuscita a percorrere in bicicletta tutta la Russia, posso fare anche molte altre cose, al di là dei viaggi. Se però siete depressi, non conviene sperare che un viaggio così vi possa risollevare, perché dopo il viaggio si torna comunque in città, alla consueta routine. Infine, sono importanti anche i soldi. Chi è disposto ad arrangiarsi, ce la farà anche con 15-20 mila rubli [145-195 euro al cambio di fine ottobre 2023; ndr] al mese. Ma per viaggiare con comodità, dovrete spendere molto di più”.

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