Se vi piace percorrere lunghe distanze in bicicletta ed esplorare posti nuovi, la Russia è di sicuro il paese ideale dove mettere alla prova la propria resistenza e la preparazione atletica. Ma fate attenzione, si tratta di una terra sconfinata, in parte disabitata o poco abitata. Se non si prendono le giuste precauzioni, quindi, la vostra avventura rischia di trasformarsi in un incubo. Nel 2018 il ciclista Maksim Kitaev ha attraversato da ovest a est l’intera nazione, percorrendo in 118 giorni la distanza che separa Mosca a Vladivostok (10.492 km). “Ammirare la bellezze della Russia ha ben fatto valere il viaggio”. Ma prima di montare in sella, valutate bene il percorso, i rischi e gli imprevisti. Non sarà una passeggiata! Abbiamo quindi chiesto a Kitaev di condividere con noi questa sua estrema esperienza e di darci qualche consiglio utile.
Le uniche vie di collegamento per spostarsi da una città all’altra sono le grandi arterie stradali, il più delle volte frequentate da camion e auto che sfrecciano a 110 km/h. “Sul ciglio della strada non c’è mai abbastanza spazio e le auto ti sfiorano. Insomma, si corre un bel rischio - spiega Kitaev -. Sulla base della mia esperienza, la Russia è il paese più pericoloso in termini di traffico per chi si sposta in bicicletta”.
E la cronaca degli incidenti lo conferma. Nel 2014 Ron McGarty, un bike traveler degli Stati Uniti, è stato investito e ucciso da un camionista ubriaco nella Regione di Ivanovo (a 300 km da Mosca).
Chi ha provato l’esperienza, conferma il rischio. “Stavo viaggiando in bicicletta da Saratov a Samara, città che distano l’una dall’altra 480 km, e l’autostrada era molto stretta e piena di camion. Ero costretto a pedalare sul ciglio, con i camion che mi suonavano in continuazione”, ricorda Ivan Mladenovic, ciclista originario della Serbia. Per chi decide di avventurarsi in un’impresa tanto ardua quanto pericolosa, la parola d’ordine quindi è “estrema attenzione”.
“In Serbia le distanze tra le città e i piccoli centri abitati sono davvero ridotte. In Russia, al contrario, si devono percorrere centinaia di chilometri. In Calmucchia, ad esempio, ho pedalato per 380 km senza incrociare nemmeno un villaggio”, racconta Mladenovic, che ha attraversato la Federazione in bicicletta fino alla Cina, percorrendo 12.000 km in quattro mesi.
I suoi colleghi ciclisti lo confermano: se decidete di affrontare le lunghe distanze della Russia, scordatevi di poter trascorrere la notte su un letto caldo. Anche se avete programmato il vostro viaggio alla perfezione, c’è sempre il rischio che qualcosa vada storto: una gomma bucata, un freno rotto. Preparatevi a dover affrontare questi imprevisti nel bel mezzo del nulla. Munitevi allora di una tenda per la notte e di un fornellino a gas per i pasti.
Se tutti questi avvertimenti non sono serviti a farvi cambiare idea, e decidete ugualmente di mettervi in sella, considerate di organizzare la vostra avventura da maggio a settembre. Controllate le previsioni meteo e non sopravvalutate la vostra resistenza al freddo, altrimenti rischiate di fare la fine di José Andrés Abian Pajares, dalla Spagna, che da Magadan ha cercato di raggiungere il Lago Bajkal percorrendo in pieno inverno 5.000 km in bicicletta. José ha rischiato di morire ibernato. Per fortuna è stato soccorso e salvato da alcuni abitanti locali.
Se decidete di partire in estate, portate ugualmente degli abiti pesanti: le notti possono rivelarsi incredibilmente fredde. Secondo Kitaev è importante munirsi di pesanti calzettoni e abbigliamento termico.
Attaccate un rimorchio alla vostra bicicletta, suggerisce Kitaev. Dovrete sopportare un po’ più di peso, ma vi permetterà non solo di trasportare oggetti utili per il vostro viaggio, ma anche di essere più visibili lungo la carreggiata. “Durante i tragitti in notturna mi sono sentito molto più sicuro grazie alle luci del mio piccolo rimorchio”, dice.
Inoltre il rimorchio rende la vostra bici più pesante e quindi difficile da rubare. Durante un viaggio verso la Siberia, nel 2002, l’avventuriero francese Luc Commonode si è visto portare via la bicicletta proprio davanti ai suoi occhi. Non sottovalutate quindi l’importanza del rimorchio.
“Ci furono dei momenti di grossa difficoltà durante il tragitto da Mosca a Perm (1.445 km) - racconta Commonode, ricordando un viaggio realizzato in Russia nel 2016 -. La strada principale era grande, trafficata, piena di saliscendi e l’asfalto non era molto buono”. Ma si è visto costretto a non deviare il percorso. Perché? In primo luogo, l’asfalto delle strade secondarie può essere in pessime condizioni. In secondo luogo, spiega Kitaev, “se ci si trova lontano dai centri abitati e dalle arterie principali, in prossimità di qualche bosco, si rischia di incrociare animali potenzialmente pericolosi, come gli orsi”.
Meglio allora fare uno sforzo e mantenersi sulla strada principale.
Chi ha attraversato la Russia in bici afferma che si possono trovare dei punti ristoro ogni 50-75 km circa anche nelle regioni meno popolate. Ma come detto in precedenza, non si può mai sapere cosa può accadere durante il tragitto, quindi potrebbe essere prudente portare con sé delle provviste, acqua inclusa.
Quando raggiungerete un villaggio o una città, probabilmente incrocerete gente affabile e ospitale: i russi si dimostrano sempre molto disponibili con i forestieri, soprattutto quando si tratta di persone che stanno affrontando viaggi lunghi ed estenuanti. E non è un segreto: tutti i ciclisti ne fanno menzione. Anche se non parlate russo, la gente del posto farà di tutto per aiutarvi, sia che dobbiate riparare una ruota, sia che stiate cercando un alloggio.
“In generale la gente è disponibile, sempre pronta ad aiutare - afferma Kitaev -. Sorridete e cercate di spiegare la vostra situazione”. Si dice d’accordo con lui anche Ivan Mladenovic: “Chiunque decida di attraversare la Russia in bicicletta dovrà come prima cosa lasciare a casa i propri timori, gli stereotipi e i pregiudizi”.
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