Aleksandr Kislov
Una costa alta e rocciosa che si getta a picco in un gelido mare impetuoso e un vento così forte da buttarti a terra. È così che si presenta il punto più orientale della Russia e dell’intera Eurasia: Capo Dezhnjóv (spesso traslitterato Dezhnev).
Cosa c’è a Capo Dezhnjóv?
Anna Sorokina
L’estremità del continente si trova in una zona remota della Penisola dei Ciukci (nell’Estremo Oriente russo), su un promontorio alto 740 metri. Qui c’è un faro-monumento eretto in onore del cosacco russo Semjón Dezhnjóv (circa 1605-1673), il primo a raggiungere questo punto. Una targa con un’iscrizione commemorativa e un obelisco di bronzo sono attaccati al faro, dal lato del mare.
Vyacheslav Viktorov/Roskongress
L’attuale faro monumentale è stato eretto a metà degli anni Cinquanta del Novecento, mentre prima c’era solo una croce di legno. Si può camminare intorno all’obelisco e scendere fino all’insediamento eschimese abbandonato di Naukan. Fino alla metà del secolo scorso era l’insediamento più orientale dell’Eurasia, con 400 persone che vi vivevano stabilmente. Tuttavia, nel 1958, a causa della sua vicinanza al confine con gli Stati Uniti, Naukan fu evacuata), e tutto ciò che rimase delle sue case furono ossa di pietra e gigantesche mascelle di balena affondate nel terreno, sulle quali venivano attaccate le barche.
Yurij Smityuk/TASS
Queste terre sono considerate sacre; non solo qui è vietato imprecare, ma persino parlare ad alta voce. Tanto meno si può profanare la terra con i rifiuti.
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Se il tempo è sereno, si possono vedere in lontananza le Isole Diomede, tra le quali corre il confine marittimo tra la Russia e gli Stati Uniti… e nei giorni migliori persino le coste dell’Alaska! In effetti, solo 86 km separano l’Eurasia dall’America attraverso lo Stretto di Bering. E tra le Isole Diomede, sono solo 4!
Chi era Dezhnjov?
Vyacheslav Viktorov/Roskongress
Il cosacco Semjon Dezhnjov (circa 1605-1673) è uno dei leggendari pionieri della Russia. Nacque in un villaggio della regione di Arcangelo (nella Russia settentrionale), prestò servizio come marinaio su navi mercantili, poi come cosacco in Siberia e alla fine degli anni Trenta del XVI secolo si ritrovò in Jacuzia, dove faceva l’esattore delle tasse. Questo lavoro era pericoloso per la vita, poiché bisognava cercare persone nella taiga e nella tundra, in luoghi molto isolati, e non tutti volevano pagare le imposte…
Vyacheslav Viktorov/Roskongress
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In diverse sortite di questo tipo Dezhnjov e un distaccamento di cosacchi scoprirono la Kolymá, uno dei principali fiumi dell’Estremo Oriente, e fondarono diversi insediamenti lungo il suo corso. Infine, nell’estate del 1648 la sua spedizione lasciò la Kolyma e si spinse più a est via mare, raggiungendo il limite del continente, che Dezhnjov chiamò nelle sue note Capo “Grande Naso di Pietra” (in russo: “Большой каменный нос”; “Bolshój kámennyj nos”).
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Il navigatore vide anche due isole abitate da popolazioni indigene (oggi note come Isole Diomede). La spedizione aggirò quindi il promontorio e navigò a valle, fondando un accampamento fortificato sul sito della futura capitale della Chukotka, Anádyr. La loro nave naufragò vicino alla Penisola di Kamchatka, ma il distaccamento riuscì a tornare a Jakutsk pochi mesi dopo. In seguito Dezhnjov esplorò il territorio dell’odierna Chukotka, ma non raggiunse più il promontorio: era un viaggio troppo pericoloso. Morì a Mosca, dove era giunto da Jakutsk per consegnare allo Stato il tesoro raccolto. Alla fine della sua vita era stato nominato “atamano degli Jakuti” ed era a capo della cittadella fortificata.
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Nel 1728 la spedizione di Vitus Bering (1681-1741), danese al servizio della Russia, giunse qui e l’inglese James Cook (1728-1779) suggerì in seguito di dare il suo nome allo stretto e di chiamare il promontorio “Capo d’Oriente”.
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Il fatto che la spedizione di Semjon Dezhnjov fosse stata qui in precedenza divenne noto solo a metà del XVIII secolo, quando i suoi documenti vennero ritrovati nella città di Jakutsk. Nel 1898, su proposta della Società Geografica Russa, Capo d’Oriente (in russo: “Восточный мыс”; “Vostóchnyj mys”) fu rinominato in Capo Dezhnjov (“мыс Дежнёва”).
Come raggiungere i confini dell’Eurasia?
Vyacheslav Viktorov/Roskongress
Ancora oggi, un viaggio a Capo Dezhnjov è un vero e proprio viaggio estremoб che richiede una preparazione fisica e morale. Il margine del continente è un luogo di venti molto forti, dai quali si può trovare riparo solo dietro uno sperone di roccia o dietro il monumento al pioniere. Il tempo varia costantemente: può essere soleggiato o nuvoloso, piovoso o nevoso. C’è una natura selvaggia e praticamente zero possibilità di incontrare un essere umano lungo il cammino.
Vyacheslav Viktorov/Roskongress
Tuttavia, diverse centinaia di turisti all’anno, accompagnati da guide locali esperte, arrivano fin qui. Non conviene assolutamente tentare di andarci da soli!
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La prima opzione è l’escursionismo. L’insediamento più vicino al promontorio è il villaggio orientale di Uelen, a circa 10-15 chilometri attraverso la tundra. Tuttavia, più spesso le persone si spostano a piedi dal villaggio di Lavrentija, dove si trova l’aeroporto. Da lì la distanza dal capo è di circa 100 km. Il trekking è l’opzione più economica, ma anche la più difficile, richiedendo alcuni giorni di cammino in condizioni climatiche provanti.
Vyacheslav Viktorov/Roskongress
Il secondo modo è una spedizione via mare in barca dal villaggio di Lavrentija; il percorso più popolare. I turisti devono affrontare diverse ore di navigazione nel gelido Mare di Bering, per poi pernottare in tenda sul promontorio o tornare indietro per la stessa rotta dopo un breve riposo.
È anche possibile sbarcare a capo Dezhnjov come parte di un tour durante una crociera, anche se è necessario scendere dalla grande nave su una barca a motore più piccola. L’operazione non richiede molto tempo, e pur essendo questa la variante più costosa, è sicuramente la più comoda.
Anna Sorokina
In rare occasioni è possibile raggiungere il promontorio in elicottero dal villaggio di Lavrentija. A causa dei forti venti laterali e delle coste rocciose, riescono ad atterrare qui solo piloti molto esperti e solo con tempo molto buono.
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