Com’era la mattina di Capodanno di un bambino sovietico (FOTO)

Viktor Chernov/Sputnik
A partire dagli anni Trenta, tutti gli asili e le scuole dell’Urss iniziarono a festeggiare seriamente il Capodanno. Organizzavano spettacoli mattutini in cui i bambini venivano vestiti con una varietà di costumi a tema

L’Unione Sovietica non aveva la tradizione di celebrare festività in costume (come Halloween o Carnevale, per intenderci), ma, per le celebrazioni di Capodanno, ogni genitore passava intere notti a confezionare costumi per i propri figli. Fiocchi di neve, pesciolini dorati, eroi delle fiabe, soffici lepri e volpi: questi erano i personaggi più gettonati tra i bambini sovietici. 

Qui sotto una delle prime feste di Capodanno con un albero decorato in una scuola uzbeka, probabilmente nel 1936. I bambini sono vestiti da “Scheherazade”, da “Ded Moroz” (il “Babbo Natale” russo; un simpatico vecchietto), e in costumi nazionali. I bimbi reggono due striscioni con la scritta: “Grazie a Stalin per la nostra infanzia felice”.

I festeggiamenti di Capodanno erano, prima di tutto, considerati una cosa da bambini, non da adulti. La festa principale di Capodanno era organizzata nella Casa dei Sindacati, che ospitava molti eventi del Partito Comunista.

La parte principale dello spettacolo erano gli incontri con “Ded Moroz”. I bambini gli raccontavano quanto si fossero comportati bene nell’anno appena trascorso e ricevevano un regalo. 

Uno dei costumi più popolari e facili da realizzare era un fiocco di neve. Bastava ritagliarlo dalla carta e attaccarlo sulla testa!

Un altro costume molto diffuso era una soffice lepre bianca…

…e non mancavano gli uccelli!

I bambini si vestivano anche da contadini russi e facevano il “khorovod” (una danza popolare russa; una sorta di girotondo) intorno all’albero di Capodanno.

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Riuscite a indovinare da quali animali sono vestiti i bambini qui sotto?

E che dire di questi?

Dopo l’uscita del film sovietico di culto “D’Artanjan i tri mushketjora” (ossia: “D’Artagnan e i tre moschettieri”) alla fine degli anni Settanta, molti ragazzi sovietici volevano vestirsi da moschettieri per Capodanno.

Più orpelli scintillanti (che erano molto a buon prezzo) si avevano indosso, e meglio era!

E, naturalmente, vestirsi da cosmonauta era sempre popolare, poiché molti ragazzi sovietici sognavano di diventarlo. 

Mentre il “Babbo Natale” occidentale ha come assistenti elfi e renne, Ded Moroz ha come aiutante la sua “nipotina” di nome Snegurochka (letteralmente “Fanciulla di neve”). Le bambine erano entusiaste di indossare i suoi panni.

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Anche i bambini più piccoli partecipavano ai festeggiamenti del mattino, leggendo poesie ad alta voce, ballando o recitando scene di fiabe. Nella foto qui sotto, Cappuccetto Rosso!

Pure i costumi nazionali delle varie etnie delle repubbliche sovietiche erano molto diffusi, a riprova del motto “Amicizia tra i popoli” (“Druzhba narodov”). 

Alcuni scolari si inventavano le loro versioni dei costumi, che fossero vesti tradizionali con un kokoshnik in testa o gli abiti del personaggio letterario preferito.

Nella Russia moderna, la tradizione è continuata e, nonostante l’enorme varietà di costumi tra cui scegliere, le lepri e i cappuccetti rossi sono ancora i costumi più popolari!


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