La Mosca e la Leningrado degli anni Sessanta nello sguardo dell’americano John William Reps (FOTO)

John Reps/Collezione Urban Explorer/Biblioteca Universitaria Cornell (CC BY 4.0)
Queste immagini di accoglienti e verdi cortili di condomini sovietici, scattate da uno storico statunitense, vi porteranno indietro nel tempo

Lo storico americano John William Reps (1921-2020) ha esplorato l’urbanistica e gli spazi pubblici in un’ampia varietà di Paesi del mondo. Nell’estate del 1964 visitò anche l’Urss, tra cui Mosca e Leningrado (oggi San Pietroburgo), e scattò molte fotografie a colori dei quartieri e dei cortili più ordinari, nonché dei nuovi complessi residenziali ancora in costruzione. Grazie alla sua collezione fotografica, possiamo immergerci nell’atmosfera degli anni Sessanta sovietici.

La prima industrializzazione sovietica fece aumentare la popolazione urbana, ma non riuscì a fornirle alloggi. Così, per diversi decenni, la gente visse in appartamenti condivisi (kommunalka) e dormitori (obshchezhitie).

Nikita Khrushchev è rimasto celebre per molte cose, tra cui il processo di destalinizzazione dell’Urss, la bufala occidentale sulla scarpa sbattuta all’Onu e certe uscite pittoresche come quando minacciò di mostrare la “madre di Kuzma” agli Stati Uniti. Ma il suo nome è stato immortalato negli edifici residenziali tipici sovietici, detti per l’appunto “khrushchjovka”.

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All’inizio degli anni Sessanta, Khrushchev avviò un massiccio processo di costruzione di edifici a pannelli prefabbricati per far fronte alla crisi di unità abitative.

Ecco come appariva una tipica khrushchjovka. Un edificio economico in pannelli di cemento di tre o cinque piani senza ascensori, con appartamenti molto piccoli. Tuttavia, le persone erano felici di avere un proprio spazio abitativo e di abbandonare gli appartamenti condivisi e i dormitori.

Le autorità fecero del loro meglio per organizzare lo spazio urbano all’interno dei quartieri di nuova costruzione. Aree verdi alberate…

…parchi giochi in ogni cortile condominiale…

…e persino fontane! Anche se questa decorazione “lussuosa” era più una rarità che una regola. Ma i bambini felici le usavano per i bagni estivi, non solo per ammirarle.

Tutti i nuovi quartieri avevano scuole proprie, in modo che i bambini potessero raggiungere a piedi l’istituto più vicino.

E, naturalmente, asili nido e scuole materne per i più piccoli. I genitori potevano portare i figli all’asilo fin da piccoli, anche a pochi mesi di vita, e dedicarsi serenamente al lavoro per edificare il radioso futuro sovietico.

I nuovi quartieri erano caratterizzati da tipici edifici per la vendita al dettaglio che spesso presentavano una gamma universale di prodotti. 

John William Reps si stupì di una rete volta a impedire che pezzi di facciata cadessero sui pedoni inconsapevoli (anche se forse erano per la neve e le stalattiti di ghiaccio). 

Le khrushchjovki avevano balconi molto piccoli e, all’inizio, si cercava di sistemarvi fiori e piante, ma presto si trasformarono in uno spazio extra per immagazzinare oggetti vari; una sorta di ripostiglio, dato che gli appartamenti erano davvero piccoli.

E qui sotto c’è un cortile interno e un parco in un edificio costruito all’epoca di Stalin. Di solito, questi edifici (detti “stalinka”) avevano più piani (che richiedevano un ascensore) e più decorazioni sulla facciata. 

Le foto qui sopra provengono tutte da Mosca, mentre qui sotto se ne trovano alcune di Leningrado (oggi San Pietroburgo). Le strade dei nuovi quartieri residenziali erano ampie e prevedevano sempre alberi lungo le strade, per creare ombra e per proteggere i pedoni da polvere e sporcizia.

Nei primi edifici residenziali, tutti i piani terra erano occupati da appartamenti per massimizzare lo spazio disponibile. In seguito, gli architetti suggerirono di trasformare i piani terra in spazi commerciali. 

A Leningrado, John William Reps visitò vari enormi complessi di case popolari appena costruiti.

E alcuni edifici precedenti, in stile costruttivista, dove ogni spazio poteva essere trasformato in una sorta di parco giochi.

La mancanza di spazio e di balconi costringeva molte persone ad asciugare il bucato all’aperto, cosa all’epoca tipica di tutte le aree circostanti i condomini sovietici. 

Per non pensare che in Urss tutti vivessero solo in piccole khrushchjovki costruite in massa, ecco un altro esempio di Leningrado con un gigantesco complesso residenziale di dieci piani.


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