1 / Gran Tesoro del Cremlino di Mosca
Uno dei principali “fornitori” di tesori in Russia è il Cremlino di Mosca, dove sono stati ritrovati molti dei valori nascosti nel passato. Nel XIX secolo, per esempio, gli operai che stavano facendo dei lavori dentro il Cremlino, trovarono una brátina (grande coppa di forma sferica) piena di monete di bronzo e di rame dell’Antica Roma. Ma come erano finite a Mosca delle monete coniate nei secoli I-III? A quanto pare, nel XVII secolo, qualcuno aveva comprato questa collezione in Europa e poi aveva deciso di nasconderla.
Gli “investimenti da sotterrare” erano un modo per salvarsi dai ladri e dai rapinatori. Nel 1939, vicino alla Torre Spasskaja del Cremlino furono trovate alcune brocche di metallo contenenti ben 33.800 monete! Tra le monete che circolavano ai tempi Michele di Russia e di Alessio Mikhailovich (rispettivamente, il primo e il secondo zar della dinastia Romanov), erano nascosti anche dei gioielli e alcune croci. Evidentemente, il proprietario voleva mettere al sicuro i suoi risparmi, mentre era in corso la “Rivolta del sale”, scoppiata a Mosca dopo i rincari del sale e l’aumento delle tasse.
Il tesoro più grande però fu rinvenuto nel 1988, quando nel corso dei lavori di costruzione gli operai scoprirono un nascondiglio del XIII secolo con lingotti d’oro e d’argento, e numerosi gioielli slavi, scandinavi e persiani: in totale, 300 oggetti. Probabilmente, il tesoro era stato nascosto dal principe di Mosca, Vladimir Jurjevich, per salvarlo dagli invasori comandati da Batu Khan. Nel 1238, i mongoli bruciarono Mosca, ma il tesoro rimase intatto, passando sottoterra più di 700 anni.
2 / Tesoro del Palazzo Trubetskoj-Naryshkin
La ristrutturazione e il restauro degli edifici storici spesso conducono a risultati inattesi. Nel 2012, a San Pietroburgo, alcuni operai stavano facendo dei lavori nel palazzo che nel passato era appartenuto alle famiglie nobili Trubetskoj e Naryshkin. Quando smontarono i pavimenti tra il primo e il secondo piano, restarono senza parole: c’erano dei sacchi con bauli e scatole con argenterie, medaglie, gioielli, orologi, candelabri e tante altre cose. Non ci pensarono due volte e decisero di portare via tutto il più rapidamente possibile. Tuttavia, un poliziotto che passava di fronte all’edificio fu insospettito dagli operai che stavano frettolosamente caricando qualcosa sul furgone nel cuor della notte. Il poliziotto aprì a caso uno dei sacchi e… rimase di stucco.
Nel 1917, i Naryshkin, e dopo loro anche gli ultimi proprietari del palazzo – Sergej Somov, poruchik (tenente) del reggimento ussari delle Guardie imperiali, e sua moglie Natalja Naryshkina, lasciarono la Russia.
Gli oltre 2000 oggetti con gli stemmi nobiliari dei Naryshkin e dei Somov, tra cui un fantastico servizio di piatti creato dalla ditta Sazikov (in tutto, 400 kg), hanno costituito il più grande ritrovamento nella storia della Russia moderna.
3 / Tesoro di Rjazan
Nel 1822, durante dei lavori di costruzione stradale, i contadini Ustin e Moisej Efimov trovarono un paio di “tondelli” che sembravano d’oro. Continuarono a cercare, arando la terra tutt’attorno. A un certo punto, da sotto l’aratro cominciarono a uscir fuori braccialetti, icone, kolt (medaglioni cavi per il copricapo femminile) e grandi medaglioni con pietre preziose, perle e immagini di santi. Questi ultimi costituivano le barmy (grande collare che copriva le spalle), uno dei principali simboli del potere sovrano. Per questo ritrovamento, avvenuto nel sito della Vecchia Rjazan (città distrutta nel 1237 dalle truppe di Batu Khan e mai ricostruita), i fratelli Efimov ricevettero un premio di 10.000 rubli.
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4 / Tesoro della casa di vicolo Ipatjevskij
Il vicolo Ipatjevskij è una stradina di Mosca dove storicamente abitavano e lavoravano ceramisti e fabbri. Col tempo, però, cominciarono a insediarsi qui anche altri cittadini agiati. Nel XVI secolo, i nobili e i boiardi che erano al servizio dello zar, erano tenuti a presentarsi al comando appena chiamati, con le proprie armi e armature. Pertanto, non sorprende che nel 1895, in una delle case in vicolo Ipatjevskij venisse scoperto un intero arsenale: elmi, cotte di maglia, punte di lancia… C’erano anche delle monete dei tempi di Ivan il Terribile.
Nel 1969, nella stessa zona urbana, fu rinvenuta una botte, sopravvissuta a un incendio, con dentro diverse asce, coltelli e un fucile forgiato a canna liscia.
Molto più sorprendente però fu il ritrovamento del 1970: un enorme catino di rame, stracolmo di pesos e real spagnoli, coniati non solo a Madrid, Barcellona e Siviglia, ma anche in Messico, Bolivia e Colombia. In tutto, c’erano 3.398 monete per un peso complessivo di 74 kg! Come mai erano finite a Mosca? È un mistero, ma non è escluso che il proprietario le volesse vendere allo Stato per coniare altre monete.
5 / Tesoro del Gostinyj dvor
L’oro, scoperto nel 1965 nell’edificio del Gostinyj dvor (il più grande magazzino storico di San Pietroburgo) era letteralmente sotto i piedi degli operai che lo trovarono. Quando rimossero il pavimento, videro un pezzo di muratura. Estrassero un mattone che sembrò strano, perché pesava troppo. Qualcuno scherzò: “Sarà oro”. Ridacchiando, gli operai decisero comunque di passare il mattone agli esperti. Ed era davvero oro! Per di più, oro 900 (contenente il 90% di oro puro)! Entusiasmati da questa notizia, gli operai ritornarono al loro lavoro che non sembrava più noioso. Infatti, trovarono altri 7 mattoni d’oro. In totale, il tesoro pesava 128 kg.
Nel passato, nell’edificio dei magazzini si trovava un negozio del gioielliere Ivan Morozov, fornitore della Corte imperiale. A un certo punto, i figli dell’uomo crearono qui un nascondiglio, ma dopo la Rivoluzione non riuscirono a recuperare quello che avevano nascosto.
6 / Tesoro del Vecchio Gostinyj dvor
Che cosa di tanto prezioso potrebbe essere sigillato in vecchie anfore dimenticate? Olio o vino? Nient’affatto. Quelle scoperte nel Vecchio Gostinyj dvor contenevano il più grande tesoro di monete mai scoperto a Mosca: 335 monete europee della seconda metà del XVI - inizio del XVII secolo, e più di 95.000 “scaglie”: monete d’argento russe di forma ovale, coniate ai tempi di Ivan il Terribile, Boris Godunov e Fjodor I.
7 / Tesoro di Pljushkin
Nel 2016, a Pskov, gli archeologi scoprirono più di 300 monete, medaglie, ordini e gioielli, il tutto disposto con cura in 6 contenitori di latta. Il tesoro conteneva monete ovali (“scaglie”) dei principati di Novgorod, Pskov, Mosca e Tver; efimki (monete d’argento di grande diametro, coniate con i talleri europei) dell’epoca dello zar Alessio Mikhajlovich, copeche di Boris Godunov, monete imperiali di Pietro I, un recipiente con l’aquila imperiale e una coppa di Caterina II, monete coniate in occasione dell’incoronazione di Nicola I e Alessandro III e persino un lingotto di oro purissimo.
Il proprietario più probabile di queste rarità era l’imprenditore Fjodor Pljushkin, appassionato collezionista. La sua vasta collezione, creata nell’arco di quarant’anni, includeva di tutto: opere di pittura, armi, oggetti appartenuti ad Aleksandr Suvorov, icone e, ovviamente, monete. Di monete ne aveva ben 84 casse; più di quante ne abbia l’Ermitage!
8 / Tesoro di Ustjuzhna
Più di 800 kg di monete furono trovati nel 1936 nello scantinato della chiesa della Natività della Vergine a Ustjuzhna, cittadina nella regione di Vologda. Le monete appartenevano ad epoche diverse: da Anna I di Russia, che regnò dal 1730 al 1740, all’ultimo imperatore russo Nicola II. Seppure ci fossero anche dei pezzi in argento, la maggior parte del ritrovato era costituita da monete di rame. Le monete erano conservate in sacchi, e, molto probabilmente, erano state raccolte per fonderle e farne delle campane.
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