Karl Bulla (1855-1929) è detto il “padre della fotografia russa”. Alla fine del XIX secolo aprì uno dei primi studi fotografici a San Pietroburgo, che divenne famoso in tutto il Paese. Fu un testimone fotografico dell’intera epoca, realizzò la prima fotografia di strada e grazie a lui oggi possiamo osservare la Russia zarista e vedere delle realtà che sono andate irrimediabilmente perdute.
Nicola II visita Kostroma per le celebrazioni del 300° anniversario della Casa Romanov, 1913
Karl BullaHa anche realizzato molti ritratti fotografici di personaggi famosi, da Lev Tolstoj allo stesso Nicola II.
Ambulanza militare, 1911
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Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) ha compiuto una vera e propria rivoluzione nella fotografia: è stato il primo in Russia a scattare fotografie a colori. La sua eredità fotografica è inestimabile: avendo viaggiato in tutto l’Impero russo, ne ha immortalato a colori i luoghi, la natura e la gente.
Giovani contadine con bacche in un villaggio vicino a Vologda, 1909
Sergej Prokudin-GorskijLe sue immagini comprendono chiese antiche, impianti industriali all’avanguardia per l’epoca, ritratti di celebrità, scene di vita quotidiana e molto altro ancora. Noi su “Russia Beyond” vi proponiamo spesso gli articoli dello storico dell’architettura William Brumfield, che da decenni torna nei luoghi fotografati da Prokudin-Gorskij per vedere come sono cambiati.
Lev Tolstoj nella sua tenuta di Jasnaja Poljana, 1908
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Aleksandr Rodchenko (1891-1956) è uno dei più famosi fotografi russi, un vero rivoluzionario della fotografia. Sperimentò molto, usando la sua macchina fotografica portatile da 35 mm per scattare da angolazioni insolite: dall’alto, dal basso e da tutti i lati, mostrando ai suoi spettatori una nuova prospettiva su cose ordinarie.
Ragazze con vessilli. Sfilata sportiva sulla Piazza Rossa, 1935
Aleksandr Rodchenko/MAMM/russiainphoto.ruFotografò la nuova realtà sovietica: parate sportive, i nuovi personaggi dell’epoca, come Vladimir Majakovskij e Lilja Brik, da lui immortalati nella pubblicità della casa editrice Lengiz. Per lui la fotografia era arte e il suo approccio ha cambiato il genere per sempre.
Lilja Brik. Ritratto per il manifesto pubblicitario “Libri”, 1924
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Evgenij Khaldej (1917-1997) è stato il più famoso corrispondente fotografico militare sovietico, oggi considerato un classico del reportage di guerra. È stato lui a trasmettere nelle sue foto la vita quotidiana in trincea, mostrando come ci si sente al fronte.
La bandiera della vittoria sventola sul Reichstag, Berlino, 1945
Evgenij Khaldej/MAMM/MDF (Vyacheslav Runov/Sputnik)Visitò la Flotta del Nord, documentò le battaglie sulla costa del Mar Nero. Con le truppe sovietiche si è spinto fino a Berlino e ha reso noto al mondo intero lo scatto della bandiera della Vittoria sul Reichstag.
22 giugno 1941. I moscoviti ascoltano le notizie radiofoniche sull’invasione dell’Urss da parte della Germania nazista
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Le foto di Vsevolod Tarasevich (1919-1998) possono essere utilizzate per tracciare l’intera storia dell’Urss. Per cinquant’anni ha scattato reportage da tutto il Paese e ritratti di persone, dai minatori ai contadini.
Dalla serie “Duello”: il fisico Vsevolod Balashov, 1963
Vsevolod Tarasevich/MAMM/MDF/russiainphoto.ruÈ difficile immaginare una storia o una pietra miliare della vita sovietica che non si rifletta nel suo lavoro: gli orrori della guerra e la gioia della vita pacifica, le nuove professioni, i bambini, i grandi cantieri e molto altro ancora.
Il bacio, 1966
Vsevolod Tarasevich/SputnikLEGGI ANCHE: La guerra e la rinascita: l’Urss nell’obiettivo del fotografo Vsevolod Tarasevich
Dmitrij Baltermants (1919-1990) è diventato famoso in tutto il mondo per le sue immagini scattate sui fronti della Seconda guerra mondiale, nel corso della Battaglia di Mosca, a Stalingrado e in Crimea. È vero che gli editori sovietici erano perplessi: "Perché si vede solo mezzo uomo lì?" e non le pubblicavano volentieri.
“Un attimo di quiete”, 1943
Dmitrij Baltermants/TASSLe sue inquadrature non standard e all’avanguardia, incomprensibili per i funzionari del partito sovietico, erano però molto amate all’estero. Durante la sua vita divenne uno dei pochi fotografi sovietici a essere riconosciuto a livello mondiale, con mostre personali a Londra e New York.
L’orologio principale dello Stato, 1964
Dmitrij Baltermants/MAMM/MDF/russiainphoto.ruLEGGI ANCHE: Le venti migliori foto del Dopoguerra del grande fotoreporter sovietico Dmitrij Baltermants
Vladimir Lagrange (1939-2022) è stato un cantore del Disgelo. Nel 1959 divenne corrispondente fotografico della Tass, la principale agenzia di stampa del Paese. Il Disgelo in politica diede origine a un disgelo anche in fotografia.
Colombe della pacee, 1962
Vladimir Lagrange/TASS (Sergej Bobylev/TASS)Lagrange si rifiutava di mettere in scena foto ideologiche: le sue immagini sono un reportage della vita reale e un inno alla quotidianità.
Ballando il twist, 1964
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Igor Mukhin (1961-) ha celebrato la Perestrojka, gli anni Ottanta e poi anche i selvaggi anni Novanta nelle sue audaci foto rock’n’roll. Nelle sue immagini riconoscerete Viktor Tsoj, Zhanna Aguzarova, Vladimir Sorokin, Boris Grebenshchikov e molti altri volti celebri dell’epoca.
Viktor Tsoj, Mosca, 1986
Igor Mukhin/MAMM/MDF/russiainphoto.ruMukhin ha mostrato una Mosca nuova, informale, che si godeva i primi sorsi di libertà.
Senza titolo, Mosca, 1985
Igor Mukhin/MAMM/MDF/russiainphoto.ruLEGGI ANCHE: “New Wave”: la fine dell’Urss con gli occhi dei giovani fotografi dell’epoca
Georgij Pinkhasov (1952-) fu molto apprezzato da Andrej Tarkovskij, che invitò il giovane fotografo a realizzare un servizio sul film “Stalker”. Lo stesso fotografo si è laureato all’Istituto di Cinematografia Vgik ed era noto come autore indipendente con una visione insolita del mondo, in cui le scene quotidiane familiari appaiono come opere d’arte surreali.
Stazione ferroviaria Kievskij, Mosca, 1995
Georgij Pinkhassov/Magnum Photos/East NewsNegli anni Ottanta è emigrato ed è diventato l’unico fotografo russo della leggendaria agenzia Magnum Photo. I suoi lavori sono stati pubblicati dalle più autorevoli testate internazionali.
Mercato, Tashkent, Uzbekistan, 1992
Georgij Pinkhassov/Magnum Photos/East NewsSergej Maksimishin (1964-) è considerato un mastodonte del fotogiornalismo russo. È plurivincitore del concorso World Press Photo e vincitore di vari premi fotografici.
Sergej Maximishin posa con una sua foto di Vladimir Putin
Mikhail Metsel/TASSCollabora con molte delle più autorevoli pubblicazioni, sia russe che straniere, e insegna l’arte della fotografia. Nel 2007 ha pubblicato un libro di fotografie da diverse parti delle ex repubbliche sovietiche, ripercorrendo ciò che restava dell’Ultimo Impero, cioè l’Urss.
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