Così Prokudin-Gorskij fotografò A COLORI l’Impero Russo a inizio Novecento (FOTO)

Sergej Prokudin-Gorskij
Grazie alle sue conoscenze in campo chimico e tecnico, inventò un procedimento molto avanzato che gli ha consentito di lasciarci una documentazione straordinaria su quell’epoca

Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) ha compiuto una vera e propria rivoluzione nel campo della fotografia: è stato il primo fotografo russo a scattare a colori. E ha sviluppato nuovi metodi per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi.

Chimico e fotografo

Prokudin-Gorskij proveniva da un’antica famiglia nobile. Prima della Rivoluzione del 1917 viveva a San Pietroburgo e si occupava con serietà e passione di chimica, fisica e pittura. Alla fine del XIX secolo, quando la Russia stava vivendo un vero e proprio boom della fotografia (uno dei fotografi più famosi nel Paese era Karl Bulla), Prokudin-Gorskij iniziò i suoi esperimenti. Per un certo periodo studiò in Germania sotto la guida di Adolf Miethe (1862-1927), uno dei pionieri della fotografia a colori, ma in seguito progettò e realizzò una macchina fotografica a colori tutta sua.

Applicò anche le sue conoscenze nel campo della chimica: creò e brevettò delle lastre fotografiche più sensibili, che permettevano di fotografare con tempi di posa più rapidi. Il meccanismo di Prokudin-Gorskij  prevedeva tre negativi per ogni foto, che, nel procedimento di sviluppo, venivano sottoposti a a turno a tre filtri: blu, verde e rosso (per questo ai bordi delle foto sono spesso visibili i colori dei filtri).

La cronaca fotografica di un intero impero

Prokudin-Gorskij ha lasciato una delle più grandi eredità fotografiche dell’Impero Russo. Ed è prezioso non solo per il fatto del colore, ma anche per l’ampiezza geografica del lavoro di documentazione e per la vasta gamma tematica. Dal 1903 al 1916, il fotografo viaggiò instancabilmente per tutto l’Impero. Fotografò nel Caucaso e nel Turkestan, a San Pietroburgo e sugli Urali, nel Nord russo e nella regione del Volga. Scattò immagini di chiese antiche, oggetti industriali di ultima generazione, ritratti di personaggi famosi, scene di vita quotidiana di persone comuni e molto altro.

È sua anche una ricca collezione di fotografie dei principali monumenti dell’Impero Russo. L’imperatore Nicola II notò il suo lavoro e gli commissionò una rappresentazione completa della vita dell’impero in tutte le sue manifestazioni. Per decreto imperiale gli fu fornita una carrozza ferroviaria appositamente attrezzata, che utilizzò per viaggiare in giro per la Russia, sviluppare le foto e realizzare album. Gli furono messi a disposizione anche battelli a vapore e navi a motore per muoversi lungo i fiumi, e persino le allora rare automobili.

Si stima che la sua collezione totale fosse di circa 3.500 fotografie, ma solo 1902 sono sopravvissute. Parte della collezione andò perduta dopo la Rivoluzione. Alcuni esemplari Prokudin-Gorskij se li portò in esilio in Francia, ma i bolscevichi vietarono l’esportazione di un migliaio di foto, che erano di importanza strategica. Altri 400 negativi circa andarono perduti in Francia. Nel 1948 gli eredi del fotografo vendettero la collezione residua agli Stati Uniti e oggi è conservata presso la Biblioteca del Congresso. All’inizio del XXI secolo, la collezione è stata digitalizzata e resa disponibile su Internet.

Ecco alcune delle sue celebri foto.

Persone e popoli dell’Impero Russo

Lev Tolstoj a Jasnaja Poljana, 1908

Contadine in un villaggio della Regione di Vologda

Ragazza con fragoline di bosco

Equipaggio del piroscafo Sheksna (sul fiume Vytegra)

Tagliatori di legno della zona del fiume Svir, vicino a San Pietroburgo

Figli di contadini a Belozersk

Contadini alla mietitura

Spuntino durante la falciatura (fiume Sheksna)

Sorvegliante del canale Staroladozhskij (Canale Ladoga), vicino a San Pietroburgo

Costruttori delle ferrovie

Su una draisina ferroviaria vicino a Petrozavodsk

“Io con due tizi”. Prokudin-Gorskyij e due guardie caucasiche sulla ferrovia

Orfane

L’emiro di Bukhara

Un venditore ambulante di focacce a Samarcanda

Un rappresentante del popolo lesghi in Daghestan

Donne del popolo avaro del Daghestan

Carovana di cotone nel Turkestan

Donne georgiane in abiti da festa

Chiese

Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato a San Pietroburgo

Monastero di Nilo di Stolobnyj sul Lago Seliger

Dettaglio della Cattedrale di San Demetrio di Vladimir

Ingresso della chiesa di San Giovanni Battista a Jaroslavl

Cattedrale della Trinità a Ostashkov

Monastero delle Solovetskij

Iconostasi della chiesa di Borodino, nella Regione di Mosca

Ingresso della Chiesa della Resurrezione, a Kostroma

Muro di cinta della chiesa di San Giorgio (nella vecchia fortezza di Ladoga, vicino a San Pietroburgo)

Città e paesaggi

L’ex palazzo dei granduchi, oggi sede episcopale di Rjazan

Vista su Mozhaisk

Tugurio sugli Urali

La necropoli di Shah-i-Zinda a Samarcanda

Locomotiva a vapore con surriscaldatore “Schmidt”, Perm

Panorama di Perm

Cani da guardia negli Urali

Paratoie sul Canale Belozerskij

Scogliera “Zaplotnyj” sul fiume Chusovaja (Urali)

Pernottamento presso la scogliera sul fiume Chusovaja

Sul Canale di Saimaa (tra Russia e Finlandia)

Laguna sul fiume Svir

Zattere di legname sul Canale Staroladozhskij (Canale Ladoga), vicino a San Pietroburgo

Ponte ferroviario sul fiume Kama a Perm

Alla foce del fiume Kemi, in Carelia


Dagli anni Settanta il fotografo e storico dell’architettura americano William Brumfield (1944-) torna a scattare foto sui luoghi già fotografati da Prokudin-Gorskij, e li confronta a cento anni di distanza. Scrive regolarmente articoli su “Russia Beyond”: eccone alcuni

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