Cinque domande chiave sui “Selvaggi anni Novanta” in Russia

Scoprite cosa ha causato la diffusa criminalità di questo decennio di storia nazionale, e come vengono ricordati quei tempi dai russi

1 / Che cosa sono stati i “Selvaggi anni Novanta” in Russia?

La definizione molto diffusa di “Selvaggi anni Novanta” (in russo: “Лихие девяностые”; “Likhíe devjanóstye”) si riferisce a un periodo della storia russa iniziato con il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991 e durato fino alla fine degli anni Novanta. In generale, questo periodo è stato caratterizzato da massicci cambiamenti nelle politiche sociali ed economiche dello Stato, che insieme hanno avuto un enorme impatto sulla vita del popolo russo nel suo complesso.

Barricate erette dai manifestanti durante la crisi politica dell'ottobre 1993

I cambiamenti sono stati così rapidi e pervasivi che milioni di persone non sono riuscite ad adattarsi alle nuove condizioni. Altri, al contrario, sono stati in grado di capitalizzare opportunità che non esistevano fino a pochi anni prima. In breve, il periodo dal 1991 al 1999 ha significato impoverimento e disperazione per milioni di sfortunati russi, ma anche un’opportunità d’oro per i pochi che sono stati in grado di adattarsi rapidamente alla nuova era.

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2 / Perché si sono verificati i “Selvaggi anni Novanta”?

Quando l’inefficiente sistema sovietico crollò nel 1991, il nuovo governo russo si trovò di fronte a un compito enorme: come trasformare il vecchio sistema politico ed economico stagnante in uno completamente nuovo?

Il governo nominato dal primo presidente della Russia Boris Eltsin aveva una soluzione. Propose il completo abbandono dell’economia pianificata socialista e una politica choc di liberalizzazioni e di riforme di mercato. In poche parole, il governo prevedeva di interrompere ogni controllo sull’economia: liberalizzare i prezzi, ridurre drasticamente la quota di intervento statale nell’economia, avviare la privatizzazione dei beni statali, ridurre la spesa pubblica e, in sostanza, lasciare che la gente imparasse a fare soldi da sé. O bere o affogare.

In pratica, però, questo ebbe molte conseguenze negative. Ad esempio, la liberalizzazione dei prezzi portò a un’inflazione incontrollata, che mandò in fumo i risparmi della maggior parte delle persone da un giorno all’altro. 

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Una storia tipica dell’epoca è che i soldi che si erano risparmiati per anni per l’acquisto di un’automobile diventarono in poco tempo sufficienti solo per comprare un cappotto o un paio di scarpe. Inoltre, molte imprese statali smisero di pagare gli stipendi ai lavoratori. Messi alle strette dalle circostanze, i lavoratori non avevano altra scelta che trovare una via d’uscita. Ed è qui che entra in gioco la parte “selvaggia”.

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3 / Perché gli anni Novanta sono stati “Selvaggi”?

La liberalizzazione dell’economia e l’apertura delle frontiere dettero molte nuove opportunità per fare affari. Inoltre, il nuovo governo russo legalizzò le attività commerciali private che erano bandite ai tempi dell’Urss.

Molte persone si avventurarono in questo settore sperando di cogliere l’opportunità della vita. E molti riuscirono effettivamente a sfondare. Tuttavia, c’era un problema: lo Stato debole non era in grado di fornire una protezione adeguata e lo stato di diritto necessario agli imprenditori per operare senza paura di perdere tutto da un giorno all’altro.

Prostitute in una strada di Mosca

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In effetti, molti persero le loro attività di successo a causa di bande criminali che sfruttavano gli imprenditori ricchi, ma non protetti, per massimizzare il proprio reddito. I gruppi criminali facevano irruzione nelle aziende e le “rilevavano” con la forza, facendosele intestare dai precedenti proprietari con la minaccia e la violenza.

Temendo di perdere tutto, gli imprenditori chiedevano spesso alla criminalità organizzata protezione in cambio di pagamenti regolari: il racket. Spesso gli interessi delle varie bande si scontravano, provocando violenti scontri armati nelle strade della maggior parte delle città russe.

Le persone potevano far fortuna e morire in un batter d’occhio. L’imprevedibilità e il caos sono i motivi principali per cui gli anni Novanta in Russia sono stati definiti “likhíe”, termine che in russo significa “difficili”, “penosi”, mentre all’estero si è più diffusa la nozione di “selvaggi”: in inglese per esempio ci si riferisce solitamente a questo periodo della storia russa come “Wild Nineties”.

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4 / Perché i “Selvaggi anni Novanta” erano così pericolosi?

In queste circostanze si diffusero gli omicidi su commissione e gli assassinii. Oltre ai sicari d’élite dell’epoca, che si fecero un nome uccidendo decine di persone nel corso della loro carriera, molte persone comuni fecero dell’omicidio su commissione la loro professione.

“Uccidere o essere uccisi” divenne un principio guida per molti imprenditori e gangster nello stato di illegalità che si creò dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Chiunque fosse abbastanza fortunato da guadagnarsi da vivere negli anni Novanta in Russia, camminava con un metaforico bersaglio sulla schiena.

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Per capirne la portata, negli anni Novanta in Russia venivano aperte circa 32.000 indagini per omicidio all’anno, di cui fino a 1.500 erano omicidi su commissione. La società era divisa in “cacciatori” e “prede”, e la forza bruta e l’avidità personale erano le uniche armi per fare soldi e sopravvivere.

Anche la microcriminalità tra gli adolescenti era molto diffusa, fornendo ad alcuni di loro un terreno fertile per trasformarsi in criminali seri nel giro di pochi anni.

Inoltre, schemi piramidali fraudolenti come la “MMM” danneggiavano la popolazione, che finanziariamente era poco preparata, e investiva ciecamente in schemi Ponzi e perdeva i propri risparmi in un batter d’occhio. Solo le vittime della MMM furono oltre due milioni, per un maltolto di oltre un miliardo e mezzo di dollari.

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5 / C’è stato qualcosa di positivo nei “Selvaggi anni Novanta” in Russia?

Sorprendentemente, ci sono stati anche alcuni aspetti positivi nei “Selvaggi anni Novanta”. Soprattutto, le persone hanno avuto una boccata d’aria fresca dopo la soffocante epoca di stagnazione dell’Urss. Improvvisamente la censura era sparita e la gente aveva l’opportunità di guardare le soap opera brasiliane e messicane, mentre i bambini si gustavano per la prima volta i cartoni animati americani. 

I prodotti stranieri come jeans, gomme da masticare, Dendy (un famiclone hardware del Nintendo), Sega, Lego, Barbie e altri marchi stranieri divennero disponibili, anche se erano costosi. I film di Hollywood con le traduzioni nasali delle voci fuori campo (spesso una sola voce monocorde traduceva tutti gli attori, di entrambi i sessi) divennero per molti il segno distintivo degli anni Novanta in Russia. 

A livello globale, gli anni Novanta portarono un livello di libertà politica e di democrazia senza precedenti nell’Unione Sovietica. È stato il periodo in cui la stampa libera prese piede in Russia e i cittadini avevano la possibilità di esercitare il diritto di scegliere i propri rappresentanti e di protestare contro le politiche con cui non erano d’accordo, che erano a dir poco numerose.

Nonostante tutti gli aspetti negativi dei “Selvaggi anni Novanta”, in Russia ci sono dunque anche persone che ricordano questo periodo con una certa nostalgia.


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