Dieci quadri di Vasilij Polenov che dovete conoscere e andare ad ammirare

Galleria Tretjakov
I lavori di questo maestro russo del paesaggio e dei temi biblici portano l’anima di chi li osserva alla più piena armonia. A Mosca è stata inaugurata la più grande mostra a lui mai dedicata, e non dovete perdervela (avete tempo fino al 16 febbraio 2020)

“Cortiletto moscovita” – 1878

Il dipinto probabilmente più famoso di Vasilij Polènov (1844-1927) ritrae quelli che, a fine Ottocento, erano ancora i resti della campagna attorno alla centralissima via Arbat di Mosca. Originario della pomposa e monumentale San Pietroburgo, Polenov difficilmente avrebbe potuto vedere scene così semplici, e accoglienti, di vita rurale nell’allora capitale. Il quadro fu dipinto un anno dopo il trasferimento dell’artista a Mosca, all’età di 33 anni.

Il lavoro venne accettato con entusiasmo alla mostra dei peredvizhniki (“gli itineranti”), un gruppo di pittori realisti che volevano allontanarsi dall’accademismo e cercare ispirazione tra la gente del popolo.

“Cristo resuscita la figlia di Giairo” – 1871

Facciamo un passo indietro nella biografia di Polenov, tornando alle “origini”. Vasilij Polenov è nato nel 1844, nello stesso anno del celebre Ilja Repin (1844-1930), autore, tra gli altri quadri (qui dieci che dovreste assolutamente conoscere) anche del famosissimo “I battellieri del Volga”. A proposito, i due frequentarono lo stesso corso presso l’Accademia delle Arti e dipinsero lo stesso soggetto come lavoro di diploma: “La risurrezione della figlia di Giairo”. Entrambi ottennero una medaglia d’oro per il loro lavoro. (Confrontate l’opera di Polenov con quella di Repin!)

“Arresto della contessa d’Etremont” – 1875

Dopo essersi diplomato all’Accademia, Polenov (come Repin) ricevette un sussidio speciale per un viaggio in Europa. L’artista visitò Austria, Germania, Italia e Francia. Venne ispirato da paesaggi ed edifici, dipinse Venezia e le località turistiche della Normandia. Ma fu a Parigi ha dipinse questa tela storica, per la quale ha ricevuto il titolo di accademico.

“Il giardino della nonna” – 1878

Come abbiamo detto, a 33 anni, l’artista si stabilì a Mosca, dove continuò a dipingere “paesaggi dell’umore” urbani. A proposito, qui è raffigurata la stessa tenuta del “Cortiletto moscovita”, ma vista dall’altro lato. Fu con case di questo tipo che Mosca fu ricostruita dopo il grande incendio del 1812 durante la guerra con la Francia napoleonica.

“Lo stagno” – 1879

“Lo stagno” è un altro dei dipinti più famosi dell’artista. Vide la luce alla mostra dei peredvizhniki insieme a “Il giardino della nonna”. Polenov fece diversi schizzi preparatori, e il tema di stagni e barche emergerà ripetutamente nel suo lavoro. Dall’immagine è chiaro che Polenov fu fortemente influenzato dagli impressionisti francesi, ma trasferì con successo la tecnica sul suolo russo e lavorò in modo sbalorditivo con la luce.

“Il divertimento di Cesare” – 1879

Oltre ai paesaggi, Polenov continuò a rivolgersi a soggetti storici. Raccolse il materiale per questo dipinto in Italia. Vi si vede l’istante immediatamente precedente all’esecuzione di una giovane ragazza: è terrorizzata, una tigre è stata lanciata nel recinto dove è rinchiusa e si sta chiaramente preparando ad assaltarla. Per terra c’è il cranio di un defunto, forse anche lui uno schiavo. E dall’alto l’imperatore soddisfatto osserva la tortura.

Cristo e la peccatrice (Chi è senza peccato?) – 1888

Questa tela di grandi dimensioni (3,25 × 6,11 metri!) è il lavoro di tutta la vita di Polenov. Coltivò l’idea di dipingere questa storia biblica per molti anni nella sua testa. Per mostrare in modo affidabile le immagini della vita di Cristo, nonché i volti della “folla”, Polenov viaggiò per due anni in Palestina, Siria, Egitto e altri luoghi del Medio Oriente, dove realizzò decine di schizzi di volti, paesaggi, costumi ed edifici.

Il compito principale di Polenov era di mostrare Cristo come una persona comune, all’inizio del suo percorso da Messia.

“Autunno dorato” – 1893

Il dipinto “Cristo e la peccatrice” fu acquistato dall’imperatore Alessandro III e con questo denaro l’artista si costruì una casa sulla pittoresca riva del fiume Okà, a circa 130 chilometri da Mosca e a 70 da Tula. Ora lì c’è il museo-tenuta Polenovo, dove si trova uno schizzo in scala 1:1 del dipinto “Cristo e la peccatrice”, realizzato a carboncino, mentre l’originale è conservato nel Museo russo di San Pietroburgo.

Ormai nella sua tenuta Polenovo, l’artista dipinse molti paesaggi e “Autunno dorato” è uno di questi.

“Sogni (Sulla montagna)” – 1900

Nel 1899, Polenov andò in Medio Oriente per la seconda volta. Durante e dopo questo viaggio, realizzò la serie di dipinti “Dalla vita di Cristo”, che aveva un significato molto importante per l’artista. Così Polenov scrisse sull’imminente lavoro: “Il difficile compito che ho davanti è superiore alle mie forze, ma non posso rifiutarlo, sono troppo attratto dalla grandiosità di questa persona e dalla bellezza della narrazione su di lui”.

Tuttavia, Cristo per Polenov resta sempre una persona normale, con i suoi sogni e le sue debolezze.

“Ellade” – anni Novanta dell’Ottocento

Polenov amava molto il teatro, mise in scena spettacoli nella sua tenuta, creò scenografie, e invitava i bambini di tutto il distretto a partecipare agli spettacoli, con la moglie dell’artista che cuciva i costumi di scena. Perfino il soggiorno nella casa di Polenov era organizzato in modo che gli “attori” potessero apparire all’improvviso dalla porta segreta, come da dietro le quinte.

Nel 1906, la prima dell’opera “I fantasmi dell’Ellade” ebbe luogo a Mosca. Polenov stesso compose la musica, e si occupò di costumi e scenografie (lo schizzo si vede nel quadro).

Dopo la rivoluzione del 1917, l’artista visse principalmente nella sua tenuta sull’Okà. I bolscevichi lo trattarono con grande rispetto, nonostante l’abbondanza di soggetti religiosi nel suo lavoro. Nel 1926, ricevette persino il titolo di artista del popolo e l’anno successivo morì tranquillamente nella sua usadba di Borok, poi ribattezzata Polènovo.

Il 17 ottobre alla Galleria Tretjakov (sede di via Krymsky Val 10) ha aperto i battenti la più grande mostra dedicata a Vasilij Polenov fino a oggi nella storia. Potrete visitarla fino al 16 febbraio 2020. È meglio acquistare i biglietti online in anticipo. Per maggiori informazioni visitate il sito

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