Sei domande inaspettate che i turisti rivolgono alle guide di San Pietroburgo

AP
Dal 1° ottobre i cittadini provenienti da 53 paesi, fra cui l’Italia, possono visitare la Venezia del Nord con un semplice visto elettronico. Le autorità si aspettano un grosso boom di turisti... e le guide locali si rimboccano le maniche: ci sarà molto lavoro da fare e fra le varie cose dovranno rispondere alle curiosità dei visitatori. Ecco quali sono le domande più frequenti che vengono rivolte loro

1 / Fiumi e canali si congelano durante l’inverno? Ci pattinate sopra?

Il fiume Neva e altri canali iniziano a congelarsi indicativamente tra il 25 novembre e il 5 dicembre. Negli ultimi anni però, a causa del riscaldamento globale, il fenomeno si sta riducendo sempre di più: nel 2018 il ghiaccio ha ricoperto il fiume e i canali solamente per 6 giorni. Ma nel XVIII e XIX secolo i fiumi ghiacciati erano addirittura utilizzati come piste per gli slittini!

Nel 1895, poi, sulla superficie della Neva hanno iniziato a circolare addirittura dei tram: le linee sono rimaste attive per 15 anni e nell’arco di quel periodo non si è mai registrato nemmeno un incidente. 

Al giorno d’oggi ci si può imbattere in gente che cammina sulla superficie ghiacciata dei fiumi nei gelidi mesi di febbraio e marzo (in questo periodo lo spessore del ghiaccio è di 0,3-0,4 metri), ma nessuno ci pattina perché bisognerebbe prima rimuovere la neve.

All’inizio di marzo il ghiaccio inizia a rompersi ed è vietato camminarci sopra; le multe per chi non rispetta questa regola sono salatissime. 

2 / Che tipo di albero/fiore/uccello è questo?

Talvolta capita che i turisti dimostrino maggior curiosità nei confronti della flora e della fauna che nei confronti dell’architettura locale. E le guide si ritrovano a dover consultare manuali di botanica e dizionari per poter dar loro una risposta. “Siamo talmente abituati all’ambiente attorno a noi, che non ci accorgiamo nemmeno di cosa ci circonda”, si giustifica Aleksej Kotkin, specializzato in eco-escursioni a San Pietroburgo e nella Regione di Leningrado. “In generale gli europei si rivelano molto curiosi nei confronti della natura, soprattutto i popoli scandinavi. Noi, in realtà, non apprezziamo come dovremmo ciò che ci circonda”.

3 / Esiste un dialetto locale a San Pietroburgo?

No! E alcuni residenti potrebbero addirittura offendersi nel sentir pronunciare la parola “dialetto”, perché considerano il loro modo di parlare come la “norma linguistica” per eccellenza nel paese. In effetti è difficile riconoscere quando una persona viene da San Pietroburgo... a meno che non utilizzi determinate parole che svelano senza ombra di dubbio la sua origine! Le parole “trabocchetto” sono:  “paradnaya” invece di “podyezd” (entrata); “porebrik” invece di “bordyur” (marciapiede); “shaverma” invece di “shaurma” (la versione russa del kebab).

Esistono circa 50 differenze linguistiche che sono entrate a far parte dell’identità della città. Ecco perché in alcune librerie potrete trovare delle cartoline umoristiche dedicate alle parole esclusivamente locali. 

In questo pezzo abbiamo cercato di capire se ci sono dei dialetti nella lingua russa. 

4 / Ci sono delle specialità della cucina locale che dobbiamo assolutamente provare?

Il cibo più tipico è lo sperano (koryushka, in russo), un pesce di piccole dimensioni che viene pescato in primavera nelle acque del Golfo di Finlandia. Nonostante sia una prelibatezza stagionale, in alcuni luoghi lo si può trovare tutto l’anno. In questo articolo vi abbiamo raccontato i segreti della pesca invernale. 

Da provare anche le ciambelle, chiamate “pyshki”: una vera specialità locale!

Se amate i dolci, ordinate una torta kartoshka (patata, in russo), oppure il biscotto mindalnoye (di mandorle).

E non dimenticate di assaggiare il rassolnik di Leningrado e la cotoletta Metropol. 

In questo pezzo vi abbiamo presentato i piatti da provare a San Pietroburgo

5 / Perché sia Pietro che Caterina sono definiti “grandi”? Erano marito e moglie? O Caterina era forse la figlia di Pietro il Grande?

Lo zar Pietro fu proclamato imperatore nel 1721; le ragioni per cui è definito “grande” sono semplici: attuò riforme statali, fondò la Marina russa, avviò una politica di occidentalizzazione, fondò San Pietroburgo (scoprite qui come fu fondata San Pietroburgo), diede impulso al commercio e all’esercito. La figura di Pietro il Grande genera ancora oggi accese discussioni, ma c’è una cosa che mette tutti d’accordo: cambiò radicalmente il corso della storia russa. 

La moglie di Pietro era Caterina I; insieme ebbero 11 figli ma quasi tutti, tranne 2 (Elisabetta e Anna) morirono ancora bambini. 

Caterina II invece non aveva nemmeno una goccia di sangue russo: era infatti una principessa tedesca, nata come Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, e sposò il nipote di Pietro il Grande, Pietro III. Regnò come imperatrice per 34 anni dopo un colpo di stato che spodestò il marito. 

Nella sua cerchia di amici vantava numerosi filosofi francesi, nonché un influente mecenate delle arti e dell’istruzione. Durante il suo governo s'interessò ai problemi dell'istruzione, fondando il primo istituto d'istruzione superiore femminile in Europa, e allargò i confini dell’impero sia a sud che a ovest.

6 / Perché i tubi dell’acqua sono così grandi?

Le dimensioni delle condotte idriche è determinata dalle norme e dai regolamenti edilizi risalenti al 1976. “Il loro diametro si basava sulla superficie dei palazzi”, spiega Anton Zhirnov nella sua guida turistica “San Pietroburgo attraverso gli occhi di un ingegnere”. Egli spiega infatti che se un edificio è composto da sei piani o più, i tubi devono essere nascosti all’interno, ma per gli edifici più piccoli si prevedeva di realizzare delle condotte esterne. E poiché il centro storico è costituito perlopiù da vecchi edifici storici risalenti alla fine del XIX secolo, inizio XX secolo, i tubi sproporzionati di epoca sovietica saltano subito agli occhi degli stranieri. 

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