Eliseevskij
L’edificio nel quale si trova questo negozio fu costruito alla fine del XVIII secolo su ordine di Ekaterina Kozitskaja (1746-1833), figlia di un grande imprenditore e moglie del segretario di gabinetto di Caterina la Grande. A proposito, in onore della sua famiglia è anche intitolato il vicolo all’angolo del quale sorge il palazzo.
L’edificio fu progettato dall’architetto Matvej Kazakov, autore anche del progetto della vecchia sede dell’Università di Mosca (quella nuova è in una delle Sette sorelle staliniane), del Palazzo del Senato all’interno del Cremlino e di un’altra decina di importanti edifici del centro della capitale.
Nel 1901, il palazzo venne acquistato dal ricchissimo commerciante Grigorij Eliseev (1864-1949), che vi aprì il “Negozio di alimentari Eliseev con cantina di vini russi ed esteri”. In seguito aprì un secondo punto vendita con interni in stile Liberty sulla Prospettiva Nevskij, nella sua città natale, San Pietroburgo. Anche quel negozio è attivo ancora oggi.
Durante il periodo sovietico il punto vendita di Mosca venne ribattezzato “Gastronom №1”, ma la gente continuò sempre a chiamarlo “Eliseev”.
Gum
La facciata esterna è in stile pseudo-russo, mentre gli interni sono neoclassici con una spettacolare copertura in vetro e acciaio, progettata dal leggendario ingegnere Vladimir Shukhov (1853-1939). Costruito nel 1893 come primo passage (galleria commerciale coperta) dell’intera Russia, fin dall’inaugurazione divenne il posto più alla moda di Mosca.
Lenin decise di aprire in questo grande edificio che dà sulla Piazza Rossa quello che sarebbe diventato un simbolo del commercio sovietico: il Gosudarstvennyj Universalnyj Magazin (Grandi Magazzini Universali Statali), più noti con il loro acronimo: Gum. Di tanto in tanto durante il periodo sovietico l’edificio rischiò: prima volevano farlo diventare sede di vari ministeri, poi Stalin voleva proprio abbatterlo, ma il Gum ha resistito e, privatizzato dopo il crollo dell’Urss, resta oggi uno dei luoghi preferiti dai moscoviti per lo shopping.
Al giorno d’oggi è proprio “universale” come dice il suo nome: qui ci sono negozi di alimentari di lusso (una riproduzione in stile del “Gastronom №1” di sovietica memoria), di moda, di elettronica; caffè, bar, ristoranti, librerie e persino un cinema.
Non dimenticate di assaggiare il gelato sovietico, venduto in speciali chioschi non lontani dall’ingresso. Proverete così il sapore dell’infanzia di ogni russo.
Detskij mir
Negli anni Cinquanta, sulla Piazza della Lubjanka, che allora sui chiamava Piazza Dzerzhinskij, venne aperto un vero e proprio paradiso dei bambini. Era l’unico posto in tutta l’Unione Sovietica in cui si poteva comprare assolutamente tutto per i più piccoli: dai giochi ai vestiti al cibo per l’infanzia. I ragazzini dell’Urss sognavano di visitarlo, anche perché nella sala centrale c’era una gigantesca giostra e altrettanto enormi giochi meccanici.
Con gli anni, il grande magazzino si trasformò sempre progressivamente in un centro commerciale più generalista: apparvero anche negozi per i grandi, dove si vendevano oggetti da regalo, abiti, cancelleria.
Dal 2008 al 2015 è rimasto chiuso per una completa ristrutturazione, All’esterno il palazzo è stato un po’ rinnovato, ma è all’interno che tutto è cambiato. Sono scomparsi tutti i bellissimi lampadari sovietici in bronzo e anche l’adorata giostra.
Oggi ricorda un comune centro commerciale, ma con in vendita solo articoli per bambini. Ma la cosa per cui vale ancora la pena visitarlo da un punto di vista architettonico è la terrazza panoramica sul tetto, da dove si apre una fantastica vista sul centro di Mosca.
Tsum
La via Kuznetskij Most è stata storicamente uno dei principali luoghi commerciali della città di Mosca. Proprio per questo, nel 1885, due imprenditori scozzesi, Andrew Muir (1817-1899) e Archibald Mirrielees (1797-1877), aprirono qui un grande magazzino che chiamarono con i loro cognomi “Muir & Mirrielees”. L’edificio originale fu gravemente danneggiato da un incendio, e così all’inizio del XX secolo l’architetto Roman Klein (1858-1924), autore di un gran numero di chiese ed edifici industriali di Mosca, progettò un nuovo palazzo di sette piani in stile neogotico.
Dopo la Rivoluzione, il grande magazzino fu nazionalizzato e prese il nome attuale di Tsum, acronimo di TSentralnyj Univesalnyj Magazin (Magazzino Universale Centrale). Già negli anni Cinquanta qui iniziarono a essere messi in vendita oggetti di lusso (a differenza del Gum, che rimase fino al crollo dell’Urss più popolare). E ancora oggi qui ci sono le boutique delle case di moda più famose del mondo.
Petrovskij Passazh
Se non amate le grandi folle di turisti, allora invece che al Gum potete dirigervi qua. Sebbene questa galleria commerciale sia significativamente più piccola della sorella che sorge sulla Piazza Rossa, anche qui potrete ammirare l’architettura neoclassica e una enorme cupola in vetro e acciaio, progettata sempre da Vladimir Shukhov.
Questo passage (passazh nella traslitterazione russa) venne costruito nel 1906 dalla proprietaria dei noti Bagni Sanduny, la banja più esclusiva della città, la mercantessa Vera Firsanova (1862-1934). Qui si trovavano i punti vendita dei principali commercianti moscoviti, tra cui quello di pasticceria della famosa dinastia dolciaria degli Abrikosov.
Nel periodo sovietico, l’edificio fu nazionalizzato e divenne sede di una fabbrica che confezionava la biancheria per l’Armata Rossa, poi di un centro di ricerca scientifica, e con la Seconda guerra mondiale, si trasformò in appartamenti in comune, le kommunalki, per i moscoviti rimasti senza casa per via dei bombardamenti.
Oggi nel Petrovskij Passazh potrete trovare boutique di lusso e caffè alla moda: è diventato un centro commerciale come altri della capitale, ma con un’architettura fantastica.
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