1. Si fumava ovunque, anche nei ristoranti
Non tutti saranno d’accordo con questo punto. Probabilmente la platea si dividerà tra fumatori e non fumatori (compresi gli accaniti “ex fumatori”). Ma dieci anni fa a Mosca era ancora possibile fumare pressoché ovunque, compresi bar e ristoranti, e negli aeroporti di Mosca c’erano zone fumatori vicino ai gate. In Italia, il divieto risale al gennaio 2003, anche se entrò in vigore nel 2005, terzo Stato in Europa dopo Irlanda e Norvegia. La Russia ha approvato invece la sua legge anti fumo nel 2013, ma è entrata poi completamente in vigore solo dal 1º giugno 2014. È tra le più severe in Europa: proibisce il fumo anche vicino agli ingressi dei pubblici esercizi per un raggio di diversi metri, nei parchi e in molti altri spazi aperti. I pacchetti di sigarette non possono più essere mostrati nei negozi dove sono in vendita (sono chiusi in armadietti a scomparsa) e se nei vecchi film qualcuno ha la sigaretta in bocca, compare in sovrimpressione la scritta “il fumo nuoce gravemente alla salute”. Il prezzo delle sigarette, anche se aumentato negli ultimi anni, rimane invece molto più basso che nei Paesi occidentali: poco più di un euro a pacchetto. Ma se alcuni coraggiosi sono disposti a sfidare il freddo russo per uscire dai locali a fumare, dal 2013 in poi il numero dei fumatori in Russia è sceso di un terzo.
2. Si parcheggiava gratis anche in pieno centro
Dieci anni fa il parcheggio in città non era ancora un organizzato monopolio come al giorno d’oggi. I guidatori potevano lasciare la macchina ovunque nel centro di Mosca, ed era una giungla. I pochi parcheggi regolamentati e a pagamento erano vicini alle stazioni e agli aeroporti, ma dal 2013 per parcheggiare entro l’Anello dei Boulevard bisogna sempre pagare, e quest’anno l’area a pagamento è stata ampliata verso le periferie, cosa che ha fatto abbastanza imbestialire i residenti.
“In centro, ovviamente, è diventato tutto molto più ordinato e comodo”, dice la moscovita Maria Kozhevnikova, “ma espandere l’area a pagamento oltre il Terzo anello è una decisione folle. Io sono fortunata perché nel mio palazzo c’è il parcheggio condominiale (per il quale pago comunque a parte), ma la gran parte delle persone non ce l’ha e deve pagare per il fatto stesso di avere la macchina, anche in presenza di un permesso residenti, che ha molte restrizioni”.
A parte i parcheggi a pagamento, Mosca, rispetto a dieci anni fa, ha ora più corsie prioritarie per autobus e taxi, più piste ciclabili e sempre più affermati servizi di bike sharing e di car sharing.
3. Si poteva comprare l’alcol di notte
Gran parte dei moscoviti ricorda con affetto quando era ancora possibile uscire alle 3 notte, infilarsi in uno dei tanti negozi aperti h24 e comprarsi una bottiglia di birra, di vino o di vodka. Dal 2012 l’alcol può essere venduto solo dalle 8 di mattina alle 11 di sera. In alcuni giorni possono essere prese misure ancora più severe, con il divieto totale di vendita, in particolare per le festività e per il periodo della fine della scuola.
4. C’erano chioschi a ogni angolo
Una volta si poteva comprare tutto ciò di cui si aveva bisogno in uno qualsiasi dei mille chioschi, spuntati come funghi negli anni Novanta attorno a ogni stazione della metro e nei sottopassaggi. Tutto è cambiato quando in una notte dell’estate del 2016 sono arrivate le ruspe, demolendone centinaia (fu ribattezzata “la notte dei lunghi bulldozer”). Il resto dei chioschi è stato eliminato nei mesi successivi e oggi è quasi impossibile trovare uno di questi monumenti del commercio post sovietico nella capitale.
5. C’era un gigantesco albergo accanto al Cremlino
L’Hotel Rossija, a due passi del Cremlino, con le sue 3.182 stanze, era stato il più grande al mondo dal 1967 al 1980. Al giorno d’oggi sarebbe in diciannovesime posizione, nella classifica guidata dal malese First World Hotel (7.351 stanze), in attesa dell’apertura dell’Abraj Kudai della Mecca, che ne avrà 10.000. Il gigante ha chiuso nel 2006 e tra il 2007 e il 2009 è stato completamente abbattuto. Nel settembre del 2017 è stato inaugurato al suo posto il nuovo avveniristico Parco Zarjadje.
6. Era pieno di taxi abusivi da fermare per strada
Dieci anni fa quando volevate un taxi non vi restava che mettervi a sbracciare per strada, proprio come nei film su New York. Molto spesso a fermarsi sarebbe stato un autista senza licenza e senza tassametro. Oggi i taxi vengono per la maggior parte prenotati con le app e si può sapere prima di partire quanto si dovrà pagare. E consigliamo anche i turisti di fare così, fin dall’aeroporto.
7. Si poteva fare i portoghesi sui mezzi di trasporto
Dieci anni fa non c’erano troppi tornelli e sistemi di controllo nelle stazioni ferroviarie metropolitane, come oggi. Così molti moscoviti pagavano raramente le loro corse in treno o spesso compravano un biglietto economico per una stazione vicina e andavano ben più lontano. Oggi tutti sono costretti dalle nuove tecnologie a pagare. Per cui, informatevi, sui biglietti dei mezzi pubblici di Mosca, e sui sistemi di pagamento più all’avanguardia, qui.
8. Nei negozi erano in vendita prosciutto e parmigiano
Nell’agosto del 2014 la Russia ha reagito alle sanzioni dell’Unione europea bloccando le importazioni di generi alimentari dalle Ue, con le controsanzioni. Sono diventati fuorilegge carne e derivati, pesce, frutta e verdura, latte e derivati, inclusi i formaggi. Sono così spariti dai negozi anche gli amati prosciutti italiani e il parmigiano. Adesso i supermercati sono pieni di sostituti italian sound made in Russia, ma molti moscoviti hanno nostalgia per gli originali.
9. Potevamo tentare la fortuna al casinò
I primi casinò di Mosca aprirono subito dopo il collasso dell’Unione Sovietica. La più famosa area per il gioco d’azzardo nella capitale era Metelitsa sulla Nuova Arbat. I nuovi ricchi russi scialacquavano sul tavolo verde le mazzette di soldi appena accumulate.
I casinò sono stati vietati nel 2009 e le insegne luminose che invitavano le persone a cercare la fortuna sono sparite dalle strade. Inizialmente sono stati sostituiti da sale gioco illegali, ma, dopo molte operazioni della polizia, ormai sono una rarità anche quelle. Al momento del divieto, il governo ha creato quattro speciali aree nel Paese dove i casinò sono legali, salite poi a sei. Al momento non stanno però attirando molti turisti.
10. Si leggevano un sacco di giornali di carta
La lenta morte dei giornali di carta è un fenomeno globale, ma è visibile anche a Mosca. Dieci anni fa la metropolitana di Mosca era ancora una distesa di quotidiani aperti, per l’amata lettura da viaggio; le edicole erano frequentate e nei fine settimana c’erano le file alla libreria Biblio Globus per cercare qualcosa di nuovo da leggere. Ora in metropolitana vedrete solo qualche anziano con il giornale. Per il resto saranno tutti smartphone e tablet.