Aleksandr Griboedov (Foto: Pavel Balabanov / RIA Novosti)
Aleksandr Griboedov era diplomatico, compositore e pianista di grande talento. Ma in Russia è noto soprattutto come drammaturgo e poeta. E, come buona parte dei poeti, Griboedov morì giovane. Nel 1829, all'età di 34 anni, venne ucciso durante una missione diplomatica a Teheran da fanatici religiosi contrari alla pace con la Russia.
Griboedov compose alcune commedie. Abile nello scrivere versi e diari di viaggi, scrisse appunti sui suoi percorsi in Persia e nel Caucaso. In alcune scene drammatiche, egli rivela i suoi ricordi sul Caucaso e la guerra del 1812 anche se, a onor del vero, non partecipò alle operazioni militari ma venne preso come volontario nel reggimento degli ussari di Mosca.
Nel 1818, alcune settimane prima della morte, Griboedov sposò la principessa georgiana Nina Chavchavadze. Dopo la scomparsa del marito, Nina gli restò fedele fino alla fine dei suoi giorni. Sul monumento eretto sulla tomba di Griboedov a Tiflis lei fece incidere queste parole: “Il tuo ingegno e le tue opere sono immortali nella memoria russa, ma perché il mio amore ti è sopravvissuto?”.
Che disgrazia l'ingegno
Il famoso poeta del XX secolo Vladislav Chodasevich sosteneva che Griboedov era “un uomo da un libro”. E fra le opere più note di Griboedov si inserisce la commedia “Che disgrazia l'ingegno”, capolavoro della drammaturgia russa incluso negli elenchi di letteratura obbligatoria di tutte le scuole e delle università.
Il soggetto della commedia è incredibilmente semplice. Dopo lunghi viaggi il giovane progressista Aleksandr Chackij arriva a Mosca a casa della sua amata Sofija, la quale nel frattempo ha dato il suo favore a un altro. Oltre all'insuccesso amoroso, Chackij si scontra con il padre della ragazza e la gente della sua cerchia. Si tratta di un conflitto fra le posizioni progressiste e le idee del “secolo scorso” i cui rappresentanti si concentrano nella Mosca conservatrice. L'eterno contrasto fra il vecchio e il nuovo è diventato, con il contributo di Griboedov, quasi il principale dissidio di tutta la letteratura russa.
Chackij interviene come smascheratore, come colui che è in cerca della verità, pronunciando alcuni monologhi particolarmente enfatici.
Le sue osservazioni ironiche e mordaci causano un'ondata di indignazione nei suoi oppositori al punto tale che comincia persino a diffondersi la voce sulla sua presunta pazzia. E a questo proposito Pushkin, rispettando l'intelletto di Chackij, lo ritiene però privo di senso pratico, dal momento che l'uomo intelligente non dovrebbe dare, come si suol dire, “le perle ai porci”. In conclusione Chackij non è in grado di sopportare la testardaggine e l'ottusità della società e abbandona Mosca, dicendo che non vi tornerà mai più.
Aleksandr Griboedov è stato uno di quelli che ha dato inizio al processo di trasmissione della lingua russa parlata su carta, operazione che si verificò solo nel XIX secolo.
Enorme contributo alla creazione dell'attuale lingua russa fu dato anche da Aleksandr Sergeevich Pushkin. Prima di lui, i poeti del XVIII secolo, autori di tragedie e odi agli zar, si attenevano strettamente allo stile alto elegiaco, non utilizzato nella lingua parlata.
Oltre a questo, “Che disgrazia l'ingegno” ha regalato alla lingua russa un'enorme quantità di aforismi: “Chi è felice non bada allo scorrere delle ore”, “Si sta meglio dove non si è”, “Andava in una stanza, è finito in un'altra”, “E i giudici chi sono?”, “Case nuove, pregiudizi vecchi”. Non tutti i madrelingua ricordano la provenienza di queste espressioni, ma la maggior parte di loro li conosce senza ombra di dubbio.
Griboedov oggi
Il canale Griboedov di San Pietroburgo è stato battezzato in onore dello scrittore, che viveva infatti sulle sue rive. Il canale in precedenza portava il nome dell'imperatrice Ekaterina.
Il cognome di Griboedov è menzionato anche ne “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov: Griboedovyj, o la casa di Griboedov, nel romanzo era l'edificio dove si trovava l'associazione letteraria MASSOLIT.
Il termine Griboedovshchina si riferisce invece a chi non è in grado di percepire e accogliere nuove idee, e che si oppone pertanto allo sviluppo spirituale della società.
Nonostante la scarsa quantità di opere prodotte (specialmente al confronto con Pushkin o Tolstoj), Griboedov può essere considerato orgoglio della letteratura russa. La sua importanza come scrittore è stata riconosciuta nel XIX secolo e la sua figura è stata posta a fianco di quella di Lermontov, Pushkin e Gogol nella composizione del monumento “Millenario della Russia” eretto a Velikij Novgorod nel 1862.
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