All’inizio del 1904 scoppiò la Guerra russo-giapponese, che fu estremamente sanguinosa per la Russia. Nella foto Nicola II viene accolto con pane e sale alla stazione della città degli Urali di Zlatoust, dove era arrivato per inviare i reggimenti al fronte e per ispezionare le fabbriche.
Dopo il benvenuto cerimoniale, l’Imperatore assistette a una parata in suo onore.
Nicola II parla con degli anziani contadini al momento dell’arrivo alla sede di dislocazione delle truppe inviate in Estremo Oriente.
La guerra russo-giapponese è una delle prime di cui rimangono molte fotografie della prima linea. Questa foto mostra una banda militare sul campo.
Nel frattempo, l’intero Paese sosteneva il fronte. Nel palazzo del granduca Vladimir Aleksandrovich a San Pietroburgo fu organizzato un laboratorio per cucire le divise per l’esercito.
Molte ragazze fecero un corso per diventare “sorelle della misericordia” e andarono al fronte per curare i soldati e assistere i feriti.
Lev Tolstoj condannò aspramente la guerra. Nel 1904 scrisse un articolo contro la guerra, intitolato “Odumajtes” (Одумайтесь!, ossia “Ricredetevi!”, ma in italiano è noto anche come “Contro la guerra russo-giapponese”) che criticava così apertamente le azioni delle autorità e dell’imperatore da essere vietato alla pubblicazione. “Di nuovo la guerra. Di nuovo sofferenze non richieste e inutili, di nuovo bugie, di nuovo l’istupidimento generale, di nuovo le persone che diventano bestie”, iniziava il suo j’accuse contro lo sforzo bellico.
Nel frattempo, nella famiglia dell’imperatore si verificò l’evento tanto atteso: dopo quattro bambine, l’imperatrice dette finalmente alla luce un maschio, l’erede al trono. Ecco una delle prime foto dello zarevic Aleksej con la sua famiglia.
Nonostante la guerra, nelle due capitali ribolliva la vita mondana e bohémienne. La foto mostra il celeberrimo cantante Fjodor Shaljapin (al pianoforte) in visita al critico Vladimir Stasov (seduto al centro) a Mosca.
Anche la vita teatrale di San Pietroburgo era estremamente attiva. La foto mostra una scena dell’opera teatrale “Nora”, tratta da “Casa di bambola” del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen. Nel ruolo di protagonista c’era la famosa attrice Vera Komissarzhevskaja.
Una bella signora, la famosa scrittrice e poetessa Zinaida Gippius, posa per lo studio fotografico di Otto Renard, mostrando la moda di inizio Novecento.
Nel luglio 1904, una bomba lanciata nella sua carrozza da un terrorista rivoluzionario uccide Vjacheslav Pleve, ministro degli Interni. La foto mostra il funerale solenne del politico.
Il principe Pjotr Svjatopolk-Mirskij prende il suo posto. La foto lo ritrae nel suo ufficio. Verrà destituito dal suo incarico dopo lo scoppio dei tumulti e della Rivoluzione del 1905, causati sia dalla Guerra russo-giapponese che dalle politiche di Svjatopolk-Mirskij.
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Oggi è difficile immaginare che un tempo le carrozze trainate da cavalli passassero davanti alla Cattedrale di San Basilio e nella zona ci fossero delle bancarelle improvvisate.
Un normale conducente di carrozze pubbliche moscovita aveva questo aspetto.
All’inizio del XX secolo, l’azienda americana “Singer” iniziò a lavorare in Russia e presto produsse anche le sue macchine da cucire in Russia, per non farle arrivare dall’estero. La foto mostra un laboratorio di cucito Singer a San Pietroburgo.
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Nonostante la guerra, continuò la costruzione della Ferrovia transiberiana, la principale ferrovia del Paese. Furono costruiti molti ponti sui fiumi: ad esempio, il ponte sul fiume Miass a Cheljabinsk. Che apparve anche su una cartolina come monumento cittadino.
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In una serie di cartoline degli Urali si vede che nella Cheljabinsk del 1904 c’era un mezzo di trasporto cittadino di questo tipo: la diligenza…
E anche una jurta dei baschiri, il popolo dell’Impero russo che tradizionalmente abitava le pendici degli Urali.
Ed ecco alcuni scatti di vita ordinaria e tranquilla. Tè con samovar fuori città.
Una famiglia nobile in campagna.
In un cortile di Mosca.
Un gruppo di alunni del monastero della Nuova Gerusalemme.
Addestramento dei pompieri a San Pietroburgo.
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