Chi è che poteva guadagnare un sacco di soldi in Unione Sovietica?

Russia Beyond (Foto: Iosif Soborover/TASS; Dominio pubblico)
Anche nella “terra dell’uguaglianza” alcune persone riuscivano ad arricchirsi incredibilmente. Ma chi erano questi fortunati dalle tasche piene nel Paese del socialismo realizzato?

1 / Membri degli artél per l’estrazione di oro

Boris Eltsin, Nikolaj Travkin e Vadim Tumanov

Vadim Tumanov (1927-) è stato il celebre capo di un artél (“артель”; ossia: cooperativa; squadra) che si occupava di ricerca di oro, chiamato “Pechóra”, e ce n’erano altri come questo. I soli artel creati da Tumanov, tra cui l’artel “Amur”, che opera tuttora nell’Estremo Oriente russo, hanno estratto più di 500 tonnellate d’oro in totale (negli anni Sessanta, la produzione complessiva di oro nell’Urss era di circa 150-170 tonnellate all’anno, quindi gli artel di Tumanov svolgevano una parte considerevole del lavoro).

Gli artel erano gruppi di lavoro semi-formali e collettivi onnipresenti nell’economia dell’Urss.. Gli artel producevano mobili, giocattoli, lavoravano per le industrie a carattere stagionale come la pesca, la raccolta di frutta, bacche, ecc. Ma naturalmente gli artel per la ricerca dell’oro erano i più redditizi. Lo Stato ne aveva bisogno perché solo i minatori esperti potevano estrarre l’oro in modo efficace. Gli artel rimasero attivi fino agli anni Ottanta.

A caccia d'oro

Ma quanto guadagnava un “artelshchik” (così si chiamava il membro di un artel) di Tumanov? Lavorando a turni di 12 ore senza giorni di riposo, per lo più nelle dure condizioni del Nord, poteva portare a casa circa 10.000 rubli a stagione (3-4 mesi); uno stipendio enorme, in un’epoca in cui lo stipendio di un ministro era di circa 1.000 rubli al mese (al netto delle tasse).

2 / Funzionari del Partito Comunista

Il presidente del Comitato esecutivo del Comune di Mosca Vladimir Fedorovich Promyslov esce dalla sua auto in via Tverskaja, Mosca

I funzionari del Partito Comunista erano i “ricchi” dell’Urss: tutti paragonavano i loro stipendi a quelli dei capi del Partito. I funzionari del Partito erano più agiati persino dei “semplici” funzionari statali: se lo stipendio di un ministro dell’Unione Sovietica era di circa 1.000 rubli, i segretari del Comitato Centrale del Pcus guadagnavano altrettanto, nonostante la loro carica fosse inferiore a quella di ministro. Il Segretario Generale del Comitato Centrale del Pcus (Nikita Khrushchev, Leonid Brezhnev e Mikhail Gorbachev occuparono tutti questa posizione, anche se con Khrushchev la carica assunse il nome di Primo Segretario) guadagnava 1.500 rubli al mese.

Un addetto alla cassa

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Il salario medio in Urss negli anni Settanta e Ottanta era di circa 150 rubli al mese. I lavoratori di basso livello (scaricatori, infermieri, commessi, addetti alle pulizie, guardie, inservienti, ecc.) ricevevano circa 70-80 rubli. Lavori come insegnanti, medici, camionisti, operatori di macchine potevano fruttare fino a 120-150 rubli. Gli ingegneri portavano invece a casa da 130 a 220 rubli. Lo stipendio di un lavoratore esperto di alto profilo nella produzione poteva raggiungere i 300-350 rubli. E il direttore di una fabbrica poteva guadagnare 300-450 rubli al mese.

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3 / Star dello spettacolo 

Ljudmila Zykina, cantante

Essere un cantante, un musicista o un artista della parola famoso apriva molte porte in Urss. All’epoca non c’erano molte celebrità e, di conseguenza, le poche persone molto famose godevano di uno stile di vita sontuoso.

Cantanti, musicisti e altri intrattenitori assunti ufficialmente dallo Stato guadagnavano in base al loro status. Gli artisti che avevano ricevuto una onorificenza di una delle repubbliche sovietiche federate o, ancor più, una onorificenza dell’Urss, potevano guadagnare fino a 40 rubli per un singolo concerto: un terzo dello stipendio di un ingegnere. Gli “artisti del popolo” guadagnavano anche di più. Ma il vero guadagno era informale e veniva ricevuto sotto forma di regali. Ad esempio, la cantante Ljudmila Zykina (1929-2009) ricevette una collana di 127 diamanti da Gaydar Aliev (1923-2003), vice primo ministro dell’Urss (e in seguito presidente dell’Azerbaigian indipendente dal 1993 al 2003).

Vladimir Vysotsky nel ruolo di Abram Petrovich Gannibal nel film

Gli stipendi ufficiali dei cantanti e degli intrattenitori potevano differire notevolmente dal loro reddito reale. L’onorario ufficiale di Vladimir Vysotskij (1938-1980) per un singolo concerto era di soli 11,50 rubli, mentre i suoi spettacoli clandestini e non ufficiali potevano fargli guadagnare fino a 500 rubli. Anche il suo stipendio come attore era molto alto: per interpretare il moro di corte di Pietro il Grande nel film del 1976 “Skaz pro to, kak tsar Pjotr arapa zhenil”, Vysotskij avrebbe ricevuto 3.450 rubli!

4 / Scrittori e poeti

Lo scrittore Sergej Mikhalkov durante un incontro con i suoi giovani lettori

Il reddito di scrittori e poeti in Unione Sovietica consisteva nei loro onorari più i diritti d’autore per ogni ristampa dei loro libri, il che significa che più edizioni aveva il libro, più ricco diventava il suo autore. 

Gli onorari potevano variare in base allo status dell’autore: da 250 a 800 rubli per 23-25 pagine di testo stampato. Tuttavia, il reddito principale proveniva dalle royalties. Sergej Mikhalkov (1913-2009), poeta per bambini e autore del testo dell’inno dell’Urss (e di quello attuale della Russia), era famoso per essere probabilmente il più ricco degli scrittori sovietici: la tiratura complessiva dei suoi libri ha superato i 300 milioni di copie.

Il drammaturgo Anatolij Barjanov (1908-1978), oggi praticamente sconosciuto in Russia, nel 1949 ricevette 920.700 rubli di diritti d’autore per la messa in scena della sua opera “Na toj storoné” (“На той стороне”; ossia: “Da quella parte”). Per fare un confronto, una “Pobeda” (“Vittoria”), la più lussuosa auto sovietica degli anni Cinquanta, costava circa 15 mila rubli.  

Aleksej Tolstoj, uno degli scrittori più premiati dell'URSS, alla sua scrivania

Inoltre scrittori, poeti e drammaturghi godevano anche di importanti benefit. In quanto lavoratori creativi “ufficialmente riconosciuti”, membri dell’Unione degli Scrittori e di altri sindacati creativi, avevano il diritto di utilizzare gratuitamente i sanatori, ricevevano dacie di proprietà dello Stato, come quelle di Peredelkino, e appartamenti spaziosi. Tuttavia, è bene notare che tutti questi lussi potevano essere revocati in qualsiasi momento se uno scrittore cadeva in disgrazia presso il Partito Comunista. 

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