Perché gli astronauti della Nasa verrebbero scartati alle selezioni in Russia?

Scienza & tech
EKATERINA SINELSHCHIKOVA
I criteri sono differenti, e quelli di Mosca sono più severi rispetto a quelli utilizzati dalla gran parte delle agenzie spaziali occidentali. Nemmeno gli americani, però, avrebbero preso Gagarin

С’è un paradosso interessante: nonostante il fatto che sia i cosmonauti russi che gli astronauti americani o di altri Paesi occidentali facciano lo stesso lavoro, e volino persino spesso sulle stesse navicelle (le Sojuz) verso la stessa destinazione (la Stazione Spaziale Internazionale), i parametri in base ai quali sono scelti differiscono di molto!

Il primo uomo nello Spazio, Jurij Gagarin, non sarebbe mai diventato una leggenda se fosse vissuto negli Stati Uniti. Semplicemente non si sarebbe potuto neanche candidare per diventare un astronauta della Nasa.

La prima squadra di cosmonauti

Gagarin aveva alle spalle una normale scuola di volo e solo due anni di esperienza al comando di aerei caccia, quando nel 1960 fu selezionato nel primo distaccamento di cosmonauti dell’Urss. Allora i futuri cosmonauti vennero cercati esclusivamente tra i militari, e in particolare tra i piloti di caccia, e non erano richiesti particolari requisiti di studio.

Anche negli Stati Uniti la selezione venne effettuata con la massima segretezza, ma tra i piloti collaudatori con una laurea (o almeno con diploma o equivalente) e almeno 1.500 ore di volo. Se questi requisiti fossero stati applicati al primo distaccamento sovietico, solo due dei cosmonauti, Pavel Beljaev e Vladimir Komarov, sarebbero potuti entrare, perché si erano diplomati all’Accademia dell’Aeronautica. E molto probabilmente, solo Beljaev aveva le ore di volo necessarie.

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Ma gli astronauti americani sarebbero stati tagliati fuori dai severi requisiti sovietici di altezza massima (in Urss, massimo 170 cm, negli Usa, 180) e d’età (in Urss, 35 anni, negli Usa, 40). Solo Virgil Griss, Scott Carpenter e Gordon Cooper avrebbero potuto farcela. Tuttavia, Carpenter non aveva mai pilotato caccia, quindi avrebbe dovuto comunque abbandonare la competizione.

Il passaporto per lo Spazio

Dopo quei primissimi gruppi, le potenze spaziali svilupparono ciascuna il proprio sistema di selezione. In Unione Sovietica, il cosmonauta doveva essere un membro del partito comunista, essere un pilota militare esperto, avere una salute impeccabile e una preparazione fisica da Maestro dello sport. In generale, le regole di selezione non cambiarono quasi mai e per decenni rimasero piuttosto rigide, motivo per cui non ci fu mai un eccesso di cosmonauti. Del resto, la navicella Sojuz, su cui gli astronauti volano da quasi sessant’anni, ha solo tre posti, ed è quindi facile riempirla con i candidati “ideali” disponibili.

Lo stesso non si può dire del programma spaziale americano. Il momento di svolta per la Nasa arrivò nel 1978, quando fu annunciato un reclutamento aperto (il primo dal 1969) per il lancio del massiccio programma Space Shuttle. Con la capacità massima delle loro navicelle di 8 persone e l’impossibilità di effettuare consegne di materiale in orbita senza pilota (i sovietici avevano e i russi hanno, invece, una speciale navicella comandata da terra), si resero conto che nel prossimo futuro sarebbero stati necessari molti astronauti. Pertanto, i requisiti furono abbassati e l’agenzia ricevette un record di 8000 richieste. Superarono la selezione 35 persone, tra cui c’erano sia piloti militari che scienziati civili.

In Russia, un tale grado di apertura è arrivato solo nel 2012, “a causa di una situazione di ristrettezza di personale”. Fino a quel momento, solo i piloti militari e gli impiegati dell’industria missilistica e spaziale avevano la possibilità di diventare un cosmonauta, per via del reclutamento chiuso. E questo ha avuto un effetto negativo. Come ha scoperto il comitato di selezione nel 2005, c’erano poche persone che volevano volare nello Spazio, a causa dei bassi salari nel settore, e coloro che lo desideravano spesso non soddisfacevano i requisiti medici.

Pertanto, alcune “concessioni” alle normative rigorose iniziarono nel 2006: venne eliminato il requisito di avere tre anni interi di esperienza lavorativa in un’azienda del settore missilistico o spaziale. Con speciali treni venne fatta pubblicità della selezione, per offrire agli studenti che studiavano alcune materie di iniziare a unirsi al corpo dei futuri cosmonauti mentre erano ancora dietro ai banchi e senza esperienza lavorativa. Ora anche scienziati, biologi, medici possono andare nello Spazio.

Limiti per via della tecnologia

Tuttavia, pur con l’attuale allentamento generale dei requisiti, molti americani continuerebbero a non superare la selezione di Roscosmos. La cosmonautica russa non è ancora riuscita a sottrarsi a un rigido quadro antropometrico. Tutto a causa dei modelli della tecnologia spaziale e delle attrezzature esistenti; piuttosto angusti.

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Tutto è rigorosamente regolato: la circonferenza del torace, la lunghezza dei piedi, la larghezza dei fianchi in posizione seduta e persino la distanza tra gli angoli delle ascelle! Questi requisiti dovrebbero finalmente poter cambiare quando il nuovo veicolo spaziale “Orjol” (noto anche come veicolo spaziale “Federatsija”) sarà messo in servizio.

Ma le possibilità di entrare nella squadra della Nasa per i cosmonauti russi restano comunque più alte. I requisiti dell’agenzia non sono universali e dipendono dalla specializzazione. La Nasa recluta separatamente astronauti-piloti, astronauti-ricercatori e astronauti-insegnanti.

Tutti i candidati devono essere in grado di nuotare, devono conoscere il russo (la seconda lingua ufficiale sulla Stazione Spaziale Internazionale!) e avere almeno una laurea in una disciplina tecnica o scientifica. Ma con i criteri di salute, tutto è diventato molto più semplice: il limite di età della Nasa è stato completamente rimosso e anche una vista non ideale può essere corretta con le lenti.


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