Tutto quello che c’è da sapere sul colbacco, il leggendario copricapo sovietico

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In russo si chiama “ushanka” ed è uno dei simboli più riconoscibili del paese dell’est. Storia e curiosità del celebre berretto di pelliccia

Cosa vi viene in mente se diciamo “colbacco”? Lasciateci indovinare… Arnold Schwarzenegger nel film “Danko”?

O il cosmonauta ubriaco Lev Andropov in “Armageddon”?

Beh, per un personaggio russo stereotipato è una questione d’onore indossare un colbacco (ushànka) in un film di Hollywood… soprattutto se si tratta di un agente del KGB!

E proprio grazie al cinema, l’ushanka è diventato uno dei simboli più riconoscibili della Russia, al pari della matrioshka e della balalajka. Lo potete trovare in qualsiasi bancarella di souvenir e naturalmente è un accessorio immancabile per qualsiasi festa in maschera in stile sovietico! 

Bancarella di souvenir in Piazza Rossa

Quali sono le origini del colbacco?

Se pensate che i russi indossassero il colbacco fin dall'alba dei tempi, vi sbagliate di grosso: l'ushanka è apparso solo nel XX secolo!

Nel corso della storia, i russi hanno sfoggiato un’enorme varietà di cappelli invernali: modelli maschili e femminili, estivi e invernali, per nobili e contadini; ogni regione, poi, aveva un proprio copricapo per riparare le teste dal vento e dalla neve. Ecco alcuni vecchi modelli:

Berretti invernali russi

In realtà, nessuno di questi cappelli può considerarsi un ushanka: l’unico che lo ricorda è il modello in alto nella colonna centrale. 

Infatti, l'antenato dell'ushanka si chiama treukh (un nome che deriva dalle parole russe “три уха”, tri ukhà, ovvero “tre orecchie”); era un berretto rotondo con tre paraorecchie di pelliccia che proteggevano le orecchie, la nuca e la fronte. 

Un mercante di San Pietroburgo con un treukh, 1872

Questi cappelli erano diffusi in Russia già nel XVII secolo e anche le zarine, nei loro armadi, possedevano dei treukh riccamente decorati. Allo stesso tempo, i treukh erano molto diffusi tra i contadini russi nel XIX e all'inizio del XX secolo.

Si crede che le loro origini provengano dall’Asia centrale, e che i russi li abbiano presi in prestito probabilmente dopo l'invasione mongola o dal commercio con le vicine terre asiatiche. L'esempio più vicino di un treukh tra i popoli dell'Asia centrale è il malakhai, un cappello alto con lunghe visiere.

Un kirghiso con un malakhai in testa, inizio XIX secolo

Uno dei primi dizionari esplicativi della lingua russa descrive un malakhai come un “cappello dalle grandi orecchie”. Ma un treukh è anche un caldo berretto di pelliccia, con paraorecchie che possono essere sollevati o abbassati. 

Quando è apparso l'ushanka?

La prima definizione di “ushanka” in un dizionario fa riferimento a una forma dialettale per indicare un cappello con paraorecchie. Si crede che i primi cappelli chiamati ushanka siano apparsi in Russia durante la guerra civile del 1918-1919: erano diffusi tra gli avversari dei bolscevichi, ovvero tra gli uomini dell'Armata Bianca di Aleksandr Kolchak

I soldati di Kolchak con l’ushanka in testa, 1919

Negli anni ‘30, l'ushanka apparve anche in alcuni reparti navali dell'Armata Rossa. Negli anni ‘40, divenne il principale cappello invernale per l'esercito, e lo è ancora oggi. Di solito i paraorecchie erano legati in cima, e sulla fronte spiccava la decorazione della stella rossa. Oggi questi copricapi vengono prodotti con tessuti artificiali, ma in epoca sovietica erano rigorosamente in pelliccia di pecora. 

Soldato russo, 1990

L'ushanka però non era solo un copricapo dei reparti militari: veniva usato anche dalla gente comune, soprattutto nelle regioni del nord.

I protagonisti del celebre film sovietico “Ironija sudby, ili S ljogkim parom!” (“L’ironia del destino, oppure Buona sauna!”) indossano rigorosamente un colbacco, come si vede in questa immagine. 

Tutti i cittadini sovietici indossavano un simile copricapo… o perlomeno sognavano di possederne uno.

Operai dell'impianto metallurgico di Magnitogorsk, 1943

E anche gli stranieri che si recavano in visita all’URSS non potevano uscire in strada senza! 

Il presidente degli Stati Uniti Gerald R. Ford con il leader sovietico Leonid Brezhnev, 1974

Come potete vedere, Brezhnev non indossava l’ushanka: i generali, i comandanti dell'esercito e i leader del paese indossavano sempre un cappello chiamato papakha, senza paraorecchie.

Le versioni moderne del vecchio cappello

Modella in passerella alla Settimana della Moda di Berlino, 2020

Oggi gli ushanka sono visti come accessori alla moda, indossati spesso dalle donne. E mentre Rihanna a Kim Kardashian hanno fatto qualche apparizione con un bel colbacco in testa, anche gli stilisti di varie parti del mondo non resistono dalla tentazione di presentare la propria versione dell’ushanka.

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