Dodici regole per l’educazione dei bambini dettate dall’imperatrice Caterina la Grande

Dennis Dugan/Universal Pictures, 1990; Fedor Rokotov/Galleria Tretjakov
La zarina scrisse le direttive per la formazione da dare ai suoi amati nipoti Alessandro e Costantino, affinché non diventassero come il suo odiato figlio Paolo

Le tradizioni per quanto riguarda l’educazione degli eredi al trono in Russia si sono formate per secoli: i giovani principi erano curati teneramente, avvolti in pellicce, nutriti fino a 5 volte al giorno e potevano mangiare dolci senza limiti. Le tate e gli educatori parlavano loro con estrema tenerezza, a bassa voce, e non li punivano mai. Avevano un numero enorme di giocattoli e giocavano a fare gli adulti, tanto che Pietro il Grande (1672-1725) ebbe persino, da bimbo, un suo esercito personale.

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Su come veniva educato suo figlio Paolo, la giovane tedesca Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, poi famosa come Caterina la Grande (1729-1796) non poté più di tanto incidere. Lo considerava debole d’animo e di salute, e del tutto inadatto a governare il Paese, e cercò sempre di screditarlo agli occhi della Corte. 

Non appena iniziò a regnare incontrastata, Caterina decise che, per non avere altre brutte sorprese come quella avuta con l’odiato figlio (che comunque, dopo la morte di lei, avrebbe poi regnato dal 1796 al 1801), sarebbe intervenuta direttamente nell’educazione del suo amato nipote (il futuro zar Alessandro) e di suo fratello Costantino. Nel 1784 l’imperatrice scrisse di proprio pugno le “Istruzioni per l’educazione dei granduchi” (in russo: “Наставление о воспитании Великих Князей”; “Nastavlenie o vospitanii Velikikh Knjazej”). Ecco alcuni dei punti che l’imperatrice riteneva fondamentali per ottenere degli eredi al trono degni della posizione che avrebbero dovuto ricoprire.

1 / I vestiti

L’abbigliamento deve essere il più semplice e leggero possibile. “I vestiti devono non essere troppo caldi, sia in estate che in inverno; non pesanti, non devono fasciare il corpo, e soprattutto non devono stringere il petto”.

2 / L’alimentazione

Il cibo deve essere semplice e cotto senza spezie e con poco sale. Se i bambini vogliono mangiare tra il pranzo e la cena, date loro un pezzo di pane. In estate, al posto di uno dei pasti, date loro bacche o frutta. “Che non mangino quando sono sazi e non bevano senza aver sete; e che quando sono pieni, non siano loro offerti cibo o bevande”.

Inoltre, Caterina consigliava di non dare vino ai bambini, a meno che non lo ordinasse il medico…

3 / L’aria fresca

L’imperatrice consiglia di arieggiare la camera dei bambini, soprattutto di notte. In inverno, la stanza non dovrebbe essere troppo riscaldata. La temperatura perfetta è non superiore a 13-14 gradi Reaumur (che corrispondono a circa a 16-17 gradi Celsius).

E, naturalmente, i bambini dovevano “trascorrere del tempo all’aria aperta, sia in estate che in inverno”.

4 / La tempra e i bagni

L’imperatrice riteneva che le alte temperature della banja seguite da un bel bagno in acqua fredda avessero un effetto benefico sulla salute. Per prevenire il raffreddore, consigliava di lavare i piedi sempre in acqua fredda e diceva di non temere che il bambino si bagnasse i piedi. “In estate, lasciateli nuotare quanto vogliono, purché non siano sudati prima di tuffarsi.”

5 / Il sonno

Caterina sosteneva che i bambini non dovessero dormire su morbidi letti di piume e che le coperte dovessero essere leggere, che non ci fosse da avvolgere la testa dei bimbi durante il sonno, e che fosse necessario sia farli andare a letto che farli alzare presto. “Da otto a nove ore di sonno sembrano essere sufficienti. Svegliateli senza spaventarli, ma chiamandoli per nome a voce bassa”.

6 / I giochi

Non è necessario limitare il gioco dei bambini. “Devono essere incoraggiati a qualsiasi attività fisica e gioco che si confacciano alla loro età e genere; perché il movimento dà forza e salute al corpo e alla mente”. Inoltre, gli adulti non dovrebbero interferire con i giochi, a meno che i bambini stessi non chiedano loro di partecipare. “Dando ai bambini una perfetta libertà di gioco, si può imparare di più sulla loro moralità e inclinazione”.

Non lasciate i bambini nell’ozio, ma non costringeteli a studiare. Alimentate costantemente la loro curiosità con vari esercizi.

7 / I farmaci

“Non date loro medicine a meno che non sia assolutamente necessario”. L’imperatrice qui valutava in modo abbastanza adeguato che fosse meglio prendersi cura della salute del bambino attraverso una vita sana, piuttosto che somministrargli continuamente medicine. Inoltre, gli organismi giovani spesso soffrono di brividi o febbre, che Caterina attribuiva alla crescita, dicendosi convinta che fossero fenomeni passeggeri, che non necessitavano l’intervento dei medici.

Ovviamente, bisognava trattare il dolore causato da ferite, scottature solari e simili. Ma senza fretta, in modo che i bambini imparassero la pazienza.

8 / L’educazione del buon carattere

Una regola semplice è che si dovrebbe lodare il bambino per ogni buon comportamento e successo, e farlo sempre vergognare quando fa qualcosa di male. “Di solito nessuna punizione è utile ai bambini, se non è unita al senso di vergogna per aver fatto del male”. I bambini devono essere motivati a comportarsi bene in modo da “guadagnarsi” amore e lodi.

Ma non importa quanto punisci, l’educazione è impossibile senza l’esempio personale. “Gli educatori non facciano ciò che non vogliono che i bambini facciano, e allontanino completamente gli esempi cattivi e viziosi dalla vista e dall’udito delle loro Altezze”.

“La menzogna e l’inganno dovrebbero essere vietati sia ai bambini che a coloro che li circondano; meglio non usarli nemmeno negli scherzi”.

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9 / Le lacrime

I bambini piangono per due motivi: 1) per testardaggine, 2) per sensibilità e tendenza a lamentarsi. Ma entrambi i comportamenti non dovrebbero essere incoraggiati. I bambini non dovrebbero cercare di ottenere ciò che vogliono con le lacrime. Insegnate ai bambini a “sopportare il dolore con pazienza e senza brontolare”.

“Fin dall’infanzia, è necessario che i bambini siano disposti a subordinarsi al buon senso e alla giustizia”.

10 / Il prendersi cura degli altri

È vietato picchiare o sgridare i bambini e non si può nemmeno picchiare o rimproverare qualcuno in loro presenza. Inoltre, non permettete loro di fare prepotenze ai danni di animali e insetti. Devono imparare a prendersi cura di ciò che gli appartiene, che si tratti di animali o fiori in vaso.

“Il merito principale dell’insegnamento ai bambini dovrebbe essere l’amore per il prossimo”.

11 / Le paure

Nell’infanzia, i bambini dovrebbero essere protetti da ciò che li spaventa e non terrorizzati di proposito. Successivamente, si può discutere delle loro paure o cercare di ridurle a uno scherzo.

12 / La cortesia

“Quattro cose sono totalmente contrarie alla cortesia:

1) La maleducazione innata è quella che, senza condiscendenza verso le altre persone, non guarda né alle inclinazioni, né alla costituzione fisica, né allo status di una persona.

2) Il disprezzo per le persone; una mancanza di riguardo che si esprime attraverso sguardi, parole, fatti e movimenti.

3) La condanna a parole e la derisione delle azioni del prossimo; dispute deliberate e contrapposizioni continue.

4) Un carattere che si occupa di inezie, che trova sempre in esse, qualunque cosa siano, il pretesto per attaccare, condannare e criticare. Allo stesso modo, l’eccessiva garbatezza è insopportabile in società”.

“Bisogna insegnare ai bambini a essere cortesi; ma la cortesia si basa sul non avere una cattiva opinione né di se stessi né del prossimo.”


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