Cancellare le sanzioni per superare la crisi

Il Forum di Davos.

Il Forum di Davos.

AP
Al Forum di Davos diversi esperti si sono detti d’accordo sulla necessità di eliminare i provvedimenti economici per far ripartire l’economia. E la svalutazione del rublo viene vista come una condizione interessante per gli investitori

I prezzi bassi del petrolio stanno aiutando il governo russo a realizzare riforme su vasta scala, nonostante la drastica riduzione degli investimenti stranieri. Lo ha detto il vice primo ministro russo Yurij Trutnev al Forum di Davos. “Una delle conseguenze della crisi in Russia è la svalutazione del rublo: un fattore tutt’altro che positivo per la popolazione, ma interessante per gli investitori”, ha detto. Secondo Trutnev, la Russia si trova in buone condizione per attrarre investimenti.

Il Paese ha migliorato significativamente la propria posizione nel ranking Doing Business della Banca Mondiale e il costo della produzione è ai minimi storici. Fra i progetti più ambiziosi c’è il piano di sviluppo regionale nell’Estremo Oriente, che offre condizioni economiche speciali. “Non stiamo inventando niente - ha detto -. Abbiamo studiato il modo in cui posti come Singapore, la Malesia e i Paesi del sud-est asiatico si sono sviluppati e abbiamo redatto una legge basata sulle migliori pratiche”.

Ci sono già progetti con un volume di investimenti che raggiungono i 300 miliardi di rubli (3,76 miliardi di dollari) e i Paesi più attivi sono Corea, Giappone e Cina. Trutnev ha inoltre annunciato che sono in corso delle trattative con investitori indiani. Elizaveta Osetinskaya, direttrice del giornale RBC, a Davos ha parlato del contesto economico per fare affari.

“Ci siamo tutti abituati a vivere in una situazione dai nervi tesi - ha detto -. Però sia le grandi sia le piccole imprese hanno fiducia nel 2016”. Secondo Osetinskaya, sono due i fattori che potrebbero aiutare l’economia russa: la cancellazione delle sanzioni e la privatizzazione. Meno ottimista Vladimir Dmitriev, direttore di Vnesheconombank: “Se guardiamo ai risultati economici, non c’è da aspettarsi nulla di buono per l’economia nazionale”. Dmitriev infatti ha fatto notare che c’è una contrazione economica in diversi ambiti e segnala la riduzione di un 92% degli investimenti stranieri alla fine del 2015. Secondo l’ex ministro delle Finanze Aleksej Kudrin, la dipendenza dal petrolio ha causato una caduta del PIL. Un fatto che sicuramente potrebbe aiutare la Russia a ridurre la sua dipendenza dagli idrocarburi.

Kudrin ha inoltre fatto notare he la svalutazione del rublo renderà più complesso, per le imprese russe, comprare tecnologia straniera e che si prevede un aumento della produzione. La cancellazione delle sanzioni occidentali aiuterebbe l’economia russa e, secondo la sua previsione, potrebbero essere eliminate alla fine del 2016. I partecipanti russi del Forum di Davos hanno quindi sottolineato il fatto che il primo ministro Dmitrij Medvedev guiderà la delegazione russa alla prossima Conferenza internazionale sulla Sicurezza che si terrà a Monaco a febbraio. Un evento che potrebbe portare a una normalizzazione delle relazioni con l’Occidente.

Nell’ambito del Forum di Davos il Fondo di investimenti diretti, di proprietà statale, ha raggiunto un accordo con uno dei DP World degli Emirati Arabi. L’impresa investirà circa 2 miliardi di dollari nei porti russi. Inoltre questo fondo e il Fondo di investimenti Saudita hanno fatto sapere che presto annunceranno una serie di progetti congiunti nell’ambito della logistica e del settore immobiliare. I dettagli al momento non sono ancora conosciuti ma si stima che l’investimento raggiungerà i 10 miliardi di dollari.

Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta

Leggi di più

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie