La Russia cresce in competitività

Uno scorcio di Mosca

Uno scorcio di Mosca

Ramil Sitdikov / RIA Novosti
Secondo le stime del Forum economico mondiale, la Russia avrebbe raggiunto il 45esimo posto nella classifica mondiale della competitività, guadagnando otto posizioni. Ma ulteriori avanzamenti in futuro potrebbero essere minacciati dai conflitti geopolitici e dai prezzi delle materie prime

La Russia avanza al 45esimo posto nella classifica mondiale della competività stilata annualmente dal Forum economico mondiale (Wef). Nel rapporto dello scorso anno la Russia occupava il 53esimo posto. Il balzo in avanti di otto punti le ha consentito di bypassare Mauritius, Filippine e Turchia e parecchi altri Paesi.

Le sanzioni rilanciano
la produzione interna

“L’attuale crescita economica della Russia dipende da un nuovo metodo di valutazione del mercato interno e dal miglioramento di una serie di fattori legati all’efficacia del mercato dei prodotti e dei servizi determinata da una riduzione delle barriere amministrative in alcuni settori e in parte anche da un peggioramento della situazione di altri paesi che prima superavano la Russia, come per esempio la Turchia”, spiega a Rossiyskaya Gazeta Aleksey Prazdnichnykh, coordinatore russo del programma Wef sulla valutazione della competitività.

Gli autori del rapporto registrano anche un miglioramento nella regolamentazione dell’imprenditoria e della concorrenza interna. Inoltre, dopo l’ingresso della Russia nel Wto nel 2012, anche la diminuzione dei dazi doganali di importazione avrebbe prodotto, agli occhi del Wef, un effetto positivo. La dimensione del mercato, gli indicatori macroeconomici sostanzialmente stabili, l’accessibilità delle risorse umane, una infrastruttura di base avanzata continuano a restare, a detta degli esperti del Wef, fattori decisivi della capacità concorrenziale della Russia.

Tuttavia, secondo Aleksey Prazdnichnykh, a minacciare le opportunità di un futuro avanzamento della Russia nel prestigioso ranking del Forum di Davos sarebbero i conflitti geopolitici e le basse tariffe delle materie prime.

Per il settimo anno di fila a classificarsi al primo posto della classifica mondiale della competività stilato dalla Wef è ancora la Svizzera. A contare sono gli elevati risultati ottenuti nei 12 indicatori che determinano il rating, che confermano la sua solidità rispetto alla crisi. Il secondo posto è occupato da Singapore, il terzo gli Stati Uniti. A completare la cinquina dei paesi leader sono Germania e Olanda. La Cina continua a occupare il 28esimo posto come nel rating precedente.

Per la stesura dell’articolo sono stati utilizzati materiali pubblicati su Rossiyskaya gazeta e Rbc Daily.

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