Storia del teatro russo e di come nacque grazie a un mercante di provincia

Russia Beyond (Foto: Anna_Pakutina/Getty Images; Galleria Tretjakov)
Fjodor Volkov sarebbe potuto andare avanti con la redditizia impresa di famiglia, ma mollò tutto per dedicarsi alla sua grande passione, l’arte drammatica, e la sua attività fu fondamentale per l’affermazione del teatro in Russia

Un mercante di provincia una volta assistette a uno spettacolo del teatro di corte di San Pietroburgo. Si innamorò a tal punto di quest’arte da abbandonare tutte le sue attività redditizie e creare un proprio teatro, nel quale iniziò a mettere in scena le prime pièce teatrali che venivano scritte in Russia.

Dieci anni dopo, nel 1756, l’imperatrice Elizaveta Petrovna (Elisabetta di Russia) emanò un decreto per l’istituzione del Teatro russo della commedia e della tragedia a San Pietroburgo. L’ex mercante divenne il “primo attore russo” e in seguito anche il direttore del teatro imperiale.

I primi teatri russi

Apollinarij Vasnetsov, “Mosca medievale. Menestrelli erranti” (1904)

La passione per la recitazione, la danza e il canto risale gli slavi pagani. Fin dall’XI secolo in Russia c’erano degli artisti itineranti, gli skomorokhi, che recitavano in buffi costumi, cantavano, ballavano, suonavano strumenti musicali e davano vita a piccole scenette.

Nei giorni di festa, nelle piazze delle città venivano allestiti teatri temporanei, detti “balagany”. Tutti questi intrattenimenti, non raffinati e spesso proprio grossolani, erano orientati alla gente più semplice.

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Il primo teatro zarista era apparso ai tempi di Alessio Mikhailovich (sul trono dal 1645 al 1676). Per lui fu allestita una rappresentazione di 10 ore, L“Artakserksovo dejstvo” (“Артаксерксово действо”). Con “dejstvo” si intendeva una “rappresentazione teatrale di tema biblico” e questa in particolare era sulla vita di Artaserse. Era stata scritta in tedesco da Johann Gottfried Gregori e poi tradotta in un particolare mix di slavo ecclesiastico e russo parlato. Ma allora il teatro non era diventato qualcosa di stabile.

Nel XVII secolo esistevano “teatri dei servi della gleba” (“krepostnye teatry”), allestiti nei palazzi e nelle tenute di boiardi e nobili per l’intrattenimento. Il teatro dei servi dei conti Sheremetev e la sua attrice protagonista Praskovja Zhemchugova divennero particolarmente famosi. Lei cantava canzoni e arie d’opera in diverse lingue, e suonava vari strumenti. Ed era così brava che il conte Sheremetev chiese addirittura allo zar il permesso di sposarla, e lui benedisse quel matrimonio morganatico.

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L’imperatrice Elizaveta Petrovna, patrona delle arti

Ai tempi di Pietro il Grande, anche l’arte europea arrivò in Russia. Lo zar aprì per la prima volta un teatro pubblico: costruì un “Tempio della commedia” (“Komedialnaja khramina”) sulla Piazza Rossa di Mosca, dove si esibivano compagnie teatrali straniere.

Pietro aveva molti altri impegni, ma sua figlia, l’imperatrice Elizaveta Petrovna, si interessò con particolare attenzione alle arti. Sotto di lei nacque l’Accademia delle Arti, che formava pittori, scultori e architetti professionisti. E fu sempre durante il suo regno che i coreografi francesi svilupparono attivamente il balletto, che presto sarebbe diventato il migliore al mondo.

Ivan Vishnjakov, “Ritratto di Elizaveta Petrovna” (1743)

Elisabetta di Russia avviò anche la creazione del primo teatro drammatico russo. Per la prima volta vi recitarono attori professionisti che avevano seguito un addestramento speciale e ricevevano compensi per le esibizioni. E per la prima volta vennero messe in scena sul palcoscenico di questo teatro pièce originali russe e non traduzioni di spettacoli stranieri: la drammaturgia stava nascendo proprio in quel periodo grazie a nomi come Aleksandr Sumarokov, Vasilij Trediakovskij, Denis Fonvizin.

Ma l’impulso allo sviluppo del teatro drammatico fu dato, per caso, da un semplice mercante della città di provincia di Jaroslavl.

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Fjodor Volkov e il motore della passione

Anton Lysenko, “Ritratto di Fjodor Volkov” (1763)

E così siamo nel 1746. Un giovane mercante di Jaroslavl, arrivato nella capitale San Pietroburgo per affari, assiste a una rappresentazione nel teatro di Corte. Il “dejstvo” a cui assiste lo colpisce fortissimamente.

Nonostante abbia appena ereditato un’enorme fortuna e delle fabbriche, Volkov cede la gestione di tutti gli affari al fratello e si immerge nello studio del teatro e degli affari di scena.

A Jaroslavl, Volkov riunisce una troupe di artisti itineranti e mette in piedi un’impresa teatrale. Si esibiscono in un granaio di pietra e ottengono un grande successo tra il pubblico locale. Presto Volkov deve costruire un teatro in legno sulla riva del fiume Volga per ospitare più spettatori. Si tratta del primo teatro pubblico di repertorio in Russia.

Il Teatro Volkov di Jaroslavl (l’edificio attuale è stato costruito nel XIX secolo)

Allora erano le commedie a essere particolarmente popolari, ma anche le tragedie trovavano estimatori. Sul palco del suo teatro, Volkov mise in scena la prima tragedia russa: “Khorev” (“Хорев”; il nome di un eroe della mitologia slava) di Aleksandr Sumarokov, scritta nel 1747.

Il mercante che divenne il padre del teatro russo

Le voci sulle produzioni teatrali arrivarono all’imperatrice stessa e, nel 1752, su suo invito la troupe di Volkov si esibì a Tsarskoe Selo. Elizaveta Petrovna gradì molto e ordinò di inviare gli attori in trasferta per una formazione professionale in danza, musica, lingue e varie finezze della recitazione.

Così il 30 agosto 1756 l’imperatrice poté firmare il decreto sulla creazione del “Teatro russo per la rappresentazione di tragedie e commedie”. Questa data oggi è considerata il compleanno del teatro russo.

Bottega di Fjodor Rokotov, “Ritratto del drammaturgo Aleksandr Sumarokov” (1762)

Volkov fu a capo della troupe, diventandone anche il primo e principale attore. Il drammaturgo Sumarokov venne nominato direttore, ma presto si dimise, e nel 1761 Volkov divenne anche direttore del teatro. L’imperatrice gli concesse un titolo nobiliare e uno stipendio.

Fjodor Volkov scrisse anche sue pièce e si dedicò alla scenografia. L’apice della sua carriera fu il ballo in maschera di tre giorni “Minerva trionfante” (“Торжествующая Минерва”), che diresse in occasione dell’incoronazione di Caterina II (la Grande), essa stessa grande appassionata di teatro e autrice di varie opere. Secondo la leggenda, fu durante quello spettacolo che Volkov si ammalò di raffreddore e fu sul punto di morire. Ripresosi a stento, morì nell’aprile del 1763 di appendicite.

Il primo teatro pubblico russo esiste ancora a San Pietroburgo: oggi si chiama Teatro Aleksandriiskij.

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