Frase dal cartone animato del 1971 “Vinni-Pukh idjot v gosti” (“Winnie the Pooh va a trovare gli amici”) del regista Fjodor Khitruk. Winnie the Pooh e il suo amico Porcelletto la cantano mentre stanno camminando verso la casa di Coniglio.
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Frase dal cartone “Vozvrashchenie bludnogo popugaja” (“Il ritorno del pappagallo prodigo”) del regista Valentin Karavaev, uscito nel 1984. La frase viene pronunciata da Vassilij, gatto molto grasso ed estremamente pigro, mentre sta masticando un würstel. La prima parte del ragionamento del gatto era: “Tahiti, Tahiti… Non siamo mai stati in nessuna Tahiti!”
Nell’Urss, la frase, traducibile сome “Anche qui ci danno da mangiare niente male”, o “Anche qui ci fanno mangiare bene!” era molto popolare: con essa, le persone dicevano scherzosamente che erano disposte ad accontentarsi di quello che avevano in Unione Sovietica.
Cartone animato del 1984, “V sinem more, v beloj pene” (“Nel mare blu, nella schiuma bianca”) di Robert Saakjants, fu realizzato sui motivi di una fiaba armena. È la storia di un ragazzo che finisce nel regno subacqueo. Il re vuole che il giovane resti e sposi sua figlia.
Dal cartone del 1970 del regista Boris Stepantsev, “Karslon vernulsja” (“Karlsson è tornato”). La frase viene pronunciata dalla governante Freken Bock nella speranza di rivedere il simpatico ometto volante Karlsson, partito senza preavviso.
Altra frase cult del cartone “Vozvrashchenie bludnogo popugaja” (“Il ritorno del pappagallo prodigo”) di Valentin Karavaev. Il protagonista, il pappagallo Kesha, scandisce questo “slogan politico”, scuotendo la gabbia in cui è rinchiuso.
Film d’animazione del 1982 di Eduard Nazarov “Zhil-byl pjos” (“C’era una volta un cane”). La frase è del lupo che finisce per caso ad una festa di nozze e si nasconde sotto il tavolo. Quando gli ospiti cominciano a cantare, e dopo aver mangiato e bevuto un po’ troppo, anche lui decide di dimostrare il suo talento vocale, ma quello che si sente, naturalmente, non è una canzone, ma un ululato. Il lupo viene scoperto e deve fuggire a zampe levate.
Frase dal cartone “Malysh i Karlson” (“Il ragazzino e Karlsson”) del 1968 del regista Boris Stepantsev. Viene pronunciata da Karlsson per confortare Malysh che vuole un cane, ma i genitori non glielo vogliono comprare.
In un altro episodio, Malysh dice la stessa frase ai suoi genitori, furiosi per le birichinate, combinate dal loro figlio insieme a Karlsson.
È un’altra frase molto conosciuta del lupo di “C’era una volta un cane” (1982). Viene pronunciata dal lupo, quando il cane viene da lui nella foresta. In precedenza, il cane dava sempre la caccia al lupo, ma ora è troppo vecchio e i padroni vorrebbero sbarazzarsene. Il cane propone al lupo un piano per mettere in scena un inseguimento che gli consentirà di essere reintegrato nella famiglia.
Frase dal cartone “Padal proshlogodnij sneg” (“Cadeva la neve dell’anno passato”) del regista Aleksandr Tatarskij, uscito nel 1983. La frase viene ripetuta dal protagonista nelle circostanze più varie. Molti utenti dei social scrivono scherzando che è con queste parole che aprono la loro busta paga.
Questa frase dal ciclo di cartoni “Prikljuchenija kota Leopolda” (“Le avventure del gatto Leopoldo”) (1975-87) è al top delle citazioni. Leopoldo, un gatto molto buono, ma perseguitato dai topi, vuole andare d’accordo con tutti e la ripete in diverse circostanze e rimane pacifico e amichevole malgrado tutte le sfide e le provocazioni.
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