La Russia e i russi in “Napoleon” di Ridley Scott: verità o finzione?

Ridley Scott, 2023/Scott Free Productions
Il film sull’ascesa e la caduta del leggendario condottiero, con Joaquin Phoenix nei panni del corso, è stato distribuito nei cinema di tutto il mondo. È logico che un ruolo importante nella trama sia giocato dall’imperatore russo Alessandro I e dalla Campagna di Russia. Abbiamo cercato di verificare quanto sia credibile la ricostruzione storica

La Russia ebbe un ruolo da protagonista nelle guerre napoleoniche, sia in alleanza con la Francia che in coalizione contro di essa. E fu la disastrosa invasione della Russia da parte di Napoleone del 1812 a segnare l’inizio della fine della sua straordinaria carriera politica e militare.

Gli storici hanno già rimproverato il regista Ridley Scott (1937-) per le troppe licenze che si è preso nel suo film “Napoleon”. E lui – che da tempo ha messo da parte le risposte troppo diplomatiche – ha consigliato a chi lo criticava di “farsi una vita”. Naturalmente, non si tratta di un documentario, e ogni film storico ha il diritto alla sua quota di finzione. È però interessante notare che, a differenza del resto del film (dove è stato stimato che siano “storicamente veri” 38 minuti su oltre due ore di pellicola) la parte che riguarda la Russia non è stata tanto più di tanto stravolta dai voli pindarici degli autori. Andiamo comunque a controllare i passaggi principali.

L’imperatore russo era un entusiasta fan di Napoleone? – Non esattamente

Napoleone Bonaparte (Joaquin Phoenix) durante la campagna d’Egitto in una scena del film

Nel film, Alessandro I appare come un giovane biondo ed entusiasta (è interpretato dal ventiquatrenne francese Edouard Philipponnat) che ammira il genio di Napoleone e, come comandante, cerca di imitarne le tattiche. Lo zar entra a far parte della coalizione antinapoleonica sotto l’influenza del più maturo ed esperto imperatore austriaco Francesco II d’Asburgo-Lorena. Tuttavia, al di là delle considerazioni politiche, al giovane monarca gira la testa dal desiderio di sconfiggere sul campo di battaglia l’invincibile francese. L’esito è noto a tutti: nella battaglia dei tre imperatori ad Austerlitz, nel 1805, Napoleone festeggia la vittoria. Una brillante descrizione di questa battaglia è contenuta nel romanzo “Guerra e pace” di Lev Tolstoj.

In realtà, la differenza di età tra gli avversari non era così grande. Alessandro era sì più giovane di Napoleone, ma solo di 8 anni: all’epoca di Austerlitz aveva 27 anni. In altre parole, era giovane, ma tutt’altro che un ragazzo, e i suoi riccioli si erano diradati (almeno, nel dipinto di Nicolas-Louis-François Gosse, che ritrae l’incontro di Tilsit del 1807, si possono già vedere delle zone di calvizie). Ma Alessandro I era effettivamente molto invidioso della gloria militare di Napoleone, e in questo non era il solo. E sì, il monarca russo prima della sconfitta di Austerlitz era molto presuntuoso, ma già allora era difficile sospettarlo di faciloneria.

“Napoleone Bonaparte riceve la regina di Prussia a Tilsit il 6 luglio 1807”, dipinto di Nicolas-Louis-François Gosse. Alessandro I di Russia è alla destra di Napoleone

Napoleone vinse ad Austerlitz intrappolando il nemico? – È proprio così

Uno degli episodi più spettacolari del film è la ricostruzione della famosa Battaglia di Austerlitz. Si tratta di una delle vittorie più impressionanti di Napoleone che, grazie all’astuzia, alla determinazione e a una “macchina da guerra” ben oliata, riuscì a sconfiggere un nemico più numeroso: la sua Grande Armée contava 73.500 soldati contro gli 85.000 dell’esercito alleato russo-austriaco.

Le tattiche di Napoleone sono ben riprodotte nel film. Il comandante divise l’esercito in due gruppi, uno dei quali partì in bella vista con l’aspettativa che gli alleati sperassero in una facile vittoria e andassero loro stessi all’attacco. Quando l’esca funzionò, la trappola si chiuse: il secondo gruppo di truppe francesi entrò in azione, costringendo il nemico a ritirarsi sul ghiaccio sottile. Anche se è vero, come scrivono gli storici, che Napoleone ha probabilmente esagerato i danni inflitti all’esercito russo-austriaco. Molto probabilmente, sotto il ghiaccio non morirono 20 mila soldati, come lui sosteneva, ma al massimo un migliaio.

Furono i russi stessi a dare fuoco a Mosca per costringere i francesi ad andarsene? – Probabilmente sì

Dopo Austerlitz, la Russia e la Francia divennero brevemente alleate, ma in seguito Alessandro I scelse di schierarsi con l’Inghilterra, il peggior nemico di Napoleone. Nel 1812, Bonaparte invase la Russia. Raggiunse persino Mosca, la seconda città del Paese dopo la capitale San Pietroburgo. Tuttavia, Mosca non viene conquistata, ma semplicemente abbandonata dai russi. Joaquin Phoenix, nei panni di Napoleone, gira a cavallo per la Piazza Rossa deserta e vede intorno a sé tracce di desolazione. È chiaramente offeso: “I russi non sanno perdere con dignità”, dice. Non solo, ma presto scoppia un terribile incendio e, con orrore di Napoleone, si scopre che sono stati gli stessi russi a dare fuoco a Mosca per costringere gli invasori ad andarsene.

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A quanto pare, questo è ciò che accadde. Oggi gli storici hanno pochi dubbi sul fatto che gli incendi dolosi furono appiccati su ordine diretto del governatore di Mosca, Fjodor Rostopchin, che dispose anche la rimozione delle pompe d’acqua da Mosca. Oltre a distruggere i rifornimenti alimentari e i luoghi di possibile accampamento dell’esercito francese, l’incendio di Mosca ebbe un altro effetto: provocò una forte ondata di sentimenti patriottici. La guerra si trasformò definitivamente nella Guerra Patriottica (così viene ancora tradizionalmente chiamata nella storiografia russa; “Otéchestvennaja vojná”). In altre parole, non solo l’esercito regolare combatté contro Napoleone, ma anche la milizia popolare e i partigiani: l’intera nazione.

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La ricostruzione di Mosca è credibile nel film? – No!

Nel film non si vede Mosca. È stata disegnata con l’aiuto della computer grafica e ovviamente non si è cercato di renderla autentica. Solo a volte sullo sfondo si intravedono punti di riferimento architettonici riconoscibili: il campanile di Ivan il Grande o le cupole della Cattedrale della Dormizione. Inizialmente, Ridley Scott aveva addirittura pensato di girare le scene del Cremlino nella Cattedrale di Westminster a Londra (costruita in stile neobizantino a cavallo tra il XIX e il XX secolo), ma non ha ottenuto il permesso.

Napoleone non riuscì a conquistare la Russia a causa del freddo estremo e delle sortite dei cosacchi? – Certamente sì. Ma non solo.  

Dopo la fine della distribuzione del film nelle sale, Ridley Scott promette di mettere sul servizio video Apple TV+ la versione estesa della pellicola, un “director cut” di ben quattro ore e mezzo. Nella versione per il cinema, di 158 minuti, molti episodi della biografia di Napoleone sono solo abbozzati. Questo discorso vale in pieno anche per l’ingloriosa invasione della Russia, dopo la quale la fortuna di Bonaparte si è definitivamente incrinata. Nella versione cinematografica, questa cruciale campagna militare occupa solo 10 minuti.

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In un tempo così breve, gli autori non hanno il tempo di spiegare perché il brillante comandante abbia perso. Ci viene detto che la campagna si era notevolmente prolungata, che il gelo ha colpito, che i soldati sono stati paralizzati dalla fame e dalle malattie e la diserzione è aumentata. E anche che i russi non ingaggiavano scontri diretti, ma tormentano i francesi con sortite cosacche. Punto.

Naturalmente, questo non è affatto un elenco esaustivo delle ragioni della sconfitta napoleonica. Innanzitutto, Napoleone ripeté l’errore di Alessandro prima di Austerlitz: sottovalutò il nemico. In particolare, non si aspettava che la guerra avrebbe acquisito un carattere popolare e che il comandante russo Mikhail Kutuzov avrebbe dimostrato tutto il suo talento (anche seguendo il piano della campagna antinapoleonica di Mikhail Barclay de Tolly nel 1810). Kutuzov, tra l’altro, non compare nel film e la famosa battaglia di Borodino dura solo 3 minuti.

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Alessandro I ha davvero cercato di corteggiare l’ex moglie di Napoleone, Giuseppina di Beauharnais? – Non ci sono prove certe in merito

La storia d’amore tra Napoleone e Giuseppina (interpretata da Vanessa Kirby) è una delle principali del film, e molte delle decisioni politiche di Napoleone sono direttamente attribuite a eventi della sua vita personale. Ad esempio, secondo il film, Bonaparte fuggì dal suo primo esilio all’isola d’Elba e tentò di tornare sul trono, dopo aver letto su un giornale la notizia che Alessandro I era passato dal palazzo di Giuseppina. Napoleone naturalmente si infuria: non solo questo “ragazzo” gli aveva tolto il potere (era stato costretto ad abdicare dopo la sconfitta in Russia), ma ora voleva pure la sua donna. Bonaparte decide di riconquistare sia il potere che Giuseppina.

Dopo la caduta di Napoleone, la Giuseppina storica e Alessandro si incontrarono regolarmente. Esiste persino un dipinto di Jean Louis Victor Viger du Vigneau, “L’imperatrice Giuseppina riceve l’imperatore Alessandro al Castello di Malmaison e gli presenta i suoi figli”. Per di più, pagò con la vita questi incontri. Giuseppina morì di polmonite cinque giorni dopo essere uscita per una passeggiata con lo zar russo in una notte gelida dopo un ballo.

 “L’imperatrice Giuseppina riceve l’imperatore Alessandro al Castello di Malmaison e gli presenta i suoi figli”, dipinto di Jean Louis Victor Viger du Vigneau

I due furono effettivamente accreditati di una relazione. E lo storico Michael Broers, autore di diversi libri su Napoleone e consulente del film, è convinto che non sia stato Alessandro ma Giuseppina a cercare di sedurre l’imperatore russo, per migliorare la propria posizione. Tuttavia, non ci sono prove di ciò, né esiste un legame diretto tra le uscite di Giuseppina con Alessandro I e la fuga di Napoleone dall’isola d’Elba.


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