Cinque fattori che portarono alla sconfitta di Napoleone in Russia

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Quali elementi non tenne nella dovuta considerazione l’Imperatore dei francesi? Quali furono gli errori fatali di questo genio politico e militare?
  1. Esercito mordi e fuggi

Il comportamento non ortodosso delle truppe russe fu la prima spiacevole sorpresa che accolse Napoleone. Sperando di ottenere una rapida vittoria, l’imperatore francese radunò la sua enorme e multinazionale Grand Armée ed entrò in Russia senza incontrare alcuna resistenza. Più tardi, quando era in esilio sull’isola di Sant’Elena, Napoleone ricordò che aveva “un esercito più numeroso di qualsiasi altro che abbia mai combattuto in Europa… Rinforzato da truppe provenienti dalla Prussia, dall’Austria e dalla Confederazione del Reno, avevo sotto il mio comando fino a 480 mila soldati…”

Poiché era molto difficile approvvigionare un esercito così vasto per un lungo periodo di tempo, Napoleone sperava che una tradizionale battaglia sul campo si sarebbe svolta subito dopo aver attraversato il confine, da qualche parte sul territorio dell’attuale Lituania.

Ma accadde qualcosa di molto inaspettato. L’esercito russo (che contava circa 240.000 soldati) resistette sì furiosamente agli invasori francesi, ma eluse la grande battaglia, ritirandosi ogni volta dopo aver condotto attacchi furtivi. Napoleone descrisse il sentimento dominante tra i francesi quando a metà agosto, dopo una feroce battaglia, entrò nella città di Smolensk (400 chilometri a ovest di Mosca).

“L’intero esercito pensava che sarebbe stata la fine della nostra campagna… I miei reggimenti erano meravigliati che dopo tante marce dure e scontri mortali [due mesi dopo l’invasione], i risultati dei loro sforzi fossero sempre più lontani, e iniziarono a preoccuparsi della distanza che li separava dalla Francia”, scrisse Napoleone in esilio. 

  1. Lincendio barbarico

Alla fine, il sovrano francese ottenne la sua importante battaglia sul campo: i due eserciti si incontrarono presso il villaggio di Borodino, non lontano da Mosca. Ma le truppe russe si ritirarono la notte dopo la battaglia, e Napoleone non realizzò il suo obiettivo strategico. L’esercito russo era ancora quasi intatto. Al contrario, il suo esercito aveva subito un terribile colpo e aveva bisogno di tempo per riprendersi. Sperava che le truppe francesi sarebbero state in grado di farlo a Mosca, dove entrarono una settimana dopo.

Ancora una volta, tuttavia, il piano di Napoleone fu sventato da un furioso incendio che devastò l’antica capitale russa, e che era stato appiccato dai moscoviti stessi, probabilmente su ordine di Kutuzov. “Questo fuoco ha demolito tutto. Ero pronto a tutto ma non a questo. Chi potrebbe pensare che la gente bruci la propria capitale? Se non fosse stato per quel fuoco fatale, avrei avuto tutto il necessario per l’esercito. L’anno successivo, o [l’imperatore russo] Alessandro avrebbe accettato la pace, o avrei marciato su San Pietroburgo”, disse Napoleone a un medico britannico durante il suo esilio. Già ai tempi di Mosca, secondo quanto riferito, Napoleone avrebbe esclamato: “Che spettacolo terribile! La stanno incendiando loro stessi. Che risoluzione! Che gente! Questi sono barbari!”.

  1. Il freddo insopportabile

Napoleone in seguito si lamentò del gelo prematuro e feroce che aveva colpito la Russia. “Ho sbagliato solo per pochi giorni. Ho studiato il tempo russo degli ultimi cinquant’anni… Le gelate sono iniziate sempre 20 giorni dopo [rispetto al 1812]. Quando eravamo a Mosca c’erano meno 3 gradi [Celsius] e i francesi resistevano bene. Ma sulla strada [durante il ritiro] erano meno 18 e quasi tutti i nostri cavalli morirono. I soldati si demoralizzarono. Si sparpagliarono e caddero vittime del nemico. Altri si sono appena adagiati, si sono addormentati e sono morti congelati”, si lamentò in seguito l’imperatore deposto, accreditando le dure condizioni atmosferiche come il fattore principale nella distruzione del suo esercito.

  1. Le cittàrusse

Nonostante la sua umiliante sconfitta, Napoleone apprezzava la bellezza delle città russe, che fu uno degli elementi che più lo sorprese. “La vista di Smolensk, che ha la forma di un anfiteatro sulle rive del fiume Dnepr, fa una bella impressione”, scrisse l’imperatore francese del luogo vicino al quale, secondo alcuni esperti, aveva nascosto i tesori razziati a Mosca.

I suoi commenti sull’antica capitale russa erano ancora più lusinghieri: “Costruita come Roma su sette colli, Mosca appare pittoresca. “Dovreste vedere questa città, mezza orientale e mezza europea, con le sue 200 chiese e mille cupole di diversi colori che svettano al cielo, per provare la sensazione che abbiamo avuto quando l’abbiamo guardata dall’altezza di Poklonnaja Gora”.

  1. La resistenza popolare

Napoleone fu profondamente colpito dalla massiccia resistenza popolare all’invasione, come già visto dalla sua reazione all’incendio di Mosca. “L’esercito più minaccioso non può condurre con successo la guerra contro un’intera nazione che ha deciso di vincere o morire. Non abbiamo avuto a che fare con i lituani, osservatori indifferenti degli eventi che si svolgono attorno a loro. Tutte i russi etnici hanno lasciato le loro case quando avanzavamo. Sulla nostra strada, abbiamo incontrato solo insediamenti deserti o bruciati, i cui abitanti si erano uniti in bande che agivano contro i nostri foraggiatori”.

 

Sapete che nel 1912, in occasione del Centenario dellInvasione, Napoleone divenne un brand di successo in Russia e fu creata la torta Napoleon? Ecco la storia.

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