Sette cover straniere di celebri canzoni russe (VIDEO)

Alcuni di questi pezzi musicali sono diventati più famosi delle versioni originali, scritte da musicisti russi e sovietici

1 / ATC – “Around the World (La La La La La)”, 2000

“Around The World” del gruppo tedesco ATC è stata una delle canzoni più gettonate nelle discoteche dei primi anni Duemila. Per sei settimane consecutive il brano è rimasto al top delle classifiche tedesche ed è stato in hit-parade in molti altri Paesi.

La canzone originale è stata scritta da Sergej Zhukov e Aleksej Potekhin, musicisti del gruppo russo “Ruki vverkh”. In Russia è stata registrata per la prima volta nel 1998 da Elizaveta Rodjanskaja, solista del gruppo. I produttori tedeschi, ai quali la canzone era piaciuta, fecero realizzare la cover in inglese, diventata poi virale in tutto il mondo.

Ruki vverkh – “Pesenka” (Canzoncina), 1998

In seguito furono create decine di altre cover, quasi tutte diventate popolari. Sono da segnalare in particolare quelle dei The Disco Boys (2012), Carolina Marquez ft. Flo Rida & Dale Saunders (2013), Melanie C with the Berlin Orchestra (2018). 

Recentemente è stata presentata anche una cover russa, intitolata “Pjatnitsa” (“Venerdì”). 

DJ SMASH & Klava Koka – “Pjatnitsa”, 2023

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2 / The Cover Girls – “Don’t Stop Now”, 1990

Alla fine degli anni Ottanta, sulla scia della Perestrojka, si intensificarono i contatti fra artisti americani e sovietici. A un certo punto, i produttori statunitensi prestarono attenzione alla canzone “Domovoj” (“Spiritello della casa” nella mitologia slava) dell’autore sovietico Viktor Reznikov.

Allora fu scritta la versione inglese del testo, il brano fu arrangiato per essere ballato, e la canzone fu lanciata in America con il titolo “Don’t Stop Now”. A cantarlo era il gruppo The Cover Girls. 

Viktor Reznikov – “Domovoj”, 1989

3 / SUS – “These Eyes”, 1991

Nel 1991, dopo il successo riscontrato dalla canzone all’estero, Viktor Reznikov e l’americano Dan Merrill crearono il gruppo SUS (Soviet Union-United States). Per questo gruppo Rezinkov arrangiò parecchie sue canzoni scritte in precedenza, ma riuscì a inciderne solo quattro. All’inizio del 1992, morì in un incidente stradale a San Pietroburgo. 

“These eyes” dei SUS è la versione americana della canzone originale di Reznikov, intitolata “Priznanije” (“Confessione”). 

Viktor Reznikov – “Priznanije”, 1998

4 / Brazzaville – “Star Called Sun”, 2006

Il gruppo indie americano “Brazzaville” ha cantato in lingua inglese parecchie canzoni russe e sovietiche, ma il brano più conosciuto fra queste è con ogni probabilità la cover della canzone del gruppo Kinó “Zvezdá po imeni Solntse” (“Una stella di nome Sole”). La canzone “Star Called Sun”ha dato anche il nome all’album del gruppo, uscito nel 2006.

La band è stata più volte in Russia e ha persino inciso dei single insieme a musicisti russi.

Kino – “Zvezda po imeni Solntse”, 1987

5 / Vanilla Sky – “Zvenit janvarskaja vjuga”, 2014

Gli italiani del gruppo pop-punk/emo Vanilla Sky non solo hanno creato una versione rock della canzone sovietica “Zvenit janvarskaja vjuga” (“Risuona la bufera di gennaio”), ma addirittura l’hanno cantata in lingua russa! La versione originale, scritta per il film “Ivan Vasiljevich menjaet professiju” (“Ivan Vasiljevich cambia mestiere"), tratto da un testo teatrale di Mikhail Bulgakov, fu cantata da Nina Brodskaja.

Nina Brodskaja – “Zvenit janvarskaja vjuga”, 1973

6 / Deai – “百万本のバラ”, 2019

La canzone “Million roz” (nota anche come “Million alykh roz”), ossia “Un milione di rose scarlatte” del compositore lettone Raimonds Pauls e del poeta Andrej Voznesenskij è stata uno dei più grandi successi della cantante Alla Pugachjova. Stranamente, proprio questa canzone è diventata follemente popolare in tanti Paesi dell’Asia. Moltissime versioni cover di questo brano sono state scritte in giapponese, coreano e persino in lingua farsi. Qualcuno ha addirittura creduto che fosse una canzone popolare giapponese. Invece, no! La canzone è stata scritta in Urss!

Alla Pugachjova – “Million roz”, 1983

7 / The Seekers – “The Carnival Is Over”, 1967

Il gruppo australiano The Seekers ha creato una cover della canzone popolare russa che parla del cosacco Stepan (Stenka) Razin, che si mise a capo di una delle più grandi rivolte della storia russa. Alla fine degli anni Sessanta, questa loro canzone ha avuto un grandissimo successo sia in Australia che in Gran Bretagna.

In Russia, la versione originale, “Iz-za ostrova na strezhen” (“Da dietro l’isola alla rapida”) è tuttora molto amata e viene regolarmente eseguita ai concerti di musica popolare. 

Georg Ots – “Iz-za ostrova na strezhen


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