I dieci film sovietici più importanti degli anni Quaranta, da vedere (VIDEO)

Semyon Timoshenko, Lenfilm, 1945
Il Paese combatté una guerra lunga e devastante, ma il cinema rimase vivo

1 / “Il cuore dei quattro”, 1941

La trama di questa leggera commedia musicale (in russo: “Сердца четырёх”; Serdtsá chetyrjokh”) ruota attorno alla severa professoressa di matematica Galina, a sua sorella, la poco seria studentessa Shurochka, al coraggioso militare Pjotr e al timido scienziato-biologo Gleb. I protagonisti si trovano in situazioni buffe e ridicole, ma alla fine ognuno trova la sua felicità.

Le autorità non apprezzarono il film di Konstantin Judin (1896-1957) per il “distacco dalla realtà” e permisero che apparisse sugli schermi solo nel 1944, quando il Paese aveva bisogno di film allegri. 

Al pubblico il film piacque e ancora oggi rientra spesso nelle liste delle commedie sovietiche più amate.

2 / “La guardiana di maiali e il pastore”, 1941

Una delle gemme del cinema sovietico degli anni Quaranta racconta la storia d’amore tra Musaib, un pastore daghestano, e Glasha, una guardiana di maiali di una fattoria collettiva della regione di Vologda, che si incontrano a una fiera agricola a Mosca.

A causa della guerra, iniziata per l’ursa il 22 giugno 1941, il film non sarebbe mai venire alla luce, perché tutti gli attori maschi erano al fronte. Ad aiutare il regista Ivan Pyrev (1901-1968) ci pensò Stalin che dette l’ordine di far tornare tutti gli attori sul set cinematografico. 

Nel 1944, “La guardiana di maiali e il pastore” (in russo: “Свинарка и пастух”; “Svinarka i pastukh) fu distribuito in tutto il mondo. Negli Stati Uniti divenne noto come “They Met in Moscow” (“Si sono incontrati a Mosca”).

3 / “I due combattenti”, 1943

Il film, girato durante l’evacuazione in Asia centrale, racconta la storia della forte amicizia tra due soldati dell’Armata Rossa che difendono Leningrado dalle truppe tedesche. Per il film venne scritta la canzone “Tjomnaja noch” (“Buia è la notte”) che, interpretata dall’attore Mark Bernes, è diventata una vera e propria icona musicale sovietica.

Il regista Leonid Lukov (1909-1963) ha dichiarato a proposito della sua creazione: “Nel film la cosa principale non è la trama e non sono le circostanze esterne, ma le persone in guerra. Tutto è importante qui: come combattono, come desiderano tornare a casa, come amano una donna meravigliosa, come sognano il futuro… Volevo sentire lo sferragliare di un semplice cuore umano circondato dalle mine e delle granate che esplodono, ascoltare i pensieri dei soldati. Volevo parlare la lingua della gente comune dallo schermo, cantare le loro canzoni, mostrare quel sentimento alto e onesto del patriota sovietico, che ci ha portati alla vittoria immortale sul nemico”. Il titolo in russo è “Два бойца” (“Dva bojtsá”)

4 / “Svadba”, 1944

Il film (“Свадьба“, ossia: “Le nozze”) fu realizzato per il 40° anniversario della morte di Anton Chekhov. Basato su diverse opere del classico della letteratura russa, prende di mira gli usi della classe media nella Russia pre-rivoluzionaria.

“Svadba” ha una serie di personaggi originali e brillanti, interpretati in modo eccellente da attori sovietici di primo piano. A proposito dell’altruismo con cui hanno affrontato le riprese, si racconta il caso di Mikhail Pugovkin. Da poco tornato dall’esercito per una ferita, l’attore ballò così tanto per una scena che i punti cedettero e lo stivale si riempì di sangue.

5 / “Nebesnyj tikhokhod”, 1945

Il maggiore Vasilij Bulochkin, protagonista del film, deve cambiare un caccia ad alta velocità con un bombardiere notturno leggero U-2 (Po-2) dopo essere stato ferito. Lo ribattezza “Nebesnyj tikhokhod” (“Небесный тихоход”) ossia “Lumacone dei cieli”). Per di più, gli viene affidato il comando di una squadriglia di solo ragazze.

Nel film, che fu girato subito dopo la fine della guerra, furono utilizzati veri aerei da combattimento, e il ruolo di consulenti e controfigure fu svolto da piloti che erano stati al fronte. Stalin definì la commedia “vuota”, ma i sovietici la amavano.

6 / “Ivan il Terribile”, 1945, 1958

L’ultima opera del famoso regista sovietico Sergej Ejzenshtejn è dedicata alla vita del primo zar di tutte la Russie, Ivan IV il Terribile. Il film è stato presentato in due parti. La prima, che racconta la giovinezza e l’inizio del regno dell’autocrate, uscì nel 1945 e ricevette il Premio Stalin.

La seconda, che racconta la soppressione da parte dello zar dell’opposizione dei boiardi e i brutali massacri dei dissidenti, non piacque per niente a Stalin. Vedendo nel film dei paralleli con la propria lotta per il potere nel Paese, vietò la pellicola. Fu presentata al grande pubblico solo nel 1958, cinque anni dopo la morte del leader.

7 / “Primavera”, 1947

La protagonista di “Primavera” (“Весна”; “Vesná”), la giovane operettista Vera Shatrova, dovrà recitare per la prima volta in un film, interpretando il ruolo di Irina Nikitina, un’importante scienziata, a capo dell’Istituto del Sole. Il fatto che Vera, come una gemella, assomigli a Irina, fa sì che le donne si trovino costantemente in situazioni incredibili.

Entrambi i ruoli femminili principali del film sono interpretati dalla leggenda del cinema sovietico Ljubov Orlova. Poiché il cinema dell’Urss non conosceva ancora gli effetti speciali, i tecnici dovettero lavorare sodo per “sdoppiare” l’attrice in un unico fotogramma.

Nel 1947, “Primavera” di Grigorij Aleksandrov fu premiato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per l’originalità della trama e della regia.

8 / “Zolushka”, 1947

Basato sull’omonima fiaba dello scrittore francese Charles Perrault, “Cenerentola” (in russo: “Zolushka”; “Золушка”) questo film sovietico racconta la storia di una ragazza modesta che vive sotto la pressione della matrigna e delle sorellastre cattive. Alla fine, la giustizia vince e un vero principe si innamora di Cenerentola.

Il ruolo principale fu interpretato dall’attrice sovietica di origine polacca Janina Zhejmo, alta solo 147 cm. L’attrice aveva già 37 anni e, per sembrare più giovane, veniva filmata solo di sera, perché al mattino, secondo le sue stesse parole, il suo viso “non era più lo stesso”.

9 / “Povest o nastojashchem cheloveke”, 1948

Il film (“Повесть о настоящем человеке”; ossia “La storia di un vero uomo”) racconta la storia del pilota Aleksej Meresiev, che alla fine di marzo del 1942 fu abbattuto in una battaglia aerea, dopo la quale trascorse diciotto giorni per raggiungere i propri cari attraverso la foresta innevata. Sopravvissuto, perse le piante dei piedi, che dovettero essere amputate a causa del congelamento. Tuttavia, il coraggioso pilota non era pronto a dire addio al cielo e ricominciò a provare a volare.

Al centro del film, la vera storia dell’eroe dell’Unione Sovietica Aleksej Maresiev (la differenza con il personaggio sta in una lettera del cognome), che dopo tutto riuscì a tornare nell’aviazione e addirittura a vincere nel combattimento nel cielo.

10 / “I cosacchi del Kuban”, 1950

Uscito nel febbraio 1950, questa commedia musicale brillante e colorata (in russo: “Кубанские казаки”; “Kubanskie kazaki” racconta la storia di una competizione socialista tra due fattorie collettive nel Sud dell’Urss. La particolarità della situazione è che i presidenti delle fattorie collettive – Gordej Voron e Galina Peresvetova – si trattano con estrema simpatia.

Il film è stato girato nel duro periodo del dopoguerra, ma gli autori hanno cercato di infondere nel pubblico ottimismo e fiducia nel futuro, mostrando sullo schermo prosperità e abbondanza. Questo approccio piacque a Stalin: “La nostra agricoltura non è poi così male”. Nikita Khrushchev, salito al potere dopo di lui, condannò invece il film per la poca aderenza alla realtà.

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