Sette brillanti citazioni di poeti e scrittori russi sulla Russia

Abbiamo accompagnato a delle belle foto d’epoca i versi e le frasi di alcune grandi penne della letteratura russa che ci fanno capire meglio il Paese

La ferrovia nei pressi della città di Galich, Regione di Kostroma, 1905

“La Russia è una pianura enorme, lungo la quale cavalca un tipo spavaldo” 

Россия – громадная равнина, по которой носится лихой человек

Anton Chekhov (1860-1904)

Vista dal Passo Baydar verso la riviera meridionale, con la Chiesa del Cristo Risorto di Foros, in Crimea, tra il 1903 e il 1910

“Sono ben lontano dall'ammirare tutte le cose che vedo intorno a me: come uomo di lettere, mi infastidiscono; come uomo con i suoi pregiudizi, mi offendono, ma giuro sul mio onore che per niente al mondo vorrei cambiare la mia patria, o avere una storia diversa da quella dei nostri antenati, così come Dio ce l’ha data”

Я далеко не восторгаюсь всем, что вижу вокруг себя; как литератора – меня раздражают, как человека с предрассудками – я оскорблен, – но клянусь честью, что ни за что на свете я не хотел бы переменить отечество или иметь другую историю, кроме истории наших предков, такой, какой нам Бог ее дал

Aleksandr Pushkin () (1799-1837)

Paesaggio cittadino, Mosca, via Petrovka, tra il 1908 e il 1913

“Ecco, si dice che i russi siano un popolo-portatore di Dio. In effetti sono persone religiose. Prima di ammazzarti con un colpo d’ascia, si fanno sempre il segno della croce”

“Вот говорят, что русские – народ-богоносец. Правда, они люди религиозные. Они прежде, чем тебя топором зарубить обязательно перекрестятся”

Fjodor Dostoevskij (1821-1881)

In barca sul lago, tra il 1890 e il 1909

“Beh, anch’io amo la Russia. Occupa un sesto della mia anima” 

Что же, и я Россию люблю. Она занимает шестую часть моей души” 

Venedikt Erofeev (1938-1990)

Boulevard Primorskij a Sebastopoli, in Crimea. Persone si godono il mare sugli scogli, 1897

“Mosca! Che enorme

ospizio per senzatetto sei!

Chiunque nella Rus’ sia senza casa

Tutti da te verremo”

Москва! – Какой огромный

Странноприимный дом!

Всяк на Руси – бездомный.

Мы все к тебе придём

Marina Tsvetaeva (1892-1941)

Piazza Rossa, Mosca, i “Verkhnie torgovye rjady” (“Gallerie commerciali superiori”; vecchio nome del Gum), 1893-1896

“Tu sei straordinaria anche nel sonno 

Le tue vesti non le tocco

Sonnecchio, e dietro al sopore c’è il mistero 

E nel mistero, tu ti addormenti, Rus’” 

Ты и во сне необычайна.

Твоей одежды не коснусь.

Дремлю – и за дремотой тайна,

И в тайне – ты почиешь, Русь

Aleksandr Blok (1880-1921)

Monastero femminile di Ponetaevka, Governatorato di Nizhnij Novgorod, 1904

“Intreccio una corona solo per te. 

Cospargo di fiori il grigio sentiero. 

O Rus’, mio angolo di pace,

Ti amo, e in te credo”

Тебе одной плету венок,

Цветами сыплю стежку серую.

О Русь, покойный уголок,

Тебя люблю, тебе и верую

Sergej Esenin (1895-1925)

Ponte Likomskij, sulla sponda destra del fiume Kura, nei pressi di Likani, allora nel Governatorato di Tiflis dell’Impero Russo (la foto è del 1890-1900); oggi è in Georgia

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