Cinque straordinari libri sovietici per bambini che meritano di essere letti anche dagli adulti

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Alcuni libri sono come il vino: ci vuole tempo per apprezzarli. Ecco una selezione di avvincenti racconti per bambini che sono autentiche gemme di saggezza, gentilezza e arguzia per tutte le età

1 / “I tre grassoni” di Jurij Olesha

Anche se viene presentato come un libro per bambini, è fantastico anche per gli adulti, proprio come “Alice nel paese delle meraviglie”.

Questo libro racchiude potenti connotazioni politiche. È ambientato in un paese immaginario governato da un’aristocrazia avida e insaziabile, che sopprime la classe più povera. La storia, scritta nel 1924, si apre con una rivolta guidata dall'armaiolo Prospero, il cui nome è ovviamente un’allusione al mago di Shakespeare de “La Tempesta”. La sconfitta dei ribelli è un'allusione alla rivoluzione del 1905, mentre la loro vittoria trionfale alla fine del racconto saluta metaforicamente la rivoluzione d'ottobre. Non c'è da meravigliarsi che uno dei migliori poeti russi, Osip Mandelstam, abbia lodato la “prosa cristallina, impregnata del fuoco della rivoluzione” di Olesha.

Ma “I tre grassoni” non è una semplice cronaca di rivoluzioni sanguinose: è un racconto impregnato di generosità, gentilezza e coraggio. Anche se Jurij Olesha crede che “il tempo dei maghi sia ormai passato”, la sua storia ha tutta la magia della fiaba classica europea degna di Ernst Theodor Hoffmann o Hans Christian Andersen.

Al centro del racconto c'è un dolce ragazzino al quale non viene permesso di fare amicizia con nessun bambino: il suo unico compagno di giochi è una bambola di nome Suok. Non a caso, i “I tre grassoni” racchiude un potente messaggio sulla libertà e l'amicizia. 

Si narra che Olesha stesse guardando fuori dalla finestra quando vide passare una ragazzina di circa 13 anni che stava leggendo le fiabe di Andersen. Olesha allora promise a se stesso che avrebbe scritto la “migliore fiaba del mondo” e che l’avrebbe dedicata a quella ragazzina. Da questa promessa sarebbe nato il libro “I tre grassoni”. 

2 / “Il cavallino gobbo” di Pjotr Ershov

Ershov scrisse questa fiaba in versi quando era studente, dopo aver letto le famose fiabe di Aleksandr Pushkin; l’autore di “Evgenij Onegin” a sua volta lesse “Il cavallino gobbo” e riconobbe il talento di Ershov come scrittore. 

Questa fiaba è un’enciclopedia di personaggi del folklore russo! Ci sono tutti: Ivan il Folle, l'Uccello di Fuoco e la Fanciulla Zar … e le loro folli avventure sono avvincenti nella loro totale imprevedibilità. La morale della storia è che non si dovrebbe mai giudicare una persona dal suo aspetto. Proprio come nella vita reale, uno sciocco può rivelarsi una persona molto intelligente e il cavallo più brutto può in realtà essere dotato di poteri magici.

Quando “Il cavallino gobbo” venne dato alle stampe, non fu subito interpretato come una storia per bambini, poiché conteneva elementi di critica sociale chiaramente rivolti a un pubblico adulto. La prima edizione fu pubblicata nel 1834 dopo essere passata attraverso una severa censura, che tagliò le scene in cui lo zar veniva messo sotto una cattiva luce. 

Nel 1843 la fiaba fu vietata e dovettero passare quasi 13 anni prima che venisse stampata di nuovo. Venne pubblicata una seconda volta nel 1855 dopo la morte dello zar Nicola I.

3 / “Il drago” di Evgenij Schwartz

Schwarts, l'inimitabile drammaturgo sovietico, scrisse una delle sue opere più potenti durante la Grande guerra patriottica (la Seconda guerra mondiale). Anche se si presenta come una fiaba, “Il Drago” è un attacco sfacciato a Joseph Stalin, all'ingiustizia e al totalitarismo. L'opera fu messa in scena per la prima volta nel 1943 e fu vietata subito dopo la prima.

Un orribile drago terrorizza gli abitanti di una piccola città, i quali sono costretti a dare in sacrificio al drago delle giovani fanciulle. Quando tocca ad Elsa di essere mangiata, nessuno fiata, perché così è stato negli ultimi 400 anni. Ma da quella folla compiacente si alza una voce che va controcorrente. L'impavido Lancillotto non può mettere a tacere il suo senso di giustizia e si dice determinato a uccidere il Drago. Questa fiaba avvincente è accompagnata da un forte messaggio: combattere sempre contro i mostri malvagi! 

4 / “Il coccodrillo” di Kornej Chukovskij

Questo è non solo uno dei racconti più famosi di Chukovskij, ma anche uno dei più criticati. Pubblicato per la prima volta nel 1919, poco dopo la rivoluzione bolscevica, porta con sé una ventata di critiche, nonostante sia una storia per bambini. 

Un coccodrillo incauto passeggia lungo la Prospettiva Nevskij, la strada principale di Pietrogrado (oggi San Pietroburgo), attaccando i poveri passanti, tra i quali ci sono un poliziotto e un cane. Il rettile la fa franca fino a quando un ragazzo impavido, armato di una spada giocattolo, il “valoroso Vanja Vasilchikov”, riporta l’ordine e la giustizia. 

Nel 1919 il racconto ebbe un grande successo e fu stampato più volte. Ma nella metà degli anni ‘20 la censura sovietica cominciò a trovare “punti oscuri” nella storia. Nel 1926, infatti, il libro fu bandito dalla pubblicazione. “Cosa significa tutta questa assurdità? Che significato politico avrebbe?”, scrisse una volta Nadezhda Krupskaja, moglie di Vladimir Lenin. “Capita che nelle famiglie borghesi si insegni ai bambini a leggere e a dire qualsiasi sorta di sciocchezze, ma questo non ha nulla a che fare con l'educazione che vogliamo dare alle nostre giovani generazioni”.

5 / “Dingo il cane selvatico” di Ruvim Fraerman

Questo racconto racchiude in sé lo spirito fragile dell’infanzia e dell’adolescenza; è un raro caso in cui i problemi dei bambini non appaiono più banali, bensì seri e reali.

Nel 1938 Fraerman, autore di storie sulla guerra civile e di un romanzo sulla collettivizzazione, decide di scrivere un libro sull'amore adolescenziale. La quindicenne Tanja vive in un villaggio dell'Estremo oriente, dove diventa amica di un ragazzo del posto, Filja. La sua tranquillità è disturbata dall'arrivo del padre, che da tempo aveva abbandonato Tanja per farsi una nuova famiglia. Divisa tra rabbia e amore, l'adolescente dovrà fare molta strada prima di riconciliarsi con il mondo reale e perdonare suo padre.

Questo libro insegna sia agli adulti che ai bambini l'empatia e l'accettazione. La critica accolse il libro di Fraerman freddamente, accusando Tanja e il suo autore di perdersi in quelle loro “squisite e sublimi esperienze”, senza però notare l’interessante fermento della vita reale che stava avvenendo nella loro società. 

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