Cinema: sei film russi da vedere al festival di Cannes 2021

Aleksej German Jr./Меtrafilms, 2020; AFP
Una selezione di coinvolgenti film russi sarà presentata alla 74° edizione del Festival di Cannes, che si terrà dal 6 al 17 luglio. Alcuni si contenderanno l'ambita Palma d'Oro, altri faranno faville al di fuori dalla competizione cinematografica

Ci saranno anche diversi film russi al Festival di Cannes, alcuni dei quali inseriti nel programma principale e nella sezione “Un certain regard”. Tre di loro sono stati realizzati da registi russi all'avanguardia. 

“È di grande conforto sapere che ben tre lungometraggi girati da registi russi saranno presentati in anteprima a Cannes - ha detto Joël Chapron, esperto di fama internazionale di cinema russo e consulente del festival francese da 25 anni -. L'ultima volta è successo nel 2007, con ‘The Banishment’ di Andrej Zvyagintsev, ‘Alexandra’ di Aleksandr Sokurov e ‘Rebellion. Il caso Litvinenko’ di Andrej Nekrasov”.

“I film russi in cartellone quest’anno descrivono molto bene la società russa moderna”, ha aggiunto Chapron.

1 / “Petrov’s Flu”

Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo, sosteneva Lev Tolstoj. Ma la famiglia Petrov è una lama a doppia punta, poiché la loro infelicità si rivela un volo delirante della fantasia.

Petrov fa il meccanico; sua moglie invece è bibliotecaria. Sono divorziati, ma vivono ancora sotto lo stesso tetto insieme al figlio, un bambino delle elementari. Petrov, che si avvicina ai 30 anni, sta tornando a casa dal lavoro a bordo di un filobus quando si accorge di avere la febbre. Poco dopo si ritrova… all’interno di un carro funebre bevendo vodka con un’altra persona; dopodichè continua a bere insieme a un professore di filosofia. Bicchierino dopo bicchierino, Petrov torna finalmente a casa, dove ad attenderlo ci sono la ex moglie e il figlio, entrambi malati di influenza. Sarà un’esperienza che cambia la vita di tutti loro. 

Il film dell'acclamato regista russo Kirill Serebrennikov è in corsa per la Palma d'Oro al 74° Festival di Cannes. In “Petrov's Flu”, Serebrennikov si destreggia in diversi generi con la stessa maestria con cui gli artisti del circo camminano sui trampoli e giocano col fuoco. Il film è infatti un mix di realtà e immaginazione e ha come interpreti principali Semyon Serzin, Chulpan Khamatova, Yulia Peresild e Yurij Kolokolnikov (quest’ultimo conosciuto per il suo ruolo di Styr nella serie televisiva “Game of Thrones”).

Il film, intitolato "Петровы в гриппе" (Petrovy v grippe, La febbre dei Petrov), si basa sul romanzo di Aleksej Salnikov “La febbre dei Petrov e altri accidenti”, pubblicato in Italia da Brioschi con la traduzione di Leonardo Pignataro (pp. 390, € 20,00) e vincitore di vari premi.

“È un tentativo di descrivere la nostra patria attraverso l’empatia; un tentativo di rappresentare la mia infanzia, le gioie e le paure, l'amore e l'odio, la rabbia e l'adorazione, la solitudine e i sogni. Volevo che questo film fosse carico di sensualità e amore. <...> Si tratta di un pezzo di cinema assolutamente onesto e sincero”, ha detto il regista.

“Petrov’s Flu” sarà il terzo film di Serebrennikov ad essere presentato a Cannes. La sua saga rock'n'roll “Leto” era in lizza per la Palma d'Oro nel 2018, mentre il dramma “The Student” ha partecipato nella sezione “Un Certain Regard” nel 2016. 

2 / “Compartment N. 6” 

Una studentessa finlandese prende un treno da Mosca a Murmansk nel tentativo di fuggire da un suo misterioso corteggiatore. Ma il destino vuole che la ragazza in fuga debba condividere lo scompartimento con un fosco minatore russo. All'improvviso, questa situazione indesiderata permette a entrambi i passeggeri di lenire la propria solitudine. 

“Compartment N. 6” è una coproduzione finlandese-tedesca-estone-russa ambientata alla fine degli anni ‘90. Al film hanno lavorato produttori, sceneggiatori e attori russi, compreso il produttore Sergej Selyanov (“Brat” e “Brat 2”, film culto della Russia post-sovietica) e Yurij Borisov, star del biopic “Mikhail Kalashnikov”. “Compartment N. 6” è diretto da Juho Kuosmanen, il cui debutto, “The Happiest Day in the Life of Olli Mäki”, ha vinto il premio principale nel programma “Un Certain Regard” al Festival di Cannes nel 2016.

Kuosmanen ha girato il film in lingua russa a San Pietroburgo, Mosca, Murmansk, Petrozavodsk e nel villaggio di Teriberka, dove era stato girato anche “Leviathan” di Andrej Zvyagintsev.

“Compartment N. 6” è stato creato con il sostegno del Ministero russo della Cultura. “Siamo molto contenti che il film sia entrato nel concorso principale del Festival di Cannes”, ha commentato il ministro della Cultura Olga Lyubimova. 

3 / “House Arrest” 

Questo dramma racconta la storia di un professore universitario di mezza età che lotta per difendere i propri ideali di giustizia sociale e per la vita stessa. Il protagonista usa i social network per avanzare critiche alle autorità locali, ma presto si ritrova agli arresti domiciliari, e si sente come se stesse combattendo una battaglia persa. 

“House Arrest” è interpretato da Merab Nindze, Anna Mikhalkova, Rosa Khairullina, Svetlana Khodchenkova, Aleksander Pal e Aleksandra Bortich.

Il regista Aleksej German Jr è un veterano dei festival: il suo film “Paper Soldier” ha vinto il premio per la miglior regia a Venezia, “Dovlatov” si è aggiudicato l'Orso d'argento a Berlino nel 2018 per l'eccezionale contributo artistico, mentre il suo dramma “Under Electric Clouds” ha portato a casa l'Orso d'argento sempre a Berlino per l'eccezionale contributo artistico nel 2015.

“House Arrest” sarà presentato in anteprima mondiale nella sezione “Un Certain Regard”, riservato a registi emergenti e sperimentali. 

“Si tratta di un esperimento visto che il film è stato girato in una sola location. Perciò arrivare al Festival di Cannes è per me motivo di grande orgoglio”, ha detto il regista. 

Molti lo considerano un film di basso profilo ma con grandi ambizioni. 

“Il film è una dichiarazione d'amore alla grande letteratura russa, ai miei amati Gogol, Griboyedov e Dostoevskij. Per me, il tema del rispetto e della responsabilità di un cittadino di fronte al suo paese è molto importante. Il nostro eroe principale lotta per quello che egli considera un futuro migliore, lotta per la giustizia”. 

4 / “Unclenching The Fists” 

Zaur è un genitore iperprotettivo presente 24 ore su 24, 7 giorni su 7. I suoi figli ovviamente sono stufi del suo essere così assillante. La famiglia vive nel villaggio di Mizur, sulle montagne dell'Ossezia del Nord, e quando si presenta un’opportunità di fuga, il figlio maggiore di Zaur, Akim, scappa verso la città di Rostov sul Don alla ricerca di lavoro. E mentre suo fratello minore Dakko è ancora acerbo nella vita, Ada, la sorella, sta già escogitando un piano per sottrarsi dalla custodia del padre e scappare finalmente verso la libertà. 

“La fonte d’ispirazione per creare questa storia è stata una frase tratta dal romanzo ‘Non si fruga nella polvere’ (Intruder in the Dust) di William Faulkner, secondo cui pochi di noi possono resistere alla schiavitù, ma nessuno può resistere alla libertà”, ha detto Kira Kovalenko. Il suo film è inserito nella sezione “Un Certain Regard”.

Kira Kovalenko è stata allieva di Aleksandr Sokurov, maestro del cinema capace di indagare gli angoli più oscuri e reconditi dell'esistenza umana. Il suo film di debutto “Sofichka”, basato sull'omonimo racconto di Fazil Iskander, è stato presentato al Tallinn Black Nights Film Festival 2016.

“Unclenching The Fists” è prodotto da Aleksandr Rodnyansky, che ha lavorato anche ai film “Elena”, “Leviathan” e “Loveless” di Andrej Zvyagintsev, e a “Closeness” e “Beanpole” di Kantemir Balagov (che ha vinto il premio “Un Certain Regard” come miglior regista a Cannes nel 2019). 

Secondo Rodnyansky, “Unclenching The Fists” è un “lavoro audace e inaspettatamente maturo che combina una profonda comprensione della psicologia umana e l'evidente talento artistico dell'autore. Si tratta di un film insolito in quanto accende i riflettori sull'Ossezia del Nord, precedentemente inesplorata nella cinematografia e fino a poco tempo fa una terra incognita”. 

5 / “White Road!” 

Questo dramma mistico racconta la storia di un uomo che cerca di trovare sua madre scomparsa nella steppa della Calmucchia. Quando finalmente la trova, intraprendono un viaggio metafisico. “Si tratta di un mito moderno comprensibile a tutti coloro che hanno sperimentato la perdita non solo di un proprio caro, ma anche di una parte interiore di se stessi”, ha detto la regista Ella Manzheeva. 

“White Road!” è un progetto che dura da sette anni: la regista Manzheeva e le sue produttrici, Elena Glikman e Victoria Lupik, sperano di trovare ulteriori finanziamenti a Cannes e di concretizzare finalmente il progetto, con le riprese previste per settembre.

“Abbiamo il sostegno del Ministero russo della Cultura e abbiamo trovato dei co-produttori mongoli e francesi. Ora dobbiamo trovare un agente di vendita e un distributore. Speriamo che la partecipazione al programma Atelier della Cinéfondation ci permetta di raggiungere questi obiettivi”, ha detto Lupik. 

L'Atelier offre ai registi di tutto il mondo la possibilità di creare contatti con i professionisti del cinema e di trovare finanziamenti per i loro film. Seleziona una quindicina di progetti e invita i registi al Festival di Cannes, dove possono dare impulso al processo di produzione attraverso nuovi contatti.

È la prima volta in 15 anni che un film russo viene selezionato nel programma Atelier.

6 / “Under the Pillow”

Si tratta di un progetto di intrattenimento multiformato che invita i bambini a “esplorare il mondo magico sotto il cuscino di un vecchio divano”. 

“Under the Pillow” porta sotto i riflettori “Mormitten”, un giocattolo artigianale simile a un gattino pronto a diventare il nuovo migliore amico dei bambini. 

Si tratta di una “storia universale sui valori della famiglia” che probabilmente piacerà ai bambini di tutte le età, così come agli adulti. “Under the Pillow” prende due piccioni con una fava, visto che è una serie di animazione e un VR interattivo, disponibile sia in inglese che in russo.

Gli amanti dell'animazione avranno la possibilità di vedere “Under the Pillow” al Marche du Film, la controparte commerciale del Festival di Cannes che si tiene ogni anno in concomitanza con il Festival di Cannes. 



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