Pavel Tretjakov: storia dell’uomo che dette vita alla più celebre galleria di Mosca

Cultura
ALEKSANDRA GUZEVA
Mercante di grande successo, mecenate, appassionato d’arte, non volle tenere tutta quella bellezza per sé, e, già in vita, prima aprì la sua casa ai visitatori, poi donò l’intera collezione alla città

Pavel Tretjakóv (1832-1898) proveniva da un’antica famiglia di mercanti. Nella seconda metà del XVIII secolo, il suo bisnonno si era trasferito a Mosca dalla città di Malojaroslavets, nella regione di Kaluga. Il futuro fondatore della principale galleria d’arte di Mosca nacque nel 1832. Suo padre, Mikhail Zakharovich, era un commerciante di successo in prodotti di lino e, inoltre, sposò l’erede di un commerciante che esportava il salo in Inghilterra.

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Il padre inserì i figli nell’attività di famiglia, e Pavel, fin dall’età di 15 anni, fu il suo contabile. Quando Tretjakov aveva solo 18 anni, suo padre morì, e lui e suo fratello minore Sergej (1834-1892) ereditarono l’azienda e il capitale.

I fratelli svilupparono l’attività del padre e si trasformarono da commercianti della classe media in industriali: costruirono vari cotonifici. I Tretjakov comprarono una casa a Zamoskvorechje. Presto alle pareti apparvero i primi dipinti; era Pavel ad avere la passione del collezionismo.

Amante dell’arte

I mercanti ricchi e istruiti a metà del XIX secolo erano persone di nuova formazione. Erano molto attivi nella vita pubblica, sponsorizzavano l’arte e donavano denaro in beneficenza.

Ad esempio, il mercante Savva Mamontov aveva messo in piedi una vera residenza creativa nella sua usadba, dove molti grandi artisti affinavano le loro abilità. Pavel tra l’altro sposò la cugina di Mamontov, Vera.

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I Tretjakov erano persone sensibili, viaggiavano molto, amavano l’arte, visitavano i saloni ed erano in familiarità con musicisti, scrittori e artisti. Le figlie di Tretjakov non sposarono uomini d’affari, ma persone del mondo creativo: la maggiore, un musicista, e un’altra il celebre scenografo e costumista dei “Balletti Russi” Lev Bakst

Collezionare arte era già diventato di moda e Pavel acquistò diverse tele di pittori olandesi. Tuttavia, in opposizione al predominio degli artisti occidentali, Tretjakov decise di dedicarsi anche all’arte russa e di sostenere i suoi artisti.

E a differenza di altri mercanti, che raccoglievano opere per la loro collezione personale e appendevano i capolavori alle pareti delle loro dimore, Tretjakov pianificò immediatamente di rendere la collezione disponibile al pubblico.

“Vorrei lasciare una galleria nazionale, cioè composta da dipinti di artisti russi”, disse.

Collezionista appassionato

I dipinti iniziarono ad apparire nella villa dei Tretjakov nel 1856, e proprio quell’anno è considerato la data di fondazione della galleria. I primi dipinti della collezione sono ritenuti essere “La Tentazione” di Nikolaj Schilder e “Scontro con i contrabbandieri finlandesi” di Vasilij Khudjakov.

Tretjakov iniziò a comprare sempre più dipinti: molte delle opere di Vasilij Perov, ad esempio, il capolavoro “Trojka” e “La principessa Tarakanova” di Konstantin Flavitskij. E poi quadri su tematiche russe degli artisti del movimento dei Peredvizhniki (“gli Itineranti”), come Ivan Shishkin, Nikolaj Ge, Arkhip Kuindzhi, Ilja Repin e molti altri. Per alcune tele, Tretjakov liberò intere sale, ad esempio per l’opera di Repin “Processione di Pasqua nel governatorato di Kursk”.

Per un’enorme quantità di denaro, Tretjakov acquistò 13 dipinti e molti schizzi e disegni della serie “Turkestan” di Vasilij Vereshchagin, dipinti  dall’artista dopo il suo viaggio in Asia centrale. L’imperatore Alessandro III si rifiutò di acquistare questa serie a causa del prezzo troppo elevato.

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Girano leggende su come Tretjakov “abbia gareggiato” per alcuni dipinti con l’imperatore in persona. Alessandro III, arrivando a una mostra, esprimeva il desiderio di acquistare questo o quel dipinto, ma risultava non di rado che era già stato acquisito da Tretjakov. Si decise di mostrare i dipinti all’imperatore prima dell’inizio delle vendite al pubblico, ma anche allora Tretjakov riuscì a stare un passo avanti allo zar, e iniziò ad acquistare i dipinti che gli interessavano prima che arrivassero alle mostre.

Gallerista

I primi visitatori cominciarono a essere ammessi nella casa di Tretjakov nel 1867. I dipinti erano appesi in diverse stanze appositamente dedicate. Allora la collezione contava già più di mille dipinti, ma presto ce ne furono così tanti che Pavel decise di costruire un edificio separato per la galleria. Uno dopo l’altro, nel corso di 20 anni, comparvero ben quattro annessi di più piani.

Il palazzo Tretjakov è ancora l’edificio principale della Galleria Tretjakov. Dopo la morte del collezionista, l’artista Viktor Vasnetsov realizzò un progetto per la decorazione della facciata in “stile russo”, facendola sembrare il terem di una favola.

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Nel 1892, Pavel Tretjakov fece un atto di incredibile generosità: donò la galleria e tutta la sua innumerevole collezione di dipinti alla città di Mosca. Per un tale gesto, ricevette il titolo di cittadino onorario della città e il diritto per tutta la vita di essere amministratore della galleria.

Filantropo

Pavel non si considerava un filantropo, cercava semplicemente in ogni modo di essere utile alla società. Oltre a collezionare arte e sostenere artisti russi, si dette da fare per il bene pubblico.

“La mia idea era fin dalla tenera età di fare soldi in modo che ciò che era stato preso dalla società fosse anche restituito alla società (alla gente) grazie ad alcune istituzioni utili”, ha scritto Tretjakov. Aiutò scienziati e istituzioni educative e diede anche soldi per le spedizioni, ad esempio, una grossa somma per la spedizione di Nikolaj Miklukho-Maklaj in Nuova Guinea.

La nascita di un figlio malato fu un vero dolore nella famiglia Tretjakov. Da allora in poi, Pavel aiutò la medicina in ogni modo possibile: divenne amministratore della società dei bambini sordomuti, e aprì una clinica per pazienti gravemente malati, con un dipartimento psichiatrico.


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