Cinque nuovi film sulla storia russa che vale la pena di guardare

Cultura
BORIS EGOROV
Il 2021 è ricco di uscite interessanti al cinema, e queste pellicole saranno anche un viaggio nel passato: dalla tragedia di Chernobyl alla Seconda guerra mondiale, passando per una mitica partita di scacchi e per le toccanti avventure di un cane abbandonato in aeroporto

1 / “Зоя” – “Zoja”

Nel novembre 1941, nel bel mezzo della battaglia per Mosca, gruppi sovietici di sabotaggio e ricognizione furono inviati nei villaggi occupati dal nemico vicino alla capitale. Il loro compito era quello di bruciare gli insediamenti che i tedeschi intendevano utilizzare per l’inverno. Uno dei sabotatori era la diciottenne Zoja Kosmodemjanskaja, studentessa che si era offerta volontaria.

Lei e i suoi compagni riuscirono a dare fuoco a tre case nel villaggio di Petrishchevo, fino a quando lei non venne trovata e catturata. La ragazza fu duramente torturata e picchiata, ma non crollò. Anche mentre veniva condotta alla forca, continuò a gridare alla folla di abitanti del villaggio di ribellarsi e combattere il nemico.

In epoca sovietica, Zoja Kosmodemjanskaja era considerata una delle eroine più famose della Seconda guerra mondiale, e a lei erano dedicate decine di canzoni, film, storie e poesie. Dopo il crollo dell’Urss, la sua immagine iniziò a essere criticata. Si sosteneva che fosse solo una povera pazza schizofrenica e che, dando fuoco alle case, condannava a morte per freddo le persone nei territori occupati. 

Per impedire questa riscrittura della storia, la Società russa di storia Militare (RVIO) ha spinto per la creazione di un nuovo film sulla famosa partigiana, intitolato “Zoja”. “La Società russa di storia Militare, i suoi dipendenti e molti residenti nel nostro paese conoscono Zoja Kosmodemjanskaja e il suo atto eroico. Sfortunatamente, abbiamo notato che recentemente molti non la conoscono, non la ricordano, e non mancano gli attacchi e le accuse alla sua figura. Lei, una giovane ragazza, si è alzata per difendere la Patria, il mondo e il nostro presente. Riteniamo di dover proteggere la sua memoria da attacchi, falsificazioni e calunnie”, ha affermato Nadezhda Usmanova, capo del dipartimento delle politiche informatiche di RVIO. 

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2 / “Чернобыль” – “Chernóbyl”

Subito dopo il fenomenale successo della serie HBO del 2019 “Chernobyl”, la Russia ha iniziato a girare un proprio film su quei tragici eventi. Il regista del film, e interprete del ruolo da protagonista, è Danila Kozlovskij (1985-), noto al pubblico straniero per il ruolo del principe Oleg nell’ultima stagione della serie “Vikings”

Secondo la trama del film (titolo inglese per la distribuzione all’estero: “Chernobyl: Abyss”), un giovane pompiere di nome Aleksej va come volontario con una brigata di liquidatori nella zona dell’incidente. Insieme a lui, vengono inviati nell’epicentro del terribile disastro due suoi amici: l’ingegnere Valerij e il palombaro Boris.

“Il nostro film non riguarda la liquidazione del disastro di Chernobyl, e non è un tentativo di analizzare quale combinazione di fattori abbia portato a ciò che è accaduto nel 1986, ma è la storia personale di una famiglia, di un eroe, di un bambino, del loro rapporto, dei cambiamenti nelle loro vite e di come li affrontano”, ha detto Kozlovskij in un’intervista a “Forbes”. “E di come la catastrofe si abbatte sulla loro esistenza abituale e li cambia; su come cercano di affrontarla, di come attraversano le difficoltà o cedono sotto il loro peso, mentre affrontano uno dei peggiori disastri causati dall’uomo. Per noi questo era più importante di qualsiasi aspetto politico o di altro tipo”.

Il film è stato girato a Mosca, in Ungheria e in Croazia. Tuttavia, la location principale delle riprese è stata la centrale nucleare di Kursk, che è identica nell’aspetto alla centrale nucleare di Chernobyl

3 / “Пальма” – “Palma”

È il 1977. Igor Polskij vola all’estero, ma gli vietano di portare con sé il suo pastore tedesco di nome “Palma”: il cane non aveva infatti i certificati veterinari necessari. Abbandonato direttamente sulla pista, il cane si rifugia nell’aeroporto e aspetta ogni giorno gli aerei in arrivo, sperando che il suo proprietario un bel giorno torni.

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La trama di “Palma” è basata su una storia assolutamente reale, che a metà degli anni Settanta entusiasmò tutta Urss. Migliaia di persone scrissero lettere e inviarono telegrammi esprimendo il desiderio di andare a prendere il cane lasciato all’aeroporto di Vnukovo. Di conseguenza, per molto tempo il pastore, che non si fidava di nessuno, andò a vivere a Kiev con la famiglia di Vera Kotljarevskaja, professoressa presso l’Istituto pedagogico.

Visto che la storia di Palma, girata dal regista Aleksandr Domogarov jr (1989-), è molto simile a quella di un altro famoso cane, Hachiko (su cui nel 2009 lo svedese Lasse Hallström ha girato “Hachiko - Il tuo migliore amico”, remake di un film nipponico del 1986, “Hachikō Monogatari”), una versione estesa del film è stata realizzata appositamente per il Giappone. Comprenderà scene aggiuntive girate nella provincia di Akita, sull’isola di Honshū, con attori russi e giapponesi. Si intitolerà “Istorija Akity i Palmy” (“La storia di Akita e Palma”).

4 / “Летчик” – “Ljótchik”

Nell’inverno del 1941, l’aereo di Nikolaj Komlev fu abbattuto nel deserto. Il pilota riuscì a sopravvivere, ma le prove più difficili erano ancora di fronte a lui. Per raggiungere i suoi, dovette vincere il freddo e la fame, sfuggire a un branco di lupi e a vari distaccamenti di soldati tedeschi.

La storia di Komlev è molto simile alla vera storia del pilota Aleksej Maresjev. Abbattuto nell’aprile del 1942, per diciotto giorni, orientandosi con il sole, si fece strada attraverso foreste e paludi verso luoghi abitati, finché fu finalmente salvato. Nonostante fosse poi necessario amputargli le gambe, Maresjev ottenne di poter rientrare nell’aviazione e combatté quasi fino alla fine della guerra.

“Il film indubbiamente si ispira all’impresa di Aleksej Maresjev, ma il personaggio è un insieme di elementi, perché ci sono state almeno otto persone come lui nell’esercito sovietico”, dice il regista Renat Davletjarov. (1961-)

Secondo il regista, uno dei compiti principali del lavoro sul film “Ljotchik” (il titolo si traduce “Aviatore”) era lo studio del destino umano in circostanze drammatiche. “La Grande Guerra Patriottica è sacra per il nostro popolo. L’atteggiamento sacrale e riverente nei suoi confronti non se ne andrà per molto tempo, visto quanto è stata terribile. Non credo che passerà mai affatto. E per la ricerca artistica, l’opportunità di esplorare il destino di una persona è sempre importante”, dice Davletjarov. 

5 / “Чемпион мира” – “Chempión mira”

Nel 1978 si svolse nelle Filippine una delle partite più clamorose nella storia degli scacchi. Per il titolo di campione del mondo (“Chempión mira” in russo, da cui il titolo del film) si batterono l’allora gran maestro sovietico Anatolij Karpov e il contendente Viktor Korchnoj. Il fatto che due anni prima quest’ultimo fosse fuggito dall’Urss, chiedendo asilo politico in Olanda, rese la partita un evento clamoroso. Per molti, quella partita è diventata la personificazione del confronto tra il blocco socialista e i Paesi occidentali.

La partita tra Korchnoj e Karpov fu piena di scandali. Lo sfidante rifiutò di stringere la mano al giocatore di scacchi sovietico, rimase per tutta la partita con gli occhiali da sole e con aria di sfida non si alzò durante l’esecuzione dell’Internazionale, che i filippini erroneamente ritenevano l’inno dell’Urss (lo era stato, effettivamente, dal 1922 al 1943). Inoltre, chiese di far andare via lo psicologo sovietico Zukhar dalle prime file, che, perché secondo Korchnoj, lo guardava costantemente durante la partita per influenzarlo.

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A causa dell’epidemia di Covid-19, le riprese del film su questa intensa partita sono state sospese e riprogrammate più volte. La première dovrebbe avvenire alla fine del 2021. “Apriremo una nuova pagina nel cinema sugli scacchi”, afferma il regista Aleksej Sidorov (1968-). 


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