“Chernobyl”: ecco il confronto tra gli attori della serie tv e i reali personaggi storici

Sergej Guneev/Sputnik; HBO
Una cosa ha messo tutti d’accordo: il cast della miniserie è eccezionale. Le sbavature? Il personaggio di Brjukhanov così unidirezionale, e un Gorbachev caricaturale e quasi più simile a Stalin che a se stesso

La miniserie in cinque puntate della Hbo “Chernobyl” (in Italia in onda su Sky Atlantic dal 10 giugno) ha suscitato in Russia (su Hbo è stata trasmessa a partire dal 6 maggio scorso) grande interesse e una reazione molto emotiva. Un po’ in tutti i Paesi post-sovietici, la gente ha seguito attentamente ogni episodio e poi si è precipitata sui social network per discutere il valore artistico, il bilancio tra miti e verità storica e l’autenticità dei dettagli della vita sovietica. 

Quello su cui tutti hanno concordato è il cast ben scelto. 

Valerij Legasov – Jared Harris 

Chimico e vicedirettore dell’Istituto Kurchatov di energia atomica, subito dopo l’incidente, fu chiamato a Chernobyl per cercare di limitare le conseguenze dell’esplosione. Fu lui a decidere di versare un miscuglio di boro e sabbia sul reattore in fiamme con gli elicotteri. Si è tolto la vita due anni dopo l’incidente, lasciando registrazioni audio con dettagli precedentemente sconosciuti sulle indagini e le operazioni di liquidazione dell’incidente. 

Potete trovare maggiori informazioni su di lui nel nostro articolo “Chi era Valerij Legasov, l’uomo che salvò il mondo dalle conseguenze peggiori di Chernobyl”.  

Ljudmila Ignatenko – Jessie Buckley

Moglie di un vigile del fuoco chiamato per spegnere l’incendio, era incinta ma andò all’ospedale di Mosca dove il marito fu trasferito, e passò al suo fianco gli ultimi giorni. Non sapeva che lui era talmente contaminato questa esposizione era pericolosa, e di conseguenza la bambina che dette poi alla luce visse solo poche ore. La Ignatenko vive ancora a Kiev, e in seguito ha avuto un altro figlio, nato sano. 

L’attrice Jessie Buckley aveva già interpretato una ‘russa’: era Maria Bolkonskaja nella recente versione della Bbc di “Guerra e pace”.

Vasilij Ignatenko – Adam Nagaitis 

Il marito di Ljudmila si era preso un giorno di riposo il 26 aprile 1986 e progettavano di fare un picnic in campagna. Tuttavia, nella notte fu chiamato per un’emergenza: spegnere l’incendio di Chernobyl, e non tornò più a casa. Ljudmila reggeva le scarpe di suo marito al funerale, perché non era stato possibile mettergliele addosso da tanto che i suoi piedi si erano gonfiati. 

Boris Shcherbina – Stellan Skarsgård 

Quando accadde il disastro di Chernobyl, Shcherbina era vice presidente del governo sovietico e fu inviato sul posto per organizzare la liquidazione dell’incidente. Organizzò l’evacuazione degli abitanti della città di Pripjat e gestì molte cose, dalla lotta contro l’incendio fino alla decontaminazione del territorio. 

Durante la Seconda guerra mondiale, Shcherbina gestiva le forniture ferroviarie per l’esercito, poi fece un gran salto in carriera: fu nominato a capo del Partito Comunista in Siberia, supervisionando la costruzione della diga di Irkutsk e di quella di Bratsk, la costruzione di alcune città e molto altro. 

Dopo Chernobyl, ha anche guidato la liquidazione delle conseguenze del terribile terremoto del 1988 in Armenia. Morì nel 1990 a settant’anni. 

Anatolij Djatlov – Paul Ritter 

Secondo le indagini ufficiali e il giudizio del tribunale, il vice capo-ingegnere della centrale di Chernobyl, Anatolij Djatlov, è uno dei colpevoli della tragedia, avvenuta per dei test non sicuri. È stato condannato a dieci anni di carcere, ma a causa di una sindrome da radiazioni e dopo diverse lettere da parte di personalità che si battevano per i diritti umani, compreso l’accademico Andrej Sakharov, venne rilasciato prima di aver scontato la pena e morì nel 1995. 

Viktor Brjukhanov – Con O’Neill 

Le persone che hanno assistito all’incidente in prima persona hanno criticato la serie per aver mostrato Brjukhanov come a un uomo a una sola dimensione, vale a dire un vero stronzo. Il vero Brjukhanov non poteva capire la scala della tragedia. Era il primo disastro nucleare nella storia sovietica e nessuno sapeva davvero come comportarsi. Poi Brjukhanov aveva chiaramente paura di riportare le vere circostanze della catastrofe ai capi del partito: poteva perdere il posto in pochi secondi, in un sistema come quello sovietico. 

Insieme a Djatlov, venne condannato a 10 anni di carcere. Vive ancora a Kiev. 

Nikolaj Fomin – Adrian Rawlins 

Secondo uno dei suoi sottoposti, l’ingegnere capo Fomin non era affatto un “ladro” (come è mostrato nella serie). Fu condannato a 10 anni di prigione, proprio come Djatlov e Brjukhanov. Durante le indagini, venne mandato, in attesa di giudizio, in un centro di detenzione dove, secondo i media, tentò il suicidio. 

È ancora vivo, ma non appare in pubblico. Una delle sue frasi è stata ampiamente citata dai media. “Mi incolpo di una sola cosa: pensavo che le macchine fossero la parte più importante del funzionamento della centrale. Ma sembra che le persone siano state più importanti. Ho sottovalutato il loro valore.”

Leonid Toptunov – Robert James 

Questo ingegnere esperto addetto al controllo dei reattori era nella stanza del pannello di controllo quando la prima esplosione scosse l’edificio. Fu lui a cercare di opporsi a Djatlov affinché non si procedesse ai test, perché il reattore non era pronto. Cercando di riavviare il flusso di acqua di alimentazione nel reattore, fu esposto a una dose mortale di radiazioni e morì poche settimane dopo l’incidente in un ospedale di Mosca. 

Mikhail Gorbachev – David Dencik 

La rappresentazione di Gorbachev nella serie è stato uno degli elementi più criticati dai media russi, soprattutto per essere interpretato in modo unilaterale e grottesco. Alcuni commentatori hanno detto che nella serie assomigliava più a Stalin che a se stesso (solo per ricordarlo; la catastrofe di Chernobyl avvenne alla vigilia di Glasnost e Perestrojka, avviate proprio da Gorbachev).

Gorbachev fu il primo ad ammettere che il disastro di Chernobyl fu uno tra i motivi del crollo dell’Urss. Ha detto ai media che avrebbe guardato la serie e poi avrebbe detto la sua, ma non l’ha ancora fatto.

 

Chernobyl, quel ragazzo di colore tra gli eroi dimenticati della catastrofe 

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