Cinque libri russi che aiutano a sopravvivere all’isolamento domestico

Samokish-Sudkovskaya
Molti autori russi hanno magistralmente trattato i temi della solitudine, della noia, dell’esilio, dell’allontanamento forzato dalla vita sociale. Leggendo queste opere vi sentirete subito meglio

1 / Aleksandr Pushkin (1799-1837)– “Eugenio Onegin”

Ucciso in un duello a soli 37 anni, Pushkin è considerato il principale poeta russo, un uomo che è stato in grado di coprire tutti i possibili temi e utilizzare tutti i possibili generi nelle sue opere. Inoltre, ha trascorso diversi anni della sua vita adulta al confino (e anche tre mesi in quarantena per un’epidemia di colera), quindi conosceva il valore della libertà e della società.

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Nonostante la sua giovane età, Eugenio Onegin è stanco della vita. Ha fatto e visto tutto, è piuttosto stufo delle donne e della vita dell’alta società, e sente che il suo cuore è diventato arido. Si sente solo dappertutto, anche nella tenuta di campagna in cui è venuto a occuparsi di problemi legati all’eredità. Legge libri a caso, va a fare passeggiate, ma è assolutamente annoiato fino a quando non incontra i vicini: una famiglia con due giovani belle figlie e un giovane poeta innamorato di una delle ragazze.

Eugenio, tuttavia, non può cambiare e, a causa del suo cuore freddo, è coinvolto in eventi drammatici: una morte e diversi cuori spezzati…

2 / Lev Tolstoj (1828-1910) – “Resurrezione”

Dmitrij, un nobile, era un bravo ragazzo che è stato rovinato dalla vita nell’esercito, dal gioco d’azzardo, dalla dissolutezza e dai soldi dei suoi ricchi genitori. Per la prima volta nella vita prova qualcosa che può essere chiamato amore, ma il suo lato oscuro interiore prende il sopravvento: seduce la sua amata e la lascia, rovinandole la vita.

Dopo dieci anni si incontrano di nuovo: in tribunale… È diventata una prostituta ed è stata condannata per omicidio, e lui fa parte della giuria. Il suo cuore e la sua anima sono schiacciati da ciò che ne è stato di lei, e si immerge in una profonda autoriflessione. Si sente in colpa per quello che le è successo. Il suo mondo non sarà più lo stesso, e inizia a vedere una forma di messa in scena ipocrita in tutto ciò che gli piaceva prima: i suoi amici e la sua sposa.

Dmitrij decide di cambiare vita, di sbarazzarsi di tutte le tenebre e di diventare un uomo nuovo. Cosa farà? Salverà quella prostituta? Questo è un grande romanzo filosofico, che Tolstoj considerava la sua opera migliore!

3 / Fedor Dostoevskij (1821-1881) – “Povera gente”

Makar è un uomo molto povero e timido. Il romanzo è scritto in forma epistolare, tramite le lettere tra Makar, già non più troppo giovane, e la sua giovane parente, Varvara, che recentemente è rimasta orfana. Makar si prende cura di Varvara e prova sentimenti teneri e assolutamente platonici per lei, ma evitano di incontrarsi. Makar teme infatti le malelingue.

Si scambiano lettere dove descrivono la loro povera vita. Makar affitta un angolo della cucina di un appartamento, ma non si lamenta mai. Dà i suoi ultimi soldi a Varvara, affittando una stanza nello stesso edificio per lei. A volte salta persino la cena per avere un po’ di soldi per comprarle delle caramelle.

Cerca di nascondere il suo stile di vita da mendicante perché anche lei è troppo timida e rifiuta di accettare qualsiasi cosa da lui. Tutti intorno a loro ci sono persone brutte e arrabbiate, che lo deridono. Ma un giorno Varvara propone di sposarsi...

4 / Venedikt Erofeev (1938-1990) – Mosca-Petushkì

Venichka è un alcolizzato e ogni venerdì prende un treno suburbano (elektrichka) da Mosca a Petushki per trascorrere del tempo con la sua amata. Il viaggio in treno di due ore è un’odissea per Venichka: beve con ragazzi diversi e in uno stile molto sublime riflette sul significato dell’alcol nella sua vita e in quella degli altri.

Venichka ricorda la sua giornata e attraversa Mosca e la sua periferia seguendo una specie di orario ferroviario tutto suo: basato sui posti dove ha bevuto una volta o l’altra. A volte non riesce a ricordare cosa ha fatto tra l’una e l’altra bevuta.

Non è solo un ubriacone, ma piuttosto un filosofo, un uomo sensibile e perfino gentile. Racconta la sua vita e talvolta ha allucinazioni o sogni… parla con gli angeli e gli spiriti dei suoi amati, anche con i defunti. Ma raggiungerà la fine della linea dove la sua ragazza lo sta aspettando?

5 / Guzel Jakhina (1977-) – “Zuleika apre gli occhi”

Per coloro che si sentono un po’ nervosi sul fatto che la carta igienica o la carne in scatola possano scomparire dagli scaffali dei negozi, questo libro sarà un esempio di come le persone siano sopravvissute in condizioni anche molto peggiori. Zuleika è una giovane donna musulmana che vive in un villaggio. Durante il regime stalinista viene mandata in un Gulag. La barca che avrebbe dovuto portare i prigionieri in Siberia affonda. Zuleika e diversi prigionieri sopravvivono e si ritrovano in mezzo al nulla, nella taiga con una guardia.

Non solo riescono a trovare cibo per se stessi, ma costruiscono anche una capanna per dormire e ripararsi dal freddo. Non hanno alcuna speranza di essere salvati poiché nessuno sa che possono essere sopravvissuti. Zuleika scopre di essere incinta e partorisce nella foresta…


Cinque libri russi post-apocalittici da leggere (o evitare) in questo periodo di isolamento forzato 

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