Lunga fila per la birra Zhigulevskoe originale allo stabilimento di Samara
Kirill Kukhmar /TASSA qualsiasi ora, il bar-negozio del birrificio Zhigulevskij, nella città di Samara, sul Volga, brulica di persone: sono in attesa che venga spillata una nuova partita di birra o hanno deciso di farsi un paio di boccali, seduti nel locale, o facendosi servire direttamente da un finestrino che dà sulla strada. La birra viene fornita al negozio tramite una conduttura sotterranea e i residenti locali affermano che il suo gusto non può essere paragonato a quello della stessa birra imbottigliata e venduta negli altri negozi in giro per la Russia, perché una vera Zhigulevskoe non conserva le sue qualità per più di un paio di giorni.
Nonostante le lunghe code, il servizio al birrificio è veloce: passi la tua bottiglia senza tappo, te la riempiono con un tubo flessibile, chiudi velocemente il tappo in modo che non esca la schiuma e il venditore passa già al cliente successivo.
“La sua particolarità è che si tratta di una birra che viene da bollitore, non dai fusti, motivo per cui è facile da bere con il caldo”, afferma Egor Samsonov di Samara. “Ricordo che da studenti tornavamo a casa a piedi per risparmiare i soldi del biglietto e comprarci qui un litro di birra. E in estate, quando c’erano molte persone, qui veniva portato anche un serbatoio aggiuntivo e la birra veniva versata direttamente dal tubo”.
La Zhigulevskoe è uno dei tipi di birra più famosi in Russia, nata sulle rive del Volga nel XIX secolo e diventata incredibilmente popolare durante gli anni sovietici. Lo stabilimento fu fondato nel 1881 dall’austriaco Alfred von Vacano (1846-1929): scelse Samara per l’acqua limpida del fiume Volga e la comoda accessibilità ai trasporti, utile per una buona logistica.
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La fabbrica di birra Zhigulevskoe all'inizio del XX secolo
Samara Regional Art Museum/russiainphoto.ruVakano chiamò il tipo di birra più popolare “Venskoe” (“Viennese”), in onore alla sua terra di provenienza. La birra di Samara con questo nome veniva venduta non solo in Russia, ma anche nei pub in Europa: il birrificio aveva una rete di propri magazzini che andava da Varsavia a Vladivostok.
Il negozio per la vendita della birra presso la fabbrica di von Vacano prima della Rivoluzione
Samara Regional Art Museum/russiainphoto.ruLa Prima guerra mondiale inferse un duro colpo all’industria russa degli alcolici: un decreto imperiale introdusse il “sukhój zakón”, ovvero il proibizionismo alcolico nel Paese, e Vakano fu poi mandato al confino con l’accusa di spionaggio. Dopo la Rivoluzione del 1917, lui e la sua famiglia partirono per l’Austria. A quel tempo, l’impianto era già stato nazionalizzato, ma non funzionava. Negli anni Venti, i suoi figli ricevettero il permesso di rimettere in piedi il birrificio, ma dopo alcuni anni furono costretti anche loro a lasciare il Paese, e l’azienda divenne interamente di proprietà statale e da allora in poi subì molte trasformazioni.
Il capo birraio Aleksandr Kasjanov nel 1967. Allora la città di Samara si chiamava Kujbishev
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Nel 1934, l’allora Commissario del Popolo dell’Industria Alimentare Anastas Mikojan fece visita allo stabilimento. Apprezzò molto il gusto della birra prodotta, ma si infuriò per il suo nome “borghese”. Quindi la “Viennese” divenne “Zhigulevskoe” (si pronuncia: “Zhiguljóvskoe”), prendendo il nome delle montagne situate sull’altra sponda del Volga (da cui prende il nome anche la celebre auto sovietica, la Zhigulì). Nello stabilimento venivano prodotti altri tipi di birra, ma erano meno popolari.
Diversi tipi di birra Zhigulevskoe
Prazdnikov/SputnikCome qualsiasi altro prodotto dell’Urss, la birra Zhigulevskoe aveva un proprio disciplinare statale (Gost). Era una birra chiara di tipo lager con un alcol minimo del 2,8% e una densità di mosto all’inizio della fermentazione non inferiore all’11%. Il Gost regolava anche i tipi di materie prime e i tempi di fermentazione. Con tali standard, veniva prodotta in più di 700 fabbriche sovietiche!
Degustazione di birra
Aleksej Bryanov/TASSPerché così tante fabbriche? Il fatto è che la birra sovietica veniva venduta “viva” e si poteva conservare per un breve periodo, non più di una settimana, e quindi di solito in una zona veniva venduta solo quella prodotta nel birrificio più vicino. Si poteva comprarla a mescita sia direttamente al birrificio che presso i chioschi per l’asporto, ma anche nei normali negozi in bottiglie di vetro (con vuoto a rendere).
Un tipico chiosco per la vendita della birra al boccale, nel 1982
Vladimir Sokolaev/MAMM/MDF/russiainphoto.ruNon sorprende che molte città sovietiche avessero ristoranti di birra chiamati “Zhiguli”. Un tale bar a Mosca è sempre stato uno dei posti più economici dell’Arbat (alcuni anni fa Vladimir Putin lo ha visitato con Medvedev), e a Leningrado anche il raffinato pubblico del teatro lo frequentava, sebbene il bar avesse la reputazione di essere “violento”.
Il bar Zhiguli sulla Arbat
Viktor Velikzhanin, Petr Nosov/TASSLEGGI ANCHE: Ma è vera la storia che fino al 2011 in Russia la birra non era considerata una bevanda alcolica?
Oggi la Zhigulevskoe viene prodotta in poche decine di stabilimenti in Russia e nelle ex repubbliche sovietiche, ma queste birre oggi sono molto diverse per gusto, grado alcolico e metodo di preparazione.
Vladimir Putin al bar Zhiguli a Mosca, 2012
Aleksej Druzhinin/SputnikI residenti di Samara affermano che, per quanto riguarda quella comprata direttamente alla fabbrica, il gusto della Zhigulevskoe non è cambiato molto nel corso degli anni, ma è quasi impossibile trovare la birra che loro ben conoscono al di fuori della regione: continua infatti a non poter essere conservata a lungo. La gente fa ancora la fila per la “vera Zhigulevskoe”, che è diventata una sorta di specialità locale.
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