Kaluga, città-giardino sul fiume Oka

Appena a Sud di Mosca, un esempio ben conservato dell'urbanizzazione al tempo di Caterina II che guarda allo spazio e all'industrializzazione




Sweet Kaluga”, dolce Kaluga: così era chiamata in una canzone popolare russa degli anni Sessanta quella che oggi è una delle più affascinanti e progressiste città di medie dimensioni della Russia europea. Al pari di altre cittadine simili, Kaluga (conta circa 330mila abitanti) in epoca sovietica ha affrontato varie sfide economiche e sociali, e oggi ha raggiunto finalmente un periodo stabile di crescita.

Grazie al benessere assicurato da politiche economiche lungimiranti e dal successo conseguito nell’attrarre investitori stranieri, Kaluga ha compiuto notevoli progressi nel riportare in vita e restaurare il suo grande centro storico. La bellezza di Kaluga, che colpì l’immaginario dei visitatori del XIX secolo, è accentuata dalla sua ubicazione: sorge infatti su colline ammantate da alberi che si affacciano sul fiume Oka.

Malgrado il suo aspetto, piacevole e tranquillo, contrassegnato da chiese parrocchiali e campanili restaurati, Kaluga ha conosciuto nel tempo devastazioni e violenze. Il primo riferimento scritto alla città risale al 1371. Dal XIV secolo Kaluga svolse funzioni di fortezza e nel XV e XVI secolo divenne una componente importante nella linea difensiva a Sud di Mosca.

Nel cosiddetto Periodo dei Torbidi, all’inizio del XVII secolo, Kaluga andò in rovina a causa degli scontri e dei conflitti tra le varie fazioni, oltre a una rivolta agraria su vasta scala nel 1606-07 guidata da Ivan Bolotnikov. Alla metà del XVII secolo, tuttavia, la posizione favorevole di Kaluga ai fini delle strade commerciali e la sua particolare bellezza riportarono la cittadina al suo status di centro vitale della regione a  Sud di Mosca.

Incrocio di culture a Kaluga

Il benessere raggiunto dalla città si riflette in numerose chiese di quartiere, costruite in mattoni tra il XVII e il XIX secolo. Tra i migliori esempi di architettura parrocchiale di questo tipo c’è la Chiesa dell’Intercessione sul Fossato, costruita nel 1687 sull’adiacente fossato che in passato aveva circoscritto l’intera fortezza realizzata in  tronchi della città. Nella chiesa imbiancata a calce sono presenti bizzarri frontoni e timpani decorativi (kokoshniki) con figure classiche isolate che dimostrano l’uso idiosincratico di elementi architettonici occidentali, che prima di arrivare ai costruttori delle città russe di provincia erano passati attraverso molteplici filtri. Altro esempio degno di nota è la Chiesa di San Giorgio sul burrone, completata nel 1701 e i cui interni sono ben preservati.

Nell’ultima parte del XVIII secolo, Kaluga beneficiò dell’iniziativa di Caterina la Grande, che voleva portare splendore, logica e funzionalità nella progettazione delle città provinciali russe. La nuova pianta di Kaluga fu disegnata nel 1778 da Peter Nikitin, che sovrintese a buona parte della sua costruzione. Sul sito del precedente Cremlino, al crocevia delle due strade principali che arrivano da Mosca e da Tula, Nikitin progettò un centro commerciale, per meglio dire la Corte dei Mercanti, realizzata in due diverse fasi tra il 1784 e il 1796 e tuttora ben mantenuta, con le sue fantastiche arcate in stile pseudo-gotico.

Caterina commissionò anche una nuova cattedrale dedicata alla Santa Trinità. Iniziata nel 1786 su progetto di Ivan Yasnygin, l’edificio neoclassico fu portato a termine soltanto nel primo decennio dell’Ottocento. La cattedrale, splendidamente restaurata, è il centro della diocesi di Kaluga e Borovsk. Lì accanto c’è forse il complesso amministrativo più elegante di tutta la Russia, progettato sempre da Nikitin per armonizzarsi al meglio con la pianta generale di Kaluga.

All’apice della sua  ricchezza, all’inizio del XIX secolo, Kaluga rientrava nel novero delle città più importanti di Russia, e aveva molteplici edifici neoclassici il cui stile e la cui grandezza riproducevano quelli di Mosca. La più bella di tali residenze è il palazzo Zolotaryov-Kologrivov, ben mantenuto, che oggi ospita il Museo di Storia locale. Realizzata tra il 1805 e il 1808 dal ricco commerciante P. M. Zolotaryov, figlio di un famoso argentiere di Kaluga e discendente di mercanti di metalli preziosi (il cognome della famiglia deriva dalla parola “orafo”), la struttura su due piani in mattoni e stucchi è fiancheggiata da due portoni arcuati d’ingresso che sboccano in un cortile e in un parco che si estende fino alle sponde del fiume Oka.

Il corpo centrale  di questo capolavoro neoclassico è diviso in tre segmenti verticali, ciascuno dei quali culmina con un pannello decorativo di altorilievi con soggetti ispirati all’Iliade: il litigio delle dee, il giudizio di Paride, e il sacrificio. Le cancellate adiacenti, con una squisita decorazione a traforo in ferro battuto, sono abbellite da soggetti di gloria trionfante. Anche gli edifici di servizio che circondano il cortile presentano medaglioni in stucco ispirati alla mitologia classica.

La professione di Zolotaryov lo portò a frequentare gli ambienti più ricchi di Mosca e di San Pietroburgo, dove si familiarizzò con le novità nell’ambito dell’architettura e dello stile neoclassici. Lo si evince in particolare all’interno della residenza, decorata dalla società moscovita di S.P.Campioni. Dall’ingresso alle stanze ufficiali del piano nobile, le pareti e i soffitti sono un vero campionario di arti decorative. L’ambiente più grande è il salone da ballo, che presenta un dipinto murale nello stile di Hubert Robert. Della società Campioni facevano parte alcuni maestri artigiani italiani, che produssero magnifici esempi della loro arte sia a Mosca sia a San Pietroburgo.

Il  palazzo Zolotaryov è il segno tangibile del livello col quale i facoltosi  mercanti delle province accolsero la cultura neoclassica nella sua espressione più raffinata. All’eleganza dei palazzi di Kaluga ben si sposava l’eleganza delle chiese neoclassiche e dei campanili, come anche quella di edifici istituzionali quali l’Assemblea degli aristocratici.

La guerra del 1812, che fu devastante per ampie regioni della Russia centrale, si rivelò proficua per Kaluga, la cui ubicazione strategica ne fece un punto di rifornimento e di addestramento della controffensiva russa contro l'esercito napoleonico in ritirata, e contribuì ancor più alla sua prosperità. Alla metà del XIX secolo, tuttavia, l’importanza commerciale della città iniziò a declinare col simultaneo declino del fiume Oka come arteria fluviale di trasporto. E neppure l’arrivo della ferrovia, nel 1874, fece granché per ridare a Kaluga una parte della sua passata competitività.

Il XX secolo ha sottoposto la città a nuove prove, tra le quali l’occupazione delle truppe tedesche nell’autunno del 1941. Kaluga fu liberata alla fine del dicembre di quello stesso anno e rivestì un ruolo di primo piano nello sforzo bellico sovietico. Kaluga è nota altresì come la città natale del pioniere spaziale Konstantin Tsiolkovskij (1857-1935), al quale è dedicato un grande museo che celebra il suo lavoro in missilistica.

Tra le altre cose, la regione di Kaluga si distingue in ambito tecnico ed educativo ed è leader nel settore dell’industria automobilistica russa. Sono infatti presenti stabilimenti di società automobilistiche straniere come Volkswagen, Volvo, Mitsubishi, Peugeot e Citroën. La città è facilmente raggiungibile da Mosca (dalla quale dista 177 chilometri), sia in treno sia in autostrada. Il recente successo conseguito da Kaluga nell’abbinare il progresso economico,  la nascita di nuovi alberghi e la tutela del proprio patrimonio culturale la rende una meta molto incantevole, che si presta a visite  di una giornata o a soggiorni più lunghi.

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