Foto: Itar-Tass
La statua monumentale della Madre Patria che domina la città di Volgograd è il vivo ricordo della battaglia più sanguinosa della Seconda Guerra Mondiale. Situata sulla collina Mamaev Kurgan, la figura si innalza da un solenne complesso dedicato ai caduti sovietici e alla resistenza di questa città che in quel momento si chiamava Stalingrado.
La struttura è stata progettata sulla “altezza 102.0”, parola in codice con la quale si indicava la collina Mamaev Kurgan, nome attribuito al militare Mamay, e che dominava la città dove si incontrano i fiumi Volga e Tsaritsa. Il luogo è stato scelto per via della sua posizione privilegiata.
Tra il 12 e il 13 settembre 1942, un mese dopo l’inizio della battaglia, arrivarono i primi successi per l’esercito sovietico. Alla fine, la collina è diventata testimone di uno degli scontri più crudeli della storia, durante il quale morirono due milioni di persone, soprattutto russi, tedeschi e rumeni. E tantissimi cittadini di Stalingrado.
Il cuore della città non ha però resistito a sei mesi di attacchi continui. E finì in macerie, mentre le terre bombardate del Mamaev Kurgan si mescolarono con il sangue dei milioni di morti. Con la fine della guerra, si decise all’unanimità di erigere su questo promontorio un memoriale dedicato ai caduti che difesero Stalingrado.
Un omaggio eterno
Dopo la vittoria, un esercito di volontari arrivò per partecipare alla ricostruzione della città. Nel 1945 il governo sovietico conferì a Stalingrado il titolo di Città Eroica e, poco dopo, Stalin ordinò la realizzazione di una statua di enormi dimensioni che ricordasse per sempre quanto accaduto, simbolo del valore e della resistenza del popolo russo. Molti artisti dell’epoca presentarono i propri progetti, ma alla fine l’incarico venne affidato a Evgeni Vuchetich, scultore di punta del realismo socialista che aveva disegnato anche il memoriale dei soldati sovietici a Berlino.
La costruzione ebbe inizio nel maggio del 1959 e terminò il 15 ottobre 1967. Sopra tutto, spicca l’immensa statua della Madre Patria, realizzata in cemento e metallo. L’artista prese ispirazione dalla Nike di Samotracia, la scultura di marmo del II secolo a. C., esposta al Louvre di Parigi. Vuchetich prese spunto inoltre da diverse donne di Stalingrado, che gli fecero da modelle, per dare forma al progetto.
Per interminabili giornate, file di camion trasportarono le ottomila tonnellate di cemento necessarie per la costruzione dell’opera. Una delle caratteristiche più spettacolari della Madre Patria è la spada che, minacciosa, viene sorretta dalla mano destra.
In totale, la statua raggiunge 85 metri di altezza. Cinquantadue di questi occupati solo dalla figura umana, mentre la spada è lunga 33 metri. Nel giorno della sua inaugurazione, il 15 ottobre 1967, furono presenti tutti i più grandi funzionari dello Stato, compreso Brezhnev. All’epoca, la statua era la più alta del mondo, visto che la Statua della Libertà a New York, alta 93 metri, è installata sopra un piedistallo. Il simbolo della libertà e della resistenza, quindi, spiccava a Stalingrado.
Nonostante la statua della Madre Patria abbia ottenuto fama internazionale, il complesso architettonico comprende molte altre sculture raffiguranti l’orrore dell’assedio nazista. Fra le statue più importanti, si contano quella del comandante Vasili Chuikov, ritratto nella scultura “Lottate fino alla morte”.
La “Madre addolorata”, invece, sorregge un soldato morto, e la Sala della Gloria Militare è un mausoleo dove brilla la Fiamma Eterna, circondata dai nomi degli oltre settemila militari morti, impressi sulle pareti. Si tratta di un luogo carico di simbologia: 34.505 combattenti sovietici riposano sotto la statua, alla quale si arriva scendendo 200 gradini, tanti quanti i giorni dell’assedio di Volgograd.
Il memoriale è uno dei luoghi simbolo di Stalingrado, icona per i turisti, capace di attrarre ogni anno milioni di persone. Il complesso è aperto tutti i giorni, compreso i festivi. L’entrata è gratuita.
Lo scorrere del tempo
La maestosità del luogo è però messa a repentaglio da alcuni fattori: in primo luogo il terreno, bombardato incessantemente all’epoca dei combattimenti, non è sufficientemente stabile e provoca una lenta, ma continua, inclinazione della statua.
La statua sta inoltre iniziando a soffrire il peso del tempo e sta iniziando a deteriorarsi in alcuni punti. Una squadra di scalatori si occupa periodicamente di cospargerla con materiali che favoriscano la resistenza all’acqua. Il monumento è alto undici piani, esclusa la testa, composto al suo interno da 118 funi metalliche in grado si sostenere un peso di 60 tonnellate ciascuna.
La Madre Patria di Volgograd fa parte ormai della vita stessa dei suoi cittadini e della libertà per la quale essi lottarono duramente.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email