VDNKh, la nuova vita del tempio sovietico

Il complesso VDNKh di Mosca (Foto: Itar-Tass)

Il complesso VDNKh di Mosca (Foto: Itar-Tass)

Dagli anni Trenta ai giorni nostri. Ecco come è cambiato questo angolo di Mosca, considerato uno dei monumenti più importanti dell'architettura sovietica, e cosa diventerà nel prossimo futuro, tra lavori di ristrutturazione e la creazione di nuovi parchi

Storia

Nel 1935 si iniziò a lavorare a un importante progetto di dimensioni inedite: l’Esposizione Agricola di Tutta l’Unione Sovietica, ribattezzata in seguito “Esposizione delle Conquiste dell’Economia Nazionale” (VDNKh, secondo l’acronimo russo). L’inaugurazione dell'esposizione era prevista per il 20° Anniversario dell’insediamento del potere sovietico nel 1937 e sarebbe dovuta durare solo 100 giorni. I lavori di costruzione, tuttavia, non vennero conclusi in tempo per l'evento e si prolungarono per altri due anni. Fu così che si decise di estendere l’esposizione perlomeno per altri cinque anni. Solo successivamente si stabilì di ricostruire nuovamente tutti i padiglioni in modo che potessero essere utilizzati in forma permanente.

L’inaugurazione dell’Esposizione Agricola di Tutta l’Unione Sovietica si celebrò nel 1939. L’obiettivo della mostra era esibire l’abbondanza e i risultati della collettivizzazione dell'agricoltura in tutto il Paese. Ciascun padiglione era organizzato intorno alle diverse regioni dell'Unione e presentava al pubblico i frutti dell'economia nazionale delle varie repubbliche del Paese dei Soviet: Ucraina, Bielorussia, Armenia, e così via.

 
VDNKh si veste di biennale

L’esposizione attrasse visitatori provenienti da tutta l’Unione fino al giugno del 1941, diventando uno dei luoghi più popolari di Mosca. Allo scoppio della guerra, tuttavia, il centro dovette interrompere la propria attività e parte dei padiglioni vennero destinati a fini militari. Durante la Seconda Guerra Mondiale, all’interno del complesso espositivo si stabilirono le officine di una fabbrica per la riparazione di attrezzature militari e persino una scuola di spionaggio. Dopo la guerra, il complesso venne ricostruito completamente. I lavori vennero completati nel 1954. Quattro anni dopo, il Consiglio dei Ministri dell'URSS approvò una disposizione con il fine di "unificare tutte le mostre industriali, agricole e edili in un’unica grande esposizione: l’Esposizione delle Conquiste dell’Economia Nazionale dell'URSS”. Tale unificazione era necessaria per ospitare la prima mostra americana che si sarebbe celebrata nell’Unione Sovietica nel 1959: "La produzione industriale degli Stati Uniti”. Sebbene alla fine la mostra ebbe luogo presso il Parco Sokolniki, tutta Mosca mise in mostra l’abbondanza del Paese. Nello stesso anno, i sovietici organizzarono una mostra simile a New York.

Nel 1963 il Consiglio dei Ministri approvò una disposizione per "rinnovare l'attività del VDNKh". A partire da allora, la mostra iniziò a rimanere aperta durante tutto l’anno e all’interno del complesso vennero eretti nuovi edifici come i padiglioni dell'Unione Sovietica, quello delle Macchine Agricole (in seguito ribattezzato padiglione dell’"Industria Chimica") e quello dei "Beni di consumo comuni”. Alla fine degli Anni '80, la maggior parte dei padiglioni venne destinata al commercio e alcuni degli edifici adibiti a magazzini giacché, a causa della mancanza di finanziamenti statali, il VDNKh era diventato un grande mercato abbandonato. Nel 1992 l’esposizione venne rinominata Società Anonima Pubblica "Centro Panrusso delle Esposizioni” (VVTs, secondo l’acronimo russo).  Si dovette, tuttavia, aspettare fino al 2014 per iniziare a intravedere i primi cambiamenti reali.

L’architettura

Il VDNKh è uno dei monumenti più importanti dell'architettura sovietica. Combina elementi dell'arte avanguardista con lo stile impero stalinista e il modernismo. "Il VDNKh è come l'enciclopedia dell'architettura sovietica del XX secolo", spiega l'architetto Oleg Raspopov.

L’architetto Viacheslav Oltarzhevski progettò il piano generale dell’Esposizione Agricola di Tutta l’Unione Sovietica. Alla fine degli Anni '20 venne, tuttavia, arrestato. Fu lui a progettare l’entrata principale della mostra, inspirandosi allo stile degli edifici dell’epoca avanguardista degli Anni ‘20 e ‘30. Il progetto modernista, tuttavia, strideva con la moda di allora, che tendeva alla monumentalità (le porte progettate da  Oltarzhevski ricordavano un recinto più che un’entrata maestosa). Fu così che il progetto venne affidato a Leonid Poliakov, il quale ideò il grande arco di tre porte che attualmente adorna l'ingresso Nord. Ciononostante, alla fine, anche questo progetto venne abbandonato per via della sua scarsa sontuosità, e in vista della prossima inaugurazione, quella dell’Esposizione del 1954, Innokenti Melchakov progettò per l'ingresso principale un arco di trionfo composto da cinque porte e coronato dal complesso scultoreo de "Il trattorista e la kolkhoznitsa". Nel 1939, nello stesso luogo, era stato eretto un altro monumento diventato poi uno dei simboli del VDNKh. Si tratta dell’opera della scultrice Vera Mukhina e dell’architetto Boris Iofan "Il contadino e la kolkhoznitsa", esposta due anni prima durante l’Esposizione Internazionale di Parigi e dichiarata il complesso scultoreo più monumentale del XX secolo.

Uno dei padiglioni più emblematici è l’"Armenia" (precedentemente chiamato "Siberia" e "L'Agricoltura della Repubblica Socialista Federativa Sovietica della Russia"), che merita di essere considerato uno degli edifici più monumentali del VDNKh. Fu costruito nel 1954 su progetto degli architetti Clics e Taushkanov. Doveva simboleggiare la grandezza della Siberia: le sue massicce colonne sono decorate con sculture naturalistiche raffiguranti lavoratori siberiani mentre le facciate laterali dell'edificio sono ornate con motivi faunistici-floreali, che alludono alla ricchezza naturale della regione. La pianta dell'edificio è esagonale e la struttura della sala espositiva centrale si sviluppa attorno a un grande cortile, sovrastato da una cupola gigante.

A metà degli Anni '50, il complesso del VDNKh si arricchì di altri simboli riconoscibili: la fontana de "L’amicizia dei popoli" (conosciuta anche come la “Fontana Principale”), "La spiga d’oro" e "Il fiore di pietra”, tutti progetti realizzati dall'architetto Konstantin Topuridze. Più tardi, nel 1955, la profusione di modanature e di elementi decorativi nonché la monumentalità che caratterizzava la maggior parte degli edifici del VDNKh vennero classificate come un mero "eccesso architettonico" in opposizione al progresso e alle esigenze del popolo sovietico. Fortunatamente, tutta questa esuberanza architettonica non venne distrutta ed è arrivata praticamente intatta fino ai nostri giorni.

Miti e leggende

In settantacinque anni  di storia, il VDNKh ha accumulato innumerevoli miti e leggende metropolitane, molte delle quali, però, sono vere. Ai moscoviti di una certa età, ad esempio, piace raccontare che sotto il Padiglione Principale si trovava il cosiddetto "bunker di Stalin", uno spazio adibito a ufficio del leader sovietico. "In realtà, non vi è nulla di insolito né di misterioso in tutto ciò”, spiega Anna Bronovitskaya. “Ciò che in realtà si nascondeva sotto il VDNKh era un rifugio antiaereo, come del resto ci si sarebbe potuti aspettare in qualsiasi altro luogo in grado di ospitare una grande concentrazione di persone. Ciononostante, il fatto che fosse stato costruito appositamente per il leader è soltanto una voce, e perlopiù infondata”. Un'altra leggenda dice che inizialmente si pensava di decorare le 16 figure femminili che adornano la famosa fontana de "L’amicizia dei popoli" con pietre preziose. Lavrentiy Beriya, incaricato di supervisionare la costruzione, decise, tuttavia, che ciò avrebbe richiesto fin troppo tempo e siccome voleva semplificarne al massimo la realizzazione, ordinò che le sculture venissero coperte solo d’oro.

Il futuro del Centro Panrusso delle Esposizioni

Nel 2014, il VDNKh, originariamente gestito dallo Stato, è diventato di proprietà della città di Mosca. In meno di un anno sono state ristrutturate le facciate di venti padiglioni, così come l'ingresso principale e l'ingresso Sud. Durante i lavori di ricostruzione del Padiglione Centrale, i restauratori hanno scoperto un altorilievo che si pensava fosse andato perduto, il "Gloria al popolo sovietico, vincitore del mondo", opera dello scultore Yevgeny Vuchetich. Per oltre mezzo secolo, questo monumento era rimasto nascosto sotto una falsa parete. Per commemorare il 75° anniversario dell’inaugurazione dell’Esposizione, il centro ha recuperato la sua denominazione storica ed è allora che sono iniziati anche i lavori di ampliamento della complesso, il quale ha inglobato anche il Giardino Botanico e il Parco Ostankino raddoppiando così la sua superficie e raggiungendo i 520 ettari.

Si prevede che i lavori di ristrutturazione del VDNKh dureranno dieci anni. Il progetto, al quale si destineranno 163.000 milioni di rubli (circa 2.580 milioni di euro) prevede la costruzione di sei parchi tematici rivolti a pubblici di diverso tipo. In futuro, il Viale centrale diventerà il punto principale per la celebrazione di feste e festival, mentre nella zona a ovest di esso verrà creato il "Parco del Futuro", caratterizzato da nuove attrazioni interattive e da una nuova ruota. Nel VDNKh verranno poi creati il Parco dei mestieri (un centro educativo per bambini e adulti), il complesso fieristico "Expo", un acquario e un giardino con alberi da frutto.

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