Murom: come finire in un principato medievale a poche ore di macchina da Mosca

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WILLIAM BRUMFIELD
Lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield ci porta in una antica città sul fiume Oka, facendoci fare uno straordinario viaggio nel tempo, grazie ai monumenti eccezionalmente conservati e all’atmosfera unica di questa perla russa

All’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere dettagliate fotografie dai colori vividi (si veda il paragrafo a fondo articolo). La sua visione della fotografia come forma di educazione e di divulgazione emerge con particolare chiarezza dai suoi scatti degli edifici dell’architettura medievale in insediamenti storici a nordest di Mosca, come Vladimir, che visitò nell’estate del 1911.

Tra le varie vedute di Vladimir realizzate da Prokudin-Gorskij c’è una fotografia molto pittoresca con la Cattedrale della Dormizione che domina la ripida riva sinistra del fiume Kljazma.

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Il fiume Kljazma si snoda verso la confluenza con il fiume Oká, uno dei principali affluenti del possente Volga. 

Le origini di Murom

Nel suo percorso verso il Volga, l’Oka passa accanto alla pittoresca città di Murom, ornata di chiese e monasteri sull’alta riva sinistra del fiume. Murom è infatti una delle città più orientali della Regione di Vladimir. Dall’altra parte del fiume si trova già quella di Nizhnij Novgorod.

Chiamata così in onore dei Muroma, una tribù ugro-finnica, l’antica Murom è stata messa in ombra da altre città storiche come Suzdal e da colossi industriali come Nizhnij Novgorod, situata alla confluenza dell’Oka con il Volga. Murom, tuttavia, si è guadagnata un posto duraturo nell’immaginario russo come dimora di due dei santi più amati della Russia, il principe Pietro e sua moglie Fevronia, e come terra del leggendario eroe russo, o bogatyr, Ilja Muromets (“muromets” significa “di Murom”).

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Essendo una delle più antiche città russe, Murom è menzionata nelle cronache medievali sotto l’anno 862 come parte dei domini di Rjurik, il vichingo considerato il fondatore della prima dinastia russa. In seguito, Murom compare ripetutamente tra le città concesse ai discendenti di Rjurik.

Una sequela di principi

Tra questi primi principi c’è il pio Gleb (circa 987-1015), uno dei tanti figli del Gran Principe Vladimir di Kiev, che nel 988 convertì formalmente gli Slavi orientali al cristianesimo. Secondo le testimonianze medievali, la zelante fede cristiana di Gleb gli alienò il favore dei suoi sudditi pagani, che rifiutarono la conversione e lo esiliarono in una residenza fortificata alla periferia di Murom.

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Dopo la morte del principe Vladimir nel 1015, Gleb e suo fratello Boris finirono assassinati vicino a Kiev nel corso della lotta fratricida per il trono. Rifiutandosi di ricorrere alla violenza, a differenza dei loro sostenitori, Boris e Gleb furono successivamente canonizzati dalla Chiesa ortodossa.

Mai un centro di potere importante, Murom passò di mano tra vari principi in complesse spartizioni di autorità sul vasto territorio della Rus’ medievale. Alla fine dell’XI secolo, il principe Jaroslav, figlio di Svjatoslav di Chernigov (Svjatoslav II di Kiev), riuscì a sottomettere la resistenza locale al cristianesimo.

Invasione tatara e chiese in mattoni

Nel corso del XIII secolo Murom fu saccheggiata dalle forze tatare nel 1239, 1281 e 1288. Le lotte tra i principi locali indebolirono ulteriormente l’autonomia della città che, alla fine del XIV secolo, entrò nei domini del principato di Mosca, in rapida espansione.

Grazie alla sua posizione vantaggiosa sul fiume Oka, Murom fu un importante avamposto orientale nella difesa di Mosca contro gli attacchi dello Stato tataro di Kazan. Con il regno di Ivan il Terribile (1547-84), l’importanza militare della città aumentò drammaticamente all’inizio degli anni Cinquanta, quando Ivan si preparava per l’attacco finale a Kazan, avvenuto nel 1552. Nel decennio successivo alla conquista della capitale tatara, Ivan fece costruire a Murom quattro chiese in mattoni come offerta votiva.

Solo una di queste chiese esiste ancora con gli elementi di base della sua forma originale: la compatta Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, affacciata sul fiume Oka. Il suo elemento più caratteristico, una svettante torre “a tenda” in mattoni che ricorda quella di San Basilio a Mosca, crollò nel 1868. Nel 1901 le pareti sono state coperte da un tetto basso, che nel 2010 è stato sormontato da un tetto conico rivestito di metallo, ornato nello stesso stile di quello originale, ma molto più basso. 

La “mecca” ortodossa

In seguito alla conquista di Kazan, il ruolo strategico di Murom diminuì e la città divenne una località di provincia con un’importanza commerciale regionale. Tuttavia, nel XVII e XVIII secolo Murom rimase un centro religioso e di pellegrinaggio con una ricca concentrazione di istituzioni monastiche. Dopo decenni di abbandono durante il periodo sovietico, i monasteri e le chiese parrocchiali sono stati restaurati in modo impressionante.

Il più antico dei monasteri di Murom è dedicato alla Trasfigurazione del Salvatore e si trova a sud della città, su una ripida riva che domina il fiume Oka. Secondo la leggenda, il monastero occupa il sito del rifugio fortificato del principe Gleb. La prima testimonianza scritta risale al 1096, ma la struttura più antica – la Chiesa della Trasfigurazione – fu costruita nel 1550 ed è stata pesantemente rimaneggiata in seguito.

Gli affreschi della chiesa della Trasfigurazione sono stati ridipinti e la cripta contiene un sarcofago con le reliquie di Ilja Muromets, che gli specialisti ritengono originario di un insediamento vicino a Kiev. Altre chiese, cappelle e chiostri sono sparsi nell’ampio territorio simile a un parco del Monastero della Trasfigurazione, che è diventato un importante luogo di pellegrinaggio.

Periodo dei torbidi e resurrezione

Il centro di Murom è ornato dalle torri e dalle chiese delle istituzioni monastiche adiacenti: il Monastero dell’Annunciazione e il Convento della Trinità. Il monastero dell’Annunciazione fu fondato da Ivan il Terribile nel 1553, ma nulla si è conservato di quell’epoca. Fu distrutto nel 1616, quando le forze polacche devastarono Murom durante il Periodo dei Torbidi. La sua chiesa principale, quella dell’Annunciazione, fu sontuosamente ricostruita negli anni Sessanta del Seicento dal ricco mercante Taras Borisov, noto tra la gente come Bogdan Tsvetnoj (“il colorato”).

Vent’anni prima lo stesso mercante aveva finanziato il vicino Convento della Trinità, la cui chiesa della Santissima Trinità è decorata con piastrelle di ceramica. Al suo interno sono conservate le reliquie dei Santi Pietro e Fevronia, canonizzati nel 1547 e venerati come esempi di fedeltà coniugale. Sebbene la loro precisa identità storica sia soggetta a dubbi, il racconto cinquecentesco della loro vita insieme è noto a tutti gli studenti di letteratura russa medievale.

La parte nord di Murom è arricchita dal Convento della Resurrezione, le cui chiese del XVII secolo sono attualmente in fase di restauro. Come il Monastero della Trasfigurazione, all’altra estremità di Murom, il Convento della Resurrezione offre un fantastico panorama sul fiume Oka.

Il periodo moderno

A Murom si trovano ancora alcuni palazzi in mattoni stuccati dei primi anni del XIX secolo, costruiti in stile neoclassico. Nel 1805 gravi incendi distrussero l’ambiente urbano, in gran parte in legno, e la città fu ricostruita secondo un piano geometrico formulato durante il regno di Caterina la Grande.

A Murom si trovano anche quartieri con case in legno risalenti alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo, con le loro caratteristiche cornici ornate alle finestre e i cornicioni decorativi. In alcuni casi, la struttura in legno poggia su un piano terra in mattoni.

Nel XX secolo, Murom era ormai diventata un centro ferroviario con importanti fabbriche tessili. Negli ultimi decenni la città ha incontrato difficoltà economiche e la popolazione è diminuita, da un massimo di 145 mila abitanti negli anni Novanta, fino a raggiungere il livello attuale di circa 107 mila residenti. Sebbene alcune parti del centro di Murom siano state ricostruite durante il periodo sovietico, sono ancora in piedi numerosi edifici pre-rivoluzionari, che conferiscono al centro della città un attraente aspetto a misura d’uomo.

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Prokudin-Gorskij, il suo metodo e la sua eredità

Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.


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