Circa il 20% del territorio della Russia si trova oltre il Circolo Polare Artico. In queste zone vivono più di 2,3 milioni di persone. Con il clima artico, vivere in una casa unifamiliare è assai problematico, pertanto praticamente tutti gli abitanti dei territori artici vivono in città in grossi palazzoni. Ne consegue che alcune delle città russe sono le più grandi di tutta la zona artica mondiale.
1 / Murmansk (267.422 abitanti)
La più grande città artica del mondo. Murmansk, uno dei più grandi porti della Russia, sorge 200 km sopra il Circolo Polare Artico (68°58′), nella Baia di Kola del Mare di Barents.
Murmansk fu fondata nel 1916 e durante il XX secolo più volte “finì nella storia”. Durante la Rivoluzione, qui si trovavano la sede del comando del movimento Bianco e le basi degli interventisti stranieri. Successivamente, durante la Seconda guerra mondiale, la città fu completamente distrutta.
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Oggi Murmansk è costituita in prevalenza da case prefabbricate degli anni Sessanta-Ottanta con una piccola parte di edifici in muratura, eretti negli anni Cinquanta. Naturalmente, ci sono anche dei moderni centri commerciali e dei nuovi quartieri residenziali.
In molte città del nord della Russia, le case vengono spesso decorate con vistosi graffiti. Questa tradizione ha preso piede anche a Murmansk.
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2 / Norilsk (175.237 abitanti)
Norilsk (Territorio di Krasnojarsk) è la seconda città artica più grande della Russia. Si trova 300 km a nord del Circolo Polare Artico (69°20′).
Fondata nel 1935 e costruita con il lavoro forzato dei detenuti (prassi continuata fino agli anni Cinquanta), Norilsk ricevette lo status di città nel 1953.
Le condizioni di vita a Norilsk sono tra le più dure della Russia. L’inverno qui non solo è lungo e molto nevoso, ma è anche aggravato da venti che soffiano a velocità spaventosa. Eppure, Norilsk è uno dei più grandi centri industriali, dove si producono nichel, rame, cobalto, palladio.
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A vedere le foto, potrebbe sembrare che si tratti di una tipica città industriale sovietica con la parte centrale in stile impero staliniano, le case prefabbricate di vari colori e una grande zona industriale. In realtà, la città vanta una serie di soluzioni architettoniche molto interessanti, che le consentono di vivere e funzionare persino durante le più forti tempeste di neve.
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3 / Vorkutá (56.985 abitanti)
Quata è la città più ad est dell’Europa e la quarta più grande dell’Artico (dopo la norvegese Tromsø). Vorkuta (67°30′) fu fondata nel 1936 e ancora oggi qui viene estratto il carbone. Storicamente, i minatori vivono in villaggi che formano un anello attorno alla città.
Fino al 1991, il numero di abitanti era in costante crescita, tanto che al momento della disgregazione dell’Urss gli abitanti erano 117 mila (considerando l’hinterland, 216 mila). Tuttavia, a causa del fallimento del vecchio sistema economico e della conseguente grave crisi, cominciò un rapido processo di spopolamento. Oggi a Vorkuta ci sono dei quartieri e persino interi villaggi completamente deserti. I prezzi delle case qui sono tra i più bassi del Paese, spesso i proprietari affittano la loro casa praticamente gratis, l’inquilino deve pagare soltanto le utenze. C’è anche chi restituisce la sua casa all’amministrazione della città.
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4 / Apatity (48.748 abitanti)
Apatity, compresa della Regione di Murmansk, è la quinta città più grande del mondo oltre il Circolo Polare Artico (67°34′). La cittadina fu fondata nel 1926 come insediamento per gli operai che costruivano la ferrovia Murmansk – San Pietroburgo. Il suo rapido sviluppo cominciò all’epoca dell’industrializzazione sovietica, quando furono scoperti i locali giacimenti di apatite.
Oggi Apatity è anche una popolare meta turistica. I turisti sono attratti dai paesaggi dei Monti Khibiny e del Lago Imandra.
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5 / Severomorsk (43.394 abitanti)
Anche questa sesta città al mondo più grande dell’Artico (69°04′) si trova nella Regione di Murmansk, a soli 25 km dal capoluogo regionale. I primi insediamenti qui comparvero ancora negli anni Novanta dell’Ottocento, ma lo status di città fu conferito a Severomorsk soltanto nel 1951.
La città ospita la base della Flotta del Nord della Marina militare russa, pertanto qui vige un regime speciale: venire liberamente non si può. Ciò nonostante, i turisti possono arrivare in città richiedendo in anticipo il permesso, o acquistando un pacchetto di viaggio da agenzie di viaggio locali.
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6 / Monchegorsk (39.477 abitanti)
Fondata nel 1935 (e classificata come città a partire dal 1937), Monchegorsk è un altro importante centro industriale della Regione di Murmansk. La città è situata in un luogo molto pittoresco: da una parte c’è il lago Imandra, dall’altra il sistema montuoso di Monchetundra con la popolare stazione sciistica “Loparstan”, dove è possibile sciare già nel mese di novembre.
7 / Kandalaksha (28.438 abitanti)
Pur essendo la città più a sud della regione di Murmansk, Kandalaksha è comunque situata al di sopra del Circolo Polare Artico (67°09′). Fondata nel 1526, è uno dei più antichi insediamenti dei pomory, il popolo di pescatori che creò la civiltà del Nord russo.
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Tuttavia, questa terra era abitata anche prima, probabilmente già alcune migliaia d’anni fa. Nei dintorni di Kandalaksha ci sono dei misteriosi labirinti di pietra, di cui ancora oggi non si capisce la destinazione.
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Alla fine del XIX secolo, a Kandalaksha già c’erano numerose segherie; successivamente, furono costruiti anche una ferrovia e un porto. Nel periodo sovietico, qui fu costruita una fabbrica di alluminio che continua la sua attività e, a tutt’oggi, rimane l’unica produzione di alluminio oltre il Circolo Polare Artico.
Bonus: Salekhard (48.619 abitanti)
Anche la città di Salekhard, capoluogo del Circondario autonomo Jamalo-Nenets, si trova nell’Artico. Anzi, è l’unica città del mondo, situata proprio sulla linea del Circolo Polare Artico (66°32′). A differenza delle altre città del nostro elenco, a Salekhard c’è il sole di mezzanotte, ma non c’è notte polare.
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Nella città non ci sono produzioni nocive per l’ambiente; la maggioranza degli abitanti lavora in uffici, scuole, negozi, o nel settore turistico. A proposito, a Salekhard si può assistere a un bellissimo festival, svolto in concomitanza con la Giornata dell’allevatore di renne. Ogni anno, i pastori di renne portano le loro mandrie nella città per far conoscere agli abitanti la cultura dei nomadi della tundra.
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