Cinque segreti dei Giardini di Alessandro, il parco accanto alle mura del Cremlino (FOTO)

Legion Media
Perché questo luogo verde è così straordinario? Cosa c’era prima al suo posto? Perché al cancello d’ingresso ci sono dei fasci? E qual è la parte a cui i turisti non possono accedere?

1 / Sui pilastri della recinzione dei Giardini di Alessandro ci sono dei fasci

I Giardini di Alessandro (in russo al singolare: “Александровский сад”; “Aleksándrovskij sad”; “Giardino di Alessandro”) sono direttamente sotto le mura del Cremlino e sono nati subito dopo la guerra tra l’Impero russo e la Francia napoleonica, e sono stati ultimati tra il 1819 e il 1823. Il progetto faceva parte di un piano di ricostruzione di Mosca dopo il grande incendio del 1812 e originariamente il parco si chiamava “Giardini del Cremlino”. Divenne “Giardini di Alessandro” (inizialmente al plurale, come si dirà più avanti) solo nel 1856, dopo l’incoronazione di Alessandro II

L’importanza monumentale del parco è ricordata dal massiccio cancello in ghisa al suo ingresso dalla Piazza Rossa. Le colonne che reggono il cancello sono realizzate sotto forma di fasci. In epoca romana i fasci simboleggiavano il diritto di un magistrato di imporre le proprie decisioni con la forza, e un’ascia infilzata simboleggiava il diritto di punire. Dopo la prima guerra mondiale, Benito Mussolini scelse i fasci come simbolo del suo partito, da cui deriva il termine “fascismo”.

Ora il simbolo dei fasci viene interpretato in alcuni Paesi semplicemente come un simbolo di unità e statualità di origine romana, mentre in alcuni Paesi è un simbolo fascista che si lega a un particolare periodo storico del Novecento. In Russia, ovviamente, il fascio non ha questo secondo significato e quindi quelli dei Giardini di Alessandro se ne stanno orgogliosamente al loro posto.

2 / C’è un luogo in cui è possibile sentire il rumore del fiume Neglinnaja che scorre sottoterra 

Fino al XIX secolo il fiume Neglínnaja scorreva laddove oggi ci sono i Giardini di Alessandro. Un tempo era un fiume limpido e pieno d’acqua, sulle cui rive si svolgevano varie feste popolari. La Neglinnaja è menzionata per la prima volta in un documento del 1401.

Tuttavia, con la crescita della popolazione urbana, il fiume divenne sempre più il luogo di scarico delle acque reflue; una sorta di fogna a cielo aperto. Di conseguenza, divenne una fonte di fetore e di problemi igienico-sanitari, e si decise di “nasconderlo” sotto terra: nel 1819 il fiume fu racchiuso in un tubo sotterraneo lungo tre chilometri, e nel luogo lasciato libero furono allestiti dei giardini.

Il collettore sotterraneo della Neglinnaja nei Giardini di Alessandro

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Tuttavia, ancora oggi è possibile sentire il rumore del fiume sotterraneo. Il pozzo di ventilazione del vecchio collettore sotterraneo della Neglinnaja (oggi ce n’è uno nuovo, e quello vecchio funge da riserva) ha la bocca d’uscita proprio nei giardini. Si trova accanto a un antico altare stilizzato, che è una sorta di griglia di ventilazione.

3 / In realtà i giardini sono tre

Oggi in russo il parco si chiama “Giardino di Alessandro”, ma fino agli anni Ottanta del Novecento era ancora possibile sentire la forma plurale nel nome (che è quella rimasta in uso in italiano), perché si riteneva che questo insieme di parchi di 10 ettari fosse composto da tre giardini: quello Superiore, quello di Mezzo e quello Inferiore.

Quello Superiore e quello di Mezzo sono separati dal Ponte della Trinità (Tróitskij most) e sono collegati da un arco passante. Il Giardino di Mezzo fu inaugurato un anno dopo quello Superiore, nel 1822; tra il XVI e il XVII secolo in questo luogo si trovava il Giardino dello Speziale di Stato, dove si coltivavano le erbe medicamentose che venivano poi trasportate all’Aptékarskij prikáz, l’ente che gestiva tutte le farmacie.

Il Giardino Inferiore è il più piccolo dei tre, lungo soli 132 metri. Si trova tra la Torre Borovitskaja e il lungofiume del Cremlino sulla Moscova. Non ha passeggiate e dal 2017 è chiuso ai visitatori.

4 / La Grotta Italiana è stata realizzata con le rovine degli edifici distrutti da Napoleone 

Nel 1821, al centro del Giardino Superiore fu eretta una grotta dal nome eloquente di “Rovine” (detta anche “Grotta italiana”; “Italjanskij grot”). Questo monumento, che simboleggia la rinascita di Mosca dalle sue ceneri, è stato costruito su una collina artificiale ricavata dalle rovine degli edifici moscoviti distrutti dall’esercito francese.

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Fu progettata da Giuseppe (Osip) Bove, un architetto russo di origine italiana, che ricostruì Mosca dopo l’incendio del 1812. Tra i suoi progetti ci sono alcuni dei principali monumenti della capitale russa: gli interi Giardini di Alessandro, il Teatro Bolshoj e l’Arco di Trionfo di piazza Tverskaja Zastava.

5 / Da più di cento anni vi si trova una fossa comune 

L’attrazione principale dei Giardini di Alessandro è la fiamma eterna e il monumento commemorativo della Tomba del Milite Ignoto, dove sono stati sepolti i resti dei soldati uccisi durante la difesa di Mosca nel 1941. “Il tuo nome è sconosciuto, la tua impresa è immortale” (“Имя твое неизвестно, подвиг твой бессмертен”; “Ímja tvojó neizvéstno, pódvig tvoj bessmérten”), è impresso su una lastra di granito al centro. 

Le ceneri sono state sepolte qui nel 1966, in occasione del 25° anniversario della sconfitta delle truppe tedesche nei pressi di Mosca. Prima di allora le ossa riposavano nella fossa comune al 41° chilometro dell’autostrada per Leningrado, dove si svolsero le battaglie più feroci. Si decise di spostarle nel luogo attuale perché qui erano già sepolti i resti delle persone morte nella Rivoluzione del 1917.

Dal 1997 è in servizio presso il monumento il “Posto di guardia numero 1”;  una guardia d’onore di soldati del Reggimento presidenziale. Ogni ora il cambio della guardia è accompagnato da una cerimonia speciale, alla quale i turisti vengono ad assistere appositamente.


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