Il Palazzo d'Inverno
Legion MediaIl Palazzo d’Inverno è l’immagine da cartolina di San Pietroburgo. L’edificio più riconoscibile della città. In suo onore sono stati chiamati l’imponente piazza adiacente (Piazza del Palazzo), il vicino lungofiume (Lungoneva del Palazzo) e il rispettivo ponte (Ponte del Palazzo). Da lì, diparte la principale strada che conduce al centro: la Prospettiva Nevskij.
Nel XVIII secolo furono costruiti diversi palazzi “d’inverno” e quello attuale è frutto della quinta ricostruzione (secondo altre versioni, sarebbe la quarta versione). All’epoca di Pietro il Grande ne furono costruiti due: il primo fu temporaneo, in legno, mentre il secondo ospitò Pietro nei suoi ultimi anni di vita, e lì vi morì. A lungo si pensò che fosse andato tutto perduto, ma negli anni ‘70-’80 vennero alla luce dei pezzi di stanze da sotto il Teatro dell'Ermitage: alcune sono state restaurate e sono oggi aperte al pubblico.
Il secondo Palazzo d'Inverno di Pietro il Grande
Museo ErmitageLa residenza dell'imperatrice Anna Ioannovna, che la nipote di Pietro fece sostanzialmente ricostruire, è considerata il terzo palazzo. La figlia di Pietro, Elisabetta, salita al potere, voleva che il palazzo fosse ancora più lussuoso e ampio, così fu costruito per lei un quarto palazzo... che fu poi fu smantellato per lasciare posto alla versione finale, quella attuale.
Vasilij Sadovnikov. Vista del Palazzo d'Inverno dall'Ammiragliato. Il congedo delle guardie. 1830 circa
Dominio pubblicoIl progetto finale del pomposo palazzo barocco fu firmato dall'italiano Bartolomeo Rastrelli, architetto capo di Elisabetta. Per lei costruì più di un palazzo, ma questo doveva essere il più straordinario di tutti. La costruzione durò otto anni ma l'imperatrice non visse abbastanza per vedere l'opera completa.
Dopo il breve regno di Pietro III, sua moglie Caterina II salì al potere con un colpo di stato. Naturalmente decise di ricostruire il palazzo a suo gusto. A metà degli anni ‘60, per suo volere, furono eliminate le eccessive “balze” barocche dell'arredamento, conferendo all'edificio un aspetto più austero. Caterina fece ricostruire anche alcuni saloni per avvicinare il suo favorito, Grigorij Orlov, alle sue stanze.
Il Palazzo d'Inverno di notte
Legion MediaIl nome Palazzo d’Inverno non è casuale: in estate gli imperatori preferivano ritirarsi in campagna; ognuno aveva la sua magnifica residenza, talvolta più di una: avete presente la reggia di Peterhof, Tsarskoe Selo, Pavlovsk? Ogni residenza estiva era completa di parchi immensi e ben tenuti, e ospitava numerosi eventi di intrattenimento.
V.V. Poljakov. Ricevimento in occasione dell'apertura della Prima Duma di Stato, 27 aprile 1906
Museo della storia russaIn inverno tutti gli zar della famiglia Romanov, a partire da Caterina II, trascorrevano immancabilmente la stagione nel Palazzo d’Inverno (nella residenza si contavano più di 400 camini, indispensabili per scaldare uno spazio così grande). D’altronde era il principale palazzo imperiale della Russia, una residenza cerimoniale con una sala del trono.
Eduard Hau. Galleria della guerra del 1812, 1862
Museo ErmitageNel 1905 scoppiò la prima rivoluzione russa e lo zar Nicola II non volle più vivere nel centro di San Pietroburgo, sotto gli occhi di tutti. Si trasferì dunque nella residenza ufficiale degli zar, nel Palazzo di Alessandro a Tsarskoe Selo, dove visse con la famiglia per altri 12 anni.
Nicola II sul balcone del Palazzo d'Inverno
Studio fotografico Karl Bulla / Archivio centrale statale dei documenti cinematografici e fotografici di San PietroburgoIl Palazzo d'Inverno è disposto su tre piani e ha una forma quadrata, con al centro un grande cortile interno. Ogni facciata è unica: quella meridionale, affacciata sulla piazza, è considerata quella “cerimoniale”: lì si trova un ingresso cerimoniale incorniciato da tre archi. La facciata settentrionale si affaccia invece sul fiume Neva.
Il Palazzo d'Inverno e la Piazza del Palazzo
Andrew Shiva / Wikipedia / CC BY-SA 4.0L'edificio è decorato da due file di innumerevoli colonne. Sul tetto, lungo il perimetro, si ergono sculture e vasi.
La lunghezza del Palazzo dal lato della Neva è di 210 metri, per un’altezza di 23,5 metri. Un decreto dello zar del 1844 impediva la costruzione a San Pietroburgo di edifici residenziali più alti del Palazzo d’Inverno.
La facciata nord e il Lungofiume del Palazzo
Florstein / CC BY-SA 4.0La scala Giordana del Palazzo d’Inverno
Museo ErmitageIl Palazzo d'Inverno dispone di un totale di 1.084 camere. Sale di rappresentanza, salotti privati e boudoir: tutti gli interni sono vere e proprie opere d'arte! A ciascuno degli zar venivano assegnate più di 10 stanze. Per la moglie dell'imperatore (dopo Caterina II il paese fu governato solo da uomini) erano previsti appartamenti separati. Anche i bambini, ovviamente, vivevano nel palazzo.
La Sala Malachite del Palazzo d'Inverno
Museo ErmitageLa camera da letto dell'imperatrice Aleksandra Fjodorovna, 1870
Museo ErmitageSu invito dell'imperatore, anche le persone non legate alla famiglia reale potevano vivere o soggiornare nel Palazzo d'Inverno. Anche i servitori di corte e le dame di compagnia vivevano lì, e potevano ricevere al massimo tre stanze.
L’ospedale nella Sala di Nicola del Palazzo d'Inverno
Dominio pubblicoDurante la Prima guerra mondiale, dopo il trasferimento della famiglia imperiale, le sale ormai disabitate del palazzo furono svuotate per accogliere l’esercito. Nel 1915 lì fu aperto un ospedale militare intitolato allo zarevich Aleksej Nikolaevich (ne abbiamo parlato anche qui). In sei sale del palazzo degli zar fu allestito un migliaio di posti letto per i feriti, oltre a una sala operatoria separata. La stessa imperatrice e le sue figlie prestarono servizio come infermiere, aiutando a fasciare i feriti.
Una scena del film “La presa del Palazzo d’Inverno”, 1927
Dominio pubblicoL'evento chiave della Rivoluzione d'ottobre del 1917, quando i bolscevichi presero il potere, fu l'assalto al Palazzo d'Inverno. Le famose inquadrature dei cinegiornali che mostrano i soldati correre verso il palazzo sono solo rappresentazioni teatrali. Il Palazzo d'Inverno fu “preso” quasi pacificamente: i colpi dei cannoni scalfirono solo il cornicione del palazzo, mentre l'incrociatore Aurora sparò un solo colpo a salve. Il Governo Provvisorio, che aveva sede nel Palazzo d'Inverno, era scarsamente sorvegliato e il cancello posteriore era stato completamente dimenticato, così le truppe d'assalto entrarono senza spargimento di sangue nel palazzo per arrestare il governo.
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La sala del Palazzo d'Inverno durante la guerra. Le cornici senza quadri, abbandonate per mettere in salvo più opere d’arte possibile
Museo ErmitageIl 22 giugno 1941, il personale del museo iniziò a preparare l’evacuazione della collezione con la massima urgenza. Nel giro di un mese riuscirono a imballare e a rimuovere oltre un milione di opere d'arte. Ma nel settembre 1941 sarebbe iniziato l'assedio di Leningrado.
Carrozze dopo un bombardamento
Museo ErmitageNei saloni e nelle cantine del Palazzo d'Inverno vennero allestiti rifugi antiaerei, dove furono messe al riparo più di duemila persone. Molti membri del personale del museo e le loro famiglie vissero permanentemente nel palazzo mentre continuavano a lavorare per proteggere i reperti rimasti. Il Palazzo d'Inverno fu bombardato più volte; alcune sale e lo scalone principale furono gravemente danneggiati e una granata colpì la rimessa delle carrozze dello zar.
Dopo la revoca dell'assedio, il Palazzo d'Inverno riaprì le porte ai visitatori nel 1944.
Una cartolina della fine del XIX secolo
MAMM/MDF/russiainphoto.ruAll’epoca di Caterina II il palazzo fu dipinto con colori a sabbia, simili a quelli delle residenze dei re francesi e degli imperatori austriaci. Nella metà del XIX secolo Nicola I ordinò di dipingere la facciata di un rosso mattone.
Con ogni probabilità, gli zar russi non hanno mai visto il Palazzo d'Inverno di colore verde
Lynn Greyling / PixabayProbabilmente gli zar russi non hanno mai visto il Palazzo d'Inverno in verde!
Il colore verde pistacchio con colonne bianche è stato modificato nel 1946, sotto il regime sovietico, a seguito dei lavori di restauro del dopoguerra.
Il Palazzo d'Inverno è l'edificio principale del più grande museo d'arte del Paese: l'Ermitage. Ma non è affatto l'unico. L'Ermitage fu fondato nel 1764 quando Caterina la Grande acquistò un'enorme collezione di dipinti. Per ospitarli aggiunse un'ala al Palazzo d'Inverno, chiamata il “Piccolo Eremo” (cioè un luogo di clausura).
La Sala Bianca del Palazzo d'Inverno
Museo ErmitageLa collezione divenne sempre più grande e alla fine fu costruito un altro grande edificio, il Grande Ermitage, per ospitare il museo. Il Palazzo d'Inverno è diventato un museo solo dopo la Rivoluzione, quando una parte della collezione è stata trasferita qui, collegandola con altre ali adiacenti. L'Ermitage è il museo più grande e più visitato del Paese e contiene opere di inestimabile valore dell'arte occidentale e russa.
La Galleria della Guerra del 1812
Eduardo Fuster/Education Images/Universal Images Group via Getty ImagesLEGGI ANCHE: Venticinque capolavori dell’Ermitage che dovete conoscere e non potete perdervi
Uno dei gatti dell'Ermitage
Legion MediaI gatti dell'Ermitage sono i “custodi” silenziosi del museo. I primi felini apparvero qui nel 1745: furono portati da Kazan per combattere topi e ratti e preservare in questo modo gli appartamenti degli zar. Durante l’assedio di Leningrado molti gatti furono uccisi, e furono inviati in dono dalla Siberia a San Pietroburgo altri cinquemila gatti (ne abbiamo parlato qui). L’attuale direttore del museo, Mikhail Piotrovskij, sostiene attivamente la presenza dei gatti, ormai considerati una “leggenda” nel museo, nonché “parte integrante” della vita del palazzo.
Per saperne di più sui gatti dell'Ermitage, cliccate qui.
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