Il Palazzo d’Estate dell’imperatore russo Paolo I di Russia (1754-1801), situato una trentina di chilometri a sud di San Pietroburgo, è conosciuto in tutto il mondo per la sua straordinaria bellezza. Ogni angolo del parco di Pavlovsk e ogni centimetro dei lussuosi interni di questa reggia sono opere d’arte scrupolosamente progettate dai migliori specialisti e artisti del suo tempo.
A prima vista, questo palazzo sembra meno pomposo di altre residenze imperiali attorno a San Pietroburgo. Ma la sua bellezza è insita proprio nel rigore architettonico e nelle linee pulite dello stile classico! Il Palazzo di Pavlovsk può essere definito il principale capolavoro del classicismo russo. Molti nobili e dignitari in tutti gli angoli della Russia hanno cercato di ricreare più in piccolo gli elementi della Reggia di Pavlovsk. Negli interni di questo monumento unico si intrecciano vari stili e motivi.
La costruzione del palazzo iniziò nel 1782, e in varie occasioni architetti di spicco come Charles Cameron, Vicenzo Brenna, Pietro Gonzago, Andrej Voronikhin lavorarono agli addobbi. Grazie ai loro sforzi, il complesso del palazzo e del parco è diventato un ideale, il modello della tenuta nobiliare perfetta per diverse generazioni.
Il Tempio dell’amicizia nel parco di Pavlovsk è una vera espressione di sentimenti realizzata in pietra. Questo capolavoro architettonico non è solo un abbellimento del parco: è anche un dono che il futuro imperatore Paolo I e sua moglie Marija Fjodorovna (Sofia Dorotea di Württemberg) fecero alla madre di lui, la potentissima imperatrice Caterina II; Caterina la Grande. Molti storici hanno scritto dei terribili rapporti tra Caterina e suo figlio Paolo, tanto che lei aveva persino messo in giro voci che fosse illegittimo pur di screditarlo. Ciononostante, la giovane coppia decise di fare un passo saggio: l’edificazione del Tempio fu il ringraziamento ufficiale a Caterina II per aver conferito loro queste terre, e tra le righe era un modo diplomatico per manifestare il desiderio di una vita pacifica senza litigi e offese.
A volte il paesaggio del parco di Pavlovsk è governato dalla natura stessa. Ad esempio, gli elementi naturali hanno lavorato sul Colonnato di Apollo. Questo angolo monumentale fu costruito nel 1782-1783 sulla riva del fiume Slavjanka, di fronte al Palazzo di Pavlovsk. Inizialmente, il colonnato di Apollo era un anello di colonne doriche, il cui centro era decorato con una statua del dio greco, patrono dell’arte. Ma, nel 1817, ci fu un forte temporale a Pavlovsk. Parte del colonnato crollò, “spezzando” il cerchio di colonne. Tuttavia, l’intervento della natura sembrò così impressionante che si decise di non restaurare il colonnato, che così rimane ancora oggi.
I proprietari della residenza Pavlovsk, Paolo I e sua moglie Marija Fjodorovna, viaggiarono molto in Europa e amavano la mitologia del mondo antico. La coppia era appassionata di scultura e cercò di usarla al massimo per decorare la reggia.
A Pavlovsk, potrete vedere non solo interi viali di statue di antichi dei e dee, ma anche altri personaggi. Uno dei ponti più pittoreschi del parco è decorato con statue di quattro Centauri e la scalinata principale che conduce al parco è “difesa” da una coppia di sculture di leoni: che ruggiscono minacciosamente e sorridono in modo invitante. Tutti questi “residenti” rendono il parco un mondo meraviglioso, quasi fiabesco, in cui si intrecciano diverse scene ed epoche.
Il Padiglione delle rose era il luogo di riposo preferito dell’imperatrice Marija Fjodorovna, e molti scrittori e poeti russi lo visitarono spesso. Qui si svolgevano balli e feste. Questo monumento architettonico impressiona per la ricchezza degli arredi interni e il magnifico roseto che lo circonda da tutti i lati.
Passeggiando per il parco di Pavlovsk è possibile vedere le opere di artisti famosi. Ma questi non sono affatto quadri incorniciati, ma, come si direbbe ora, land art. Ad esempio, nel 1807-1809 l’artista Pietro Gonzago creò qui il “Samoe krasivoe mesto” (il “Luogo più bello”; come lo chiamava la moglie di Paolo I), una sorta di scena teatrale formata da alberi, raggruppati in piccole isole in un prato.
Notevole anche il “Cerchio delle betulle bianche”, una piccola sezione del parco, incorniciata da sottili betulle. Da qui si dipartono sette sentieri panoramici, camminando lungo i quali si può trarre ispirazione dalla natura locale.
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