Venticinque capolavori dell’Ermitage che dovete conoscere e non potete perdervi

Legion Media; Museo Ermitage
Il celebre museo di San Pietroburgo è gigantesco, e si stima che servirebbero dieci anni per godersi per qualche secondo tutte le opere della sua sterminata collezione! Se avete poco tempo, ecco le sale dove andare a colpo sicuro

La Collezione d’Arte Imperiale venne fondata per decreto supremo di Caterina la Grande nel 1764. La sua collezione personale fu poi ospitata nell’ala dell’Ermitage del Palazzo d’Inverno. Gli imperatori russi, seguendo l’esempio di Caterina, continuarono ad acquisire intere collezioni di pittura, scultura, oggetti d’arte e monumenti archeologici dell’Europa occidentale, di antiche culture dell’Oriente, dell’Egitto, della Grecia e di Roma.

Oggi l’Ermitage è uno dei più grandi musei d’arte del mondo. La sua collezione (circa 3 milioni di pezzi!) è ospitata in diversi edifici. Ecco una minuscola parte dei capolavori per i quali l’Ermitage è famoso e che si possono vedere nel corso di una sola visita.

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1 / “Cammeo Gonzaga” (ritratti di Tolomeo II e Arsinoe II), Egitto, Alessandria, III sec. a.C.

Questo doppio ritratto, incisione su onice, capolavoro dell’arte ellenistica, fu donato all’imperatore Alessandro I nel 1814 da Giuseppina Bonaparte in persona, la moglie di Napoleone. Fu un atto di gratitudine per il fatto che lo zar russo aveva visitato il suo palazzo vicino a Parigi e aveva promesso la sua salvezza mentre le truppe russe entravano in città. In passato fu nella collezione del Palazzo Ducale di Mantova (da cui il nome “Gonzaga”), e dopo varie peripezie, finì nel palazzo Apostolico in Vaticano, da cui fu portato in Francia nel corso delle “spoliazioni napoleoniche”. Oggi è esposto nella Galleria dei Cammei al primo piano dell’edificio del Nuovo Ermitage.

2 / “Afrodite” (Venere di Tauride), Antica Grecia, II secolo a.C.

La statua in marmo, alta 167 cm, è stata donata a Pietro il Grande dal Vaticano (secondo un’altra versione, è stata scambiata con le reliquie di Santa Brigida di Svezia). In un primo momento, l’“idolo pagano” fu in mostra al pubblico nel Giardino d’Estate, poi venne spostato nel Palazzo di Tauride del principe Potemkin. La statua giunse all’Ermitage nel 1852 in onore dell’apertura del Nuovo Ermitage (dove è tuttora conservata nella sala 109).

3 / Statua di Giove. Antica Roma, fine I sec. d.C.

La colossale scultura dell’antico dio romano fu acquistata per l’Ermitage da Alessandro II nel 1861 dal marchese Giampietro Campana, in rovina. Con i suoi 347 cm di altezza è una delle statue più grandi del museo, ed è esposta nella sala 107 del Nuovo Ermitage.

4 / Leonardo da Vinci. “Madonna Litta”, anni Novanta del Quattrocento

Una delle prime opere dell’Alto Rinascimento, fu dipinta per i sovrani di Milano. Nel 1864 Alessandro II acquistò il dipinto da Antonio Litta Visconti Arese, rappresentante di una famiglia aristocratica milanese, nella cui collezione il dipinto era stato conservato per diversi secoli. L’opera è esposta nella sala 214 del Grande Ermitage con la paternità di Leonardo da Vinci, anche se gli esperti italiani ritengono che sia stata eseguita in gran parte da uno dei suoi allievi, forse Giovanni Antonio Boltraffio o Marco d’Oggiono.

5 / Cima da Conegliano. “Annunciazione”, 1495

Inizialmente, quest’opera venne realizzata su una base di legno, ma a metà del XIX secolo fu inclusa nella collezione del principe russo Sergej Golitsyn e il restauratore trasferì il dipinto su tela. Nel 1886 Golitsyn vendette il dipinto all’asta e fu acquistato dal museo. Si trova nella sala 217 del Grande Ermitage.

6 / Rogier van der Weyden. “San Luca dipinge il ritratto della Vergine”, XV secolo

Il dipinto è arrivato all’Ermitage in un modo insolito. Era diviso in due parti: la metà destra con l’immagine di San Luca fu acquistata nel 1850 dalla collezione di Guglielmo II, re dei Paesi Bassi, sposato con la figlia dell’imperatore russo Paolo I. La parte sinistra, con la Madonna e il bambino, venne acquistata nel 1884 da un antiquario parigino.

7 / Raffaello. “Madonna Conestabile”, 1504

Questa opera giovanile del grande Raffaello Sanzio era nella collezione del conte Conestabile della Staffa di Perugia. Nel 1871, Alessandro II acquistò il dipinto e lo regalò a sua moglie, Marija Aleksandrovna. La Madonna entrò all’Ermitage nel 1881 per volere dell’imperatrice. Lo trovate nella sala 229 del Nuovo Ermitage.

8 / Giorgione. “Giuditta con la testa di Oloferne”,  1504

Questo dipinto è l’unico in Russia che indubbiamente appartiene al Giorgione. Il capolavoro della scuola veneziana è stata una delle perle della collezione parigina del barone Pierre Crozat, acquistata nel 1772 da Caterina II. La tela, alta 144 cm, è esposta nella sala 217 del Grande Ermitage.

9 / Lucas Cranach il Vecchio. “Venere e Cupido”, 1509

L’artista tedesco è stato il primo del nord Europa a raffigurare la dea dell’amore nuda. Caterina II acquistò il dipinto insieme all’intera collezione di Dresda del conte tedesco Heinrich von Brühl. Il dipinto era nella collezione di partenza del museo nel 1769. È esposto nella sala 255 del Piccolo Ermitage.

10 / Michelangelo. “Ragazzo accovacciato”, 1530-34

Pochi musei al mondo possono vantare sculture del genio del Rinascimento. E questa è l’unica scultura di Michelangelo in Russia. Il “ragazzo” fu acquistato da Caterina II nel 1785. Per qualche tempo è stato all’Accademia delle arti e ha servito da modello per pittori e scultori. Ma nel 1851 entrò nel museo, per l’inaugurazione del Nuovo Ermitage, dove è esposto nella sala 230.

11 / Tiziano. “Maddalena penitente”, Anni Sessanta del Cinquecento

Secondo la leggenda, il Tiziano morente teneva questo quadro tra le braccia. Il suo maestro veneziano vendette l’opera a Cristoforo Barbarigo, la cui collezione nel 1850 fu acquistata per l’Ermitage da Nicola I. Il dipinto è esposto nella sala 221 del Grande Ermitage.

12 / Caravaggio. “Suonatore di liuto”, 1596-96

L’immagine esiste in tre versioni, di cui due sicuramente di Caravaggio, questa e quella conservata al Metropolitan Museum of Art di New York. Meno certa l’attribuzione di quella a Badminton House, in Inghilterra. Il quadro in Russia era nella collezione del collezionista romano Vincenzo Giustiniani, che fu acquistata da Alessandro I nel 1808. Il “Suonatore di liuto” va ricercato nella sala 232 del Nuovo Ermitage.

13 / Diego Velázquez. “Pranzo”, 1617

Il dipinto è stato uno dei primi nella storia del museo, perché era nella collezione personale di Caterina II, anche se c’è ancora un dibattito sulla paternità dell’opera (che ha almeno altre 6 copie in giro per il mondo. Un’altra ritenuta originale è quella di Budapest). Il capolavoro del maestro spagnolo è in mostra nella sala 239 del Nuovo Ermitage.

14 / Pieter Paul Rubens. “Perseo e Andromeda”, 1622

Il dipinto del pittore fiammingo fu acquistato da Caterina II insieme alla collezione del conte Heinrich von Brühl, ed è una di quelle opere che costituivano la collezione originale del museo. Questo capolavoro raffigurante un soggetto della mitologia antica è esposto nella sala 247 del Nuovo Ermitage.

15 / Nicolas Poussin. “Tancredi ed Erminia”, 1631

Quest’opera del maestro francese Poussin nello stile del classicismo si ispira alla trama del poema “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso. Nel 1766, il dipinto fu acquistato dalla collezione dell’artista Jacques Aved a Parigi. È esposto nella sala 279 del Palazzo d’Inverno.

16 / Rembrandt. “Ritorno del figliol prodigo”, 1668

Il dipinto del maestro olandese fu acquistato da Caterina II da un duca francese il cui nonno della moglie era un diplomatico alla corte di Luigi XIV e che presumibilmente aveva comprato la tela in Olanda. Il dipinto è conservato nella sala 254 del Nuovo Ermitage.

17 / Jean-Baptiste-Siméon Chardin. “La lavandaia”, 1730

Questo capolavoro del pittore francese e “poeta della vita quotidiana” faceva parte della collezione del barone Pierre Crozat, acquistata nel 1772 da Caterina II. Il dipinto è esposto nella sala 284 del Palazzo d’Inverno.

18 / Orologio del Pavone. Londra, Anni Settanta del Settecento

Questo fantastico orologio meccanico del  gioielliere inglese James Cox venne commissionato per Caterina II dal suo ufficiale (e favorito) principe Potemkin. Nel 1781 fu consegnato in Russia a pezzi, e il famoso meccanico Ivan Kulibin lo assemblò e lo mise in funzione. L’orologio è ora esposto nella sala 204 del Piccolo Ermitage.

19 / Antonio Canova. Amore e Psiche, 1794-99

Il gruppo scultoreo in marmo è stato eseguito due volte dal maestro veneziano. Uno è conservato al Louvre e l’altro, realizzato per ordine del principe russo Jusupov, ha decorato a lungo la tenuta di famiglia ad Arkhangelskoe, vicino a Mosca. Alcuni anni dopo la Rivoluzione, nel 1926, la statua fu trasferita al museo, ed esposta nel Nuovo Ermitage nella sala 241. Nella stessa sala, a proposito, c’è un’altra versione “in piedi” della scultura dello stesso maestro; essa fu acquistata da Alessandro I da Giuseppina.

20 / Claude Monet. “Signora in giardino a Sainte-Adresse”, 1867

Il dipinto del grande impressionista fu acquistato nel 1899 dal collezionista russo Pjotr Shchukin. Dopo la Rivoluzione, la sua vasta collezione venne nazionalizzata. Il dipinto è arrivato all’Ermitage nel 1948. È esposto nel Palazzo dello Stato Maggiore, sala 403.

21 / Camille Pissarro. “Boulevard Monmartre, Paris”, 1897

Il dipinto dell’impressionista francese apparteneva al mercante e collezionista russo Mikhail Rjabushinskij. Dopo la Rivoluzione, donò parte della sua collezione, compreso questo dipinto, alla Galleria Tretjakov. Successivamente, il quadro entrò nel Museo Statale di Nuova arte occidentale e, dopo il suo scioglimento nel 1948, divenne di casa all’Ermitage, nella sala 406 del Palazzo dello Stato Maggiore.

22 / Pablo Picasso. “Le due sorelle”, 1902

Il collezionista russo Sergej Shchukin acquistò molti dipinti dell’artista spagnolo, compreso questo capolavoro del periodo blu. La collezione di Shchukin finì al Museo della Nuova Arte Occidentale, e poi nel 1948, all’Ermitage, dove si trova ora, nella sala 432 del Palazzo dello Stato Maggiore.

23 / Orologio “Uovo per Rothschild” di Fabergé, 1902

Questo splendido uovo di Pasqua Fabergé con orologio per molto tempo è stato di proprietà della famiglia Rothschild e non è stato esposto da nessuna parte. Nel 2007, è stato acquistato dal collezionista russo Aleksandr Ivanov all’asta da Christie’s e nel 2015 l’uovo è stato donato all’Ermitage. È esposto nella sala 302 del Palazzo dello Stato Maggiore.

24 / Henri Matisse. “La danza”, 1910

Il dipinto venne commissionato personalmente all’artista dal collezionista russo Sergej Shchukin per la sua villa. La prima versione del pannello è conservata al Museum of Modern Art di New York, e la versione della villa fu nazionalizzata con tutta la collezione Shchukin e finì poi all’Ermitage nel 1948. È conservato nella sala 440 del Palazzo dello Stato Maggiore, interamente dedicata a Henri Matisse.

25 / Vasilij Kandinskij. “Composizione VI”, 1913

Questo quadro è stato dipinto dal principale artista astrattista russo durante il suo periodo in Germania, dove Kandinskij visse per oltre 10 anni. Il pittore fornì anche ricchi commenti di accompagnamento alla tela, spiegando cosa significano i vari colori e mezzi espressivi. Il dipinto è entrato all’Ermitage nel 1948 dal Museo Statale di Nuova Arte Occidentale, formato dopo la Rivoluzione e poi chiuso. È esposto nel Palazzo dello Stato Maggiore, nella sala 443.


L’Ermitage raccontato da Toni Servillo: il tour esclusivo tra le sale del museo 

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